Romele torna in Puglia e vince: ecco il suo racconto

15.09.2023
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Il Giro di Puglia, giovanissima corsa a tappe che attraversa in lungo e in largo questo territorio, è giunto alla sua seconda edizione. A portarsi a casa la maglia di leader è stato Alessandro Romele (foto NBS Srl in apertura), che qui ha corso anche nel 2022, ma con la nazionale di Amadori. Il giovane passista ha vinto la prima delle tre tappe, andando a podio nella seconda e piazzandosi quarto nella terza ed ultima frazione. 

«Sono voluto tornare qui dopo l’esperienza dello scorso anno – racconta Romele – mi ero davvero divertito. E’ un’esperienza molto bella, tre giorni vissuti in un posto bello e lontano dalle realtà che visitiamo di solito quando corriamo. I percorsi rispetto allo scorso anno erano abbastanza simili, cambiavano solo poche cose

Quali?

Rispetto al 2022 è stato tolto un arrivo in cima allo strappo, nella prima tappa. L’hanno sostituito con un tratto in linea, che sulla carta sembrava più semplice, ma tra vento e ritmi alti è diventato molto faticoso. Questa è stata la differenza principale rispetto allo scorso anno. 

Hai scelto di partecipare dopo i recenti impegni con la nazionale?

Sì, stavo bene, anzi tutt’ora sto bene. Ho sfruttato la buona condizione, non nascondo anche il fatto che mi piaceva l’idea di poter far risultato. Le tre tappe erano davvero adatte alle mie caratteristiche. E volevo fare bene anche per Rossella Di Leo. 

L’arrivo della seconda tappa, a Ceglie, vede il passaggio nel centro del paese, caratteristico (foto NB Srl)
L’arrivo della seconda tappa, a Ceglie, vede il passaggio nel centro del paese, caratteristico (foto NB Srl)
In che senso?

Era con noi in Puglia, come sempre ci accompagna alle corse e ad un certo punto ho capito quanto tenesse a questa vittoria. Ho voluto dare il 110 per cento e farle questo regalo, dopo tutto quello che ha fatto per noi quest’anno.

Quale tappa ti ha colpito di più?

Probabilmente quella di Ceglie, la seconda. Si partiva e arrivava nel centro del paese. Inizialmente abbiamo affrontato tre giri di un maxi percorso da 30 chilometri, molto ondulato. Non c’erano salite lunghe, ma strappi importanti che misuravano massimo 1 chilometro. Si usciva dal circuito per passare su un altro, che attraversava il paese di Ceglie, davvero particolare, caratteristico. Il traguardo era posto su una salitella con il lastricato bianco, tipico di queste zone. 

Una vittoria dedicata anche a Rossella Di Leo (alla destra di Romele) che teneva molto alla corsa (foto NB Srl)
Una vittoria dedicata anche a Rossella Di Leo (alla destra di Romele) che teneva molto alla corsa (foto NB Srl)
Il pubblico ha risposto presente?

Sulle strade c’era davvero tanta gente, un colpo d’occhio molto bello. E’ una corsa che merita molta più considerazione, spero che andando avanti con gli anni sempre più squadre di primo livello verranno a correre qui. 

E il clima?

Non faceva eccessivamente caldo. Io sono uno che un po’ soffre le alte temperature, in particolare quando è afoso. Lì invece non si superavano mai i 33-34 gradi, ma il clima era molto più secco. 

Cosa ti è parso del livello dei corridori?

La corsa è stata sempre dura e accesa, da un lato non avere gli squadroni garantiva più libertà. Abbiamo corso per tre giorni pancia a terra, con tanto vento a cambiare le carte in tavola. E’ stata una bella esperienza, davvero, anche per imparare a leggere situazioni di gara sempre diverse. 

Il posto che ti ha colpito maggiormente?

Polignano. Sia l’anno scorso che quest’anno abbiamo fatto un giro con la squadra. Essendo con il team era più semplice avere qualche “libertà” in più. Mi hanno colpito le spiagge e soprattutto la piattaforma dove fanno la Red Bull Cliff Diving World Series. Abbiamo attraversato il centro del paese, con i negozi e un sacco di gente.