Continental, non continental. Attività super internazionale e dilettantismo vero. Scegliere la via giusta non è cosa scontata. Ed è impossibile stabilire il dogma universalmente giusto. La cosa che resta centrale è la crescita sana dei ragazzi e in tal senso quelli di Carlo Franceschi e Gabriele Balducci, possono dormire sonni tranquilli. La Mastromarco Sensi Nibali si appresta ad affrontare una nuova stagione con l’entusiasmo di sempre da parte di staff e ragazzi.
E’ da questo team che sono passati corridori come Nibali, Bettiol, Capecchi e Caruso. La squadra toscana va avanti nella tradizione, ma questo non significa che non si lavori con metodologie nuove o si sia dei “negazionisti” dell’evoluzione. Semplicemente le cose si fanno con misura.
Veri under 23
Si riparte nel segno dei nuovi innesti e delle conferme.
«La squadra – dice Franceschi – sarà composta da 12 atleti, cinque sono nuovi e di questi, tre vengono dagli juniores.
«Cambia un po’ il modo di fare la squadra? Noi andiamo avanti per la nostra strada e più che alle categorie del team pensiamo alla crescita dei ragazzi. Una crescita che deve essere da under 23 e non da professionisti. Oggi gli allievi si allenano come gli juniores. Gli juniores come gli under 23 e gli under 23 come i pro’. Poi passano e non hanno margini».
Qualche giorno fa avevamo parlato di Filippo Magli, che dalla Mastromarco appunto è passato alla Green Project Bardiani. Lui, ci diceva Franceschi, può fare bene nonostante non abbia un gran palmares tra gli under. Un po’ come fu per Alessandro De Marchi, se vogliamo.
«Filippo, come ho detto, può andare meglio tra i pro’ che tra gli under 23. Non era un corridore che aveva paura di prendere aria in faccia. Era un generoso. Sono convinto che si troverà bene e che abbia i margini per crescere».
Rispettare i tempi
La ricerca degli atleti in casa Mastromarco quindi è molto locale. Un po’ per dare manforte ai ragazzi “di casa” e un po’ perché ormai i campioncini se li accaparrano i grandi team. Neanche più le continental nostrane, parliamo proprio delle WorldTour che poi li dirottano nelle rispettive development se non addirittura, in qualche caso, li portano direttamente in prima squadra.
«Per noi – riprende Franceschi – vincere una corsa o vincerne sette non cambia assolutamente nulla. Per noi conta che i ragazzi crescano gradualmente e con margine. Non devono passare che stanno già all’osso. Perché poi di là durano poco.
«Se tu con una continental gli fai fare solo certe corse e li alleni forte per puntare a quelle corse, sfrutti troppo il loro motore. Io da manager magari vincerò anche, ma non faccio il bene del ragazzo. Non devono essere carne da macello.
«Alla fine i nostri ragazzi che sono passati da noi, al netto di quei due o tre campioni, si sono sempre barcamenati benino. Penso a Marcellusi, a Covili, al giovane Nieri… Io glielo dico sempre a Balducci che li segue: “Noi siamo un’under 23 e come under 23 dobbiamo allenarci».
Due leader
La squadra dicevamo sarà composta da 12 atleti. Sarà una formazione completa, ma forse più votata alle corse relativamente veloci. Una delle stelline del team, infatti, sembra essere Lorenzo Magli, fratello minore di Filippo. C’è anche Ludovico Crescioli, scalatore. ma le occasioni per chi va forte in salita non sono tantissime.
«Lorenzo Magli sarà l’uomo di punta per le corse più pianeggianti – spiega Franceschi – lui infatti è abbastanza veloce. Lo scorso anno ha vinto e magari sarà più sicuro dei suoi mezzi. Per le corse più dure invece abbiamo Crescioli. E poi si vedrà… come ho detto sono ragazzi, sono under 23 e tutto può cambiare da una stagione all’altra.
E dicevamo che la Mastromarco i corridori li va a pescare “in casa”, eppure c’è l’eccezione che conferma la regola. Parliamo di Tyler Hannay, ragazzino inglese classe 2003.
«E’ stato Massimiliano Mori a proporcelo, il suo procuratore. Viene dall’isola di Man come Cavendish. E’ un bel prospetto. Lui aveva piacere di correre in Italia e infatti già ad agosto ha fatto uno stage con noi. In più è andato in ritiro con la Ineos-Grenadiers in Spagna».