Oioli: tra maturità e ciclismo, ecco il suo primo anno da under 23

21.08.2022
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Manuel Oioli è uno dei ragazzi promettenti del nostro ciclismo giovanile (in apertura foto Instagram). Nato e cresciuto a Borgomanero, a due passi dal Lago Maggiore, quest’anno è passato under 23, con la maglia della Fundacion Contador, anticamera della professional Eolo-Kometa. Il suo debutto nella categoria under 23 sta proseguendo in maniera lineare, ed ora che ha finito la scuola può concentrarsi sulla bici

«Mi sono diplomato il mese scorso – ci dice dall’altra parte del telefono – a luglio, al liceo linguistico, con 76 su 100, un bel risultato se si considera anche l’impegno del ciclismo».

Oioli, qui in primo piano, è al primo anno alla Fundacion Contador, il team under 23 legato a Eolo-Kometa (foto Instagram)
Oioli è al primo anno con la Fundacion Contador, il team under 23 legato a Eolo-Kometa (foto Instagram)
Com’è stato conciliare la scuola con gli impegni sportivi?

Devo dire che è stato abbastanza semplice, la squadra non mi ha mai fatto pressione, anzi, mi metteva tutto a disposizione. Sono stato io che ho deciso di dare un minimo di priorità al ciclismo e in questo la scuola mi ha dato una mano. 

In che senso?

Essendo un atleta di interesse nazionale, tutte le assenze fatte per attività sportiva non mi sono state contate. Mi sono dovuto accordare io con i dirigenti scolastici e gli insegnanti, mi è stata concessa più libertà anche in classe, avevo le interrogazioni programmate, così come le verifiche. Vi faccio un esempio: se la domenica ero impegnato in una gara, il giorno dopo a scuola non mi avrebbero potuto interrogare. Questo è stato utile per far coincidere tutti gli impegni. 

Manuel ha corso molto in Spagna, dove ci sono tante corse a tappe, utili per la crescita dell’atleta (foto Instagram)
Manuel ha corso molto in Spagna, dove ci sono tante corse a tappe, utili per la crescita dell’atleta (foto Instagram)
Sembra che tu sia riuscito a farlo bene…

Sì, a livello scolastico sono molto soddisfatto, e direi anche per quanto fatto in inverno come preparazione. Il problema più grosso è l’inverno, più o meno fino a febbraio, quando le giornate sono corte. Mangiavo spesso a scuola e andavo direttamente ad allenarmi, quando dovevo fare i lunghi uscivo una o due ore prima. Alla fine la grande “problematica” per noi primi anni è la scuola, ovviamente rispetto ai ragazzi più grandi qualcosa in meno ho fatto. 

Come è andato l’adattamento?

Sta andando come me lo aspettavo, ho fatto dei buoni piazzamenti in qualche gara. Il ritmo ed il modo di correre è diverso, si alza un po’ il livello e ci vuole un po’ di tempo in più per adattarsi. Io sono un corridore che per fare fruttare quanto di buono fatto in preparazione deve correre, altrimenti non miglioro. 

Nel 2021 Oioli ha disputato il mondiale di Leuven, raccogliendo un 7° posto
Nel 2021 Oioli ha disputato il mondiale di Leuven, raccogliendo un 7° posto
Sei in una squadra spagnola che corre sia in Spagna che in Italia, come avete gestito i tuoi impegni?

A livello logistico le trasferte le organizza la squadra, solitamente voliamo in Spagna due giorni prima della gara, dormiamo nell’appartamento del team che si trova poco fuori Madrid e poi si corre. Come modo di correre c’è tanta differenza tra Italia e Spagna, da noi le corse sono frenetiche e nervose. Mentre in Spagna c’è più controllo, più tranquillità, si ha un modo più lineare di vivere la corsa. 

Ci sono altre differenze?

Una in particolare. In Spagna si fanno tante corse a tappe, io tra giugno e luglio ne ho corse quattro. In Italia non ne abbiamo quattro nemmeno in tutto il calendario, questa è la pecca principale a mio modo di vedere. Fare le gare a tappe ti dà una marcia in più, la crescita la senti subito, impari la gestione delle forze, il recupero…

In Italia hai corso poco, però hai fatto il Trofeo Piva, tua unica corsa internazionale, che ne pensi?

Che in Italia il livello è più alto rispetto alla Spagna. Nel giorno del Piva io non stavo particolarmente bene, in più soffro il freddo ed aveva anche nevicato, diciamo che non era la mia giornata. La cosa migliore sarebbe fare tante corse a tappe in Italia, questa sarebbe l’attività che mi piacerebbe fare. 

Quando torni a correre in Italia noti delle differenze?

Mi manca il ritmo di corsa che c’è da noi, non riesco a gestire bene i cambi di ritmo e gli scatti continui. Per questo mi piacerebbe correre di più qui, ma se devo scegliere tra una corsa a tappe in Spagna o una gara di un giorno in Italia, scelgo la prima

Il piemontese ha disputato con la sua rappresentativa regionale il Giro della Lunigiana 2021, vincendo due tappe su quattro
Il piemontese ha disputato con la sua rappresentativa regionale il Giro della Lunigiana 2021, vincendo due tappe su quattro
Con la Fundacion Contador come va?

Siamo 15 corridori, un numero più che sufficiente per il calendario che facciamo, ci troviamo spesso a fare doppia attività. La squadra è divisa tra italiani e spagnoli, ma ci mischiamo senza problemi. Se mi doveste chiedere di dirvi qualche differenza tra i due gruppi non ne troverei. 

Il progetto per gli atleti di primo anno come te com’è gestito?

L’obiettivo della squadra per corridori di primo anno è di fare tra i 30 ed i 40 giorni di corsa. Ad inizio anno ho avuto qualche difficoltà in più perché non ho corso molto, mentre d’estate mi sono sentito meglio. Noi italiani abbiamo un preparatore italiano che è meglio, anche solo per le comunicazioni. Quando andiamo a correre in Spagna però il nostro diesse di riferimento è spagnolo ovviamente. 

E da qui a fine stagione?

Ad agosto la squadra ha optato per un periodo di riposo, da questa settimana inizierò ad allenarmi in maniera più intensa per farmi trovare pronto alle gare di settembre ed ottobre. Farò altre corse a tappe in Spagna e poi qualche gara in Italia, ma non conosco ancora bene i miei impegni.