Con la presentazione della corsa femminile avvenuta ieri sera presso la Poliartigiana Srl, nel comune di Arcola, in provincia di La Spezia, è iniziato il Giro della Lunigiana. La Corsa dei Futuri Campioni vedrà prima la gara riservata alle donne, in atto il 2 e il 3 settembre. La sera stessa tutta la carovana dell’organizzazione si sposterà a Lerici, città che ormai da qualche anno ospita la presentazione dei team per la gara maschile.
E’ facile capire che le ultime ore per Lucio Petacchi, direttore del Giro della Lunigiana, siano state frenetiche. Lo abbiamo intercettato mentre in macchina si spostava da un appuntamento all’altro, e nei brevi ritagli di tempo siamo riusciti a farci raccontare gli ultimi pensieri prima che il tutto parta in maniera ufficiale.




Iniziano le donne
La macchina organizzativa del Giro della Lunigiana non si è mai fermata, è un vortice continuo capace di raccogliere e riempire tutti i mesi che separano una manifestazione con l’altra. Questa corsa dedicata alla categoria juniores è giunta alla sua 49ª edizione e da quattro anni si è affiancata la gara femminile.
«Martedì 2 settembre – racconta Lucio Petacchi in uno dei pochi momenti di calma – inizierà la quarta edizione del Giro della Lunigiana Donne. Anche in questo caso il format è rimasto invariato, due tappe in altrettanti giorni per decretare chi erediterà la maglia verde dalla vincitrice dello scorso anno: Erja Bianchi».


Come procede lo sviluppo della Corsa delle Future Campionesse?
La gara femminile in queste edizioni ha avuto una crescita esponenziale a livello di numeri. Eravamo partiti bene nel 2022 e ora siamo già a oltre ottanta atlete al via. Aggiungere questa corsa è stato un qualcosa di innovativo, arrivato grazie anche all’input della Federazione e noi siamo stati felici di allargare il nostro impegno anche al ciclismo femminile.
Quanto è cambiato l’impegno in questi anni per la tua squadra?
Sicuramente è aumentato, ma quando si organizza un evento di primo livello come il Giro della Lunigiana la voglia di crescere non può mancare mai. Ci siamo rimboccati le maniche e ci siamo messi al lavoro per far sì che anche questa gara prendesse subito il verso giusto.


Le sedi di partenza e arrivo sono le stesse degli uomini?
Quando andiamo a presentare il nostro progetto alle varie amministrazioni comunali e agli enti portiamo entrambe le manifestazioni. E’ difficile pensare di farle arrivare nelle stesse località, ma abbiamo sempre ricevuto risposte positive. Quest’anno la corsa femminile, nella tappa inaugurale, ripercorrerà il circuito della prima tappa del Giro della Lunigiana del 1975, l’edizione numero uno della Corsa dei Futuri Campioni.
Le forze per gestire il doppio impegno sono aumentate?
Gli uomini che mettiamo in campo sono sempre gli stessi, con la differenza che ora chiediamo loro due giorni in più. Sono tutti volontari e a loro va un grandissimo grazie, perché lavorano senza sosta per sei giorni consecutivi. Senza considerare tutta la parte di preparativi e allestimento.


Si può pensare di far crescere ancora la corsa femminile?
Ora la gara è di livello nazionale, per farla crescere servirebbe capire quali passi fare per portarla allo stesso livello di quella maschile. L’obiettivo e la speranza deve essere quello di fare sempre meglio. Non è un lavoro semplice ma abbiamo un territorio sensibile e capace di rispondere a ogni nostra richiesta. La Regione Liguria ha messo il suo patrocinio anche per la corsa femminile e questo è una grande soddisfazione per noi.
Liguria che ospiterà anche la grande partenza da Genova per la corsa maschile…
Da Piazza de Ferrari. Penso sia la prima volta per una corsa di ciclismo, direi un evento storico del quale siamo estremamente orgogliosi. L’emozione è altissima, e credo sia un bel riconoscimento per il lavoro di tutti. Come lo è il fatto di avere alla partenza la Rappresentativa del Giappone, cosa che dona un tocco di internazionalità in più alla nostra corsa.