Una tappa al Giro U23 e altre cinque corse nel sacco. La fuga all’italiano dei pro’ e un bel gruppo che si è fatto vedere nelle posizioni di vertice molto spesso: la #inEmiliaRomagna Cycling Team di Michele Coppolillo archivia così una delle sue stagioni migliori sempre.
Ma certo l’urlo di Andrea Cantoni a Riccione, prima frazione del Giro d’Italia under 23 resterà l’immagine simbolo di questo 2021 della squadra. Una botta a dieci chilometri dall’arrivo, come faceva proprio il suo tecnico in ammiraglia, e big beffati.
E’ così Michele?
Direi di sì. Il bilancio 2021 è più che positivo. Lo dicono i risultati (6 vittorie, 16 podi, 50 piazzamenti nella top ten con 11 atleti diversi, ndr), ma soprattutto, almeno per me, lo è stato perché ho visto un gruppo omogeneo che è riuscito a trovare un po’ di spazio per tutti.
Alle vostre spalle ci sono Davide Cassani e la Regione che vi danno un bell’impulso, si vocifera di un investimento ancora maggiore in vista del prossimo anno…
Confermarsi non sarà facile. Sì, c’è anche Cassani, lui è un trascinatore. La #inEmiliaRomagna è anche un progetto non solo una squadra. E questo progetto, questo nome, nasce anche grazie a Davide e alla Regione. Per l’anno prossimo vogliamo fare ancora un piccolo salto, però manterremo la stessa struttura. E poi ricordiamolo: noi siamo solo al terzo anno di attività. La nostra mission è la promozione del territorio e i nostri atleti sono gli ambasciatori.
E qual è questa struttura?
Un bell’organico. E ci tengo a nominarne i componenti. Gli altri diesse sono Alberto Contoli, che è stato anche un mio corridore quando sono salito in ammiraglia, e Mauro Calzoni. E poi Massimo Marani, addetto stampa. Gianluca Giardini il team manager. Roberta Malmusi la segretaria, fondamentale per la prenotazione delle trasferte… Senza dimenticare il preparatore, Alessandro Malaguti, e il presidente, Giovanni Carapia.
E’ vero che avevate contattato anche Orlando Maini?
Ne avevamo parlato. Lui sarebbe stato un bel valore aggiunto, ma ha avuto una possibilità, quella con l’Astana, che non poteva rifiutare. “Maio” è stato mio diesse quando correvo e con lui c’è un rapporto che va oltre il lavoro. In amicizia ci si sente, ci è vicino e mai dire mai…
Per Dapporto due vittorie, due podi e una convocazione in azzurro Coppolillo si coccola il suo Cantoni prima di salire sul podio e vestire la maglia rosa Al campionato italiano di Imola Tarozzi restò a lungo davanti
Tornando al bilancio della stagione bisogna parlare del passaggio di Tarozzi…
Manuele ha fatto una bella stagione. Oltre alla vittoria ha trovato la costanza che gli mancava e la consapevolezza nei suoi mezzi. E quando è riuscito a mettere insieme queste due cose è andato bene. E’ passato poi nella squadra giusta.
La squadra giusta. In passato ci avevi detto che alla Bardiani lasciavano spazio a tutti…
Dai Reverberi è come una famiglia ed è vero: lasciano spazio un po’ a tutti. Chi passa in quel team ha una buona opportunità, su carta c’è la possibilità anche di poter fare il Giro e avere visibilità. E poi allo stesso tempo non c’è tutta questa pressione.
Per il prossimo anno quanti corridori conterà la #inEmiliaRomagna?
Ne avrà 13, nove confermati e quattro juniores, diciamo che l’ossatura vedrà gente di 20-21 anni.
Okay Tarozzi, ma hai il rimpianto di non essere riuscito a far passare qualche altro atleta?
Rimpianto no, perché prima devi crescere ed essere strutturato e non solo fare vittorie. Mi riferisco a Davide Dapporto. Lui è un secondo anno ci si poteva anche pensare, però è anche vero che un anno in più questa categoria gli ci vuole e ci punteremo. Ma diciamo che chi doveva passare è passato. Tarozzi con i suoi 23 anni era al limite… nel ciclismo moderno.