Pronti via e Cettolin ne vince subito tre: quanto vale?

07.04.2023
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Una volta può essere un caso, due una coincidenza. Ma quando un corridore vince tre gare di seguito in tre domeniche consecutive, al suo esordio da junior, allora siamo di fronte a qualcosa di importante. Calenzano, Tavo e Altivole. Certo, Filippo Cettolin ha fatto ingresso nella categoria superiore con un curriculum già di tutto rispetto, essendo campione italiano allievi, ma un ingresso in pompa magna nella categoria superiore è qualcosa di estremamente raro.

Che Cettolin possa essere considerato un predestinato, uno che nella testa è già molto avanti rispetto alla sua età lo si capisce dalla sua prima affermazione, a proposito delle sue vittorie.

«Sono partito bene – dice ma si poteva fare ancora meglio. Nella prima corsa disputata, il Circuito delle Conche, ho perso per un nonnulla perché ho sbagliato i tempi della volata, altrimenti la festa sarebbe stata ancora più ricca».

Cettolin si è presentato fra gli juniores forte della maglia tricolore allievi vinta nel 2022
Cettolin si è presentato fra gli juniores forte della maglia tricolore allievi vinta nel 2022
La cosa che colpisce è che vinci gare molto diverse fra loro per caratteristiche tecniche.

Non ho un percorso che mi piace più di un altro. Ad esempio a Calenzano, per la mia prima vittoria ho trovato una corsa ondulata con uno strappo di 800 metri che esaltava le mie caratteristiche. Alla fine ci siamo giocati la vittoria in una dozzina e li ho messi tutti in fila. A Tavo invece c’erano due sterrati da fare ben 18 volte. E’ stata una gara strana, faticosa, , dove il lavoro del team è stato fondamentale per tenere unito il gruppo. Siamo rimasti una trentina a giocarci la vittoria allo sprint.

A proposito di sterrati, tu abbini altre discipline alla strada?

Per un anno ho fatto ciclocross. E’ stata una bella esperienza ma sinceramente non mi piaceva così tanto e non credo che la rifarò. Ho preferito dedicare l’inverno alla preparazione, non mi trovo a mio agio su terreni che non siano l’asfalto.

Che differenze hai riscontrato rispetto a prima, quand’eri allievo?

Le distanze sono maggiori e le corse sono più impegnative, questo è sicuro. Inoltre non si corre per se stessi, già c’è più gioco di squadra e so che questi principi saranno fondamentali in futuro per le categorie superiori. Ma anche in allenamento le cose sono già cambiate, si fanno lavori più specifici e dettagliati.

Si dice spesso che quello degli allievi è un ciclismo ancora molto a livello di divertimento, tu che l’hai appena vissuto lo hai visto così?

Fino a un certo punto. E’ più serio di quel che si pensi, anche perché sappiamo bene che già in quella categoria gli osservatori vengono a vederti, a studiarti e magari a proporti qualcosa per il futuro, quindi ci pensi bene. Il livello è cresciuto molto, devi essere già abbastanza pronto anche da allievo se vuoi emergere.

Tu sei approdato alla categoria juniores con la maglia tricolore, questo ha portato più pressione nelle tue prime uscite?

Io non l’ho sentita, ogni volta che metto il numero penso innanzitutto a divertirmi e questo non è certo cambiato con il salto di categoria. Penso dipenda molto dal carattere di ogni corridore. Sicuramente a questo livello le responsabilità sono aumentate, me ne rendo conto, ma lo spirito è rimasto quello dello scorso anno.

Il team Borgo Molino 2023, dove Cettolin ha ritrovato suo fratello Matteo già al 2° anno
Il team Borgo Molino 2023, dove Cettolin ha ritrovato suo fratello Matteo già al 2° anno
Che propositi ti sei fatto entrando nella nuova categoria?

A dir la verità nessuno, perché so che è un anno di necessaria esperienza. Quelli che ne hanno uno più di me si vede che sono già più avvezzi e chiaramente si pongono aspettative diverse. Non direi che ci sia un livello tecnico tanto diverso, c’è solo più abitudine a questo tipo di interpretazioni delle corse. Per questo è importante imparare, a prescindere dal risultato. Io comunque aspetto gare più impegnative, proprio per fare più esperienza e mettermi anche a disposizione dei compagni.

Sei un adolescente, prossimo ai 17 anni quindi con un fisico ancora in evoluzione. Quanto sei cambiato rispetto allo scorso anno?

Ho messo qualche centimetro e qualche chilo in più di massa muscolare, ma credo di non essere ancora sviluppato completamente e questo so che inciderà, ma per ora gli allenamenti non sono cambiati.

Pavanello ci crede

Fin qui il campione italiano allievi ha portato a casa 3 vittorie e una piazza d’onore in 4 gare. Risultati che hanno sorpreso fino a un certo punto Cristian Pavanello, suo diesse alla Borgo Molino.

«Io lo dico apertamente – si sbilancia – uno così lo trovi se va bene una volta a decade. Lo vedevo già dalle prime uscite di gruppo a gennaio che eravamo di fronte a un talento vero, al quale ogni cosa viene estremamente facile. Oltretutto ha ottenuto questi risultati non essendo ancora nel pieno della sua condizione fisica».

A destra Cristian Pavanello, diesse degli juniores della Borgo Molino che ha grandi aspettative su Cettolin (foto photors.it)
Cristian Pavanello è stato dilettante e guida gli juniores della Borgo Molino (foto photors.it)
Lo conoscevi prima del suo approdo alla Borgo Molino?

Noi abbiamo in squadra suo fratello Matteo, che è un secondo anno, quindi lo seguivamo già prima. E’ un ragazzo che ha davvero numeri di classe, chiaramente ancora da sgrezzare, ma fa parte di quella ristretta cerchia di ciclisti che certe doti ce le hanno nel Dna, sono predestinati. Poi è chiaro che per emergere nelle categorie superiori serve tanto altro, a cominciare dalla fortuna

In quali caratteristiche secondo te può migliorare?

In tutto, pur essendo un corridore pressoché completo: è uno che non vorresti avere per avversario in volata, che sul passo tiene benissimo e che in salita non lo stacchi. Che vuoi di più?