Gazzoli vince il Liberazione e lo dedica a Silvia Piccini

25.04.2021
6 min
Salva

«Sono entrato secondo in curva – racconta Gazzoli che ha appena vinto il Gran Premio della Liberazione – era una volata lunga. Mi sono messo a ruota di un corridore molto forte: Puppio. Per me è stata proprio l’entrata perfetta e sicuramente anche la pista mi ha dato una mano, perché mi ha dato la freddezza di far partire un altro corridore prima di me, in modo da accorciarmi la volata. L’ho preso come punto d’appoggio ed è stata la volata che sogni dalla sera prima. Sinceramente nei giri precedenti non ci ho pensato, per non fasciarmi troppo la testa. Non ho mai guardato neppure l’entrata in curva, anzi… l’ho sempre sbagliata! Il piano poteva essere che i compagni mi tirassero la volata, ma li devo ringraziare per tutta la fatica che hanno dovuto fare prima. Non è semplice fare un lavoro del genere negli under 23. Abbiamo un morale che è sopra alle stelle». 

Il Team Colpack, tirato da Gidas Umbri, ha controllato tutto il giorno
Il Team Colpack ha controllato tutto il giorno

Due presidenti

Alla fine del rettilineo di arrivo, Gazzoli parla accanto a Giuseppe Di Leo, direttore sportivo del Team Colpack-Ballan. Poi di colpo Michele si sposta e va verso il centro della strada, dove sono appena arrivati Persico e Boscaro.

«Questa è per voi, ragazzi – dice – la devo a voi ed è per voi. Grazie!».

Si abbracciano e si scambiano pacche che parlano di un viaggio finito bene e di un’intesa forte. Alla festa manca Gidas Umbri, che ha tirato come un martello per più di due giri, quando davanti c’era la fuga e bisognava tenerla a tiro.

Per Persico e Boscaro appena arrivati, l’abbraccio di Gazzoli
Per Persico e Boscaro appena arrivati, l’abbraccio di Gazzoli

Roma ha accolto la corsa con una giornata finalmente primaverile. Nella zona del traguardo, mentre i corridori si rincorrevano, si sono visti il neo presidente Dagnoni e poco distante anche l’ex Di Rocco. C’era De Candido, cittì degli juniores, venuto a seguire i più giovani. E c’era Fausto Scotti, tecnico del cross, che con la sua società sportiva ha organizzato il Liberazione degli allievi, ultima prova di giornata.

Tutti per uno

Il Liberazione è tornato dopo due anni di buco: il primo per l’impossibilità degli organizzatori di metterla in strada, il secondo per il Covid. La concomitanza sfortunata ha voluto che un bel numero di corridori fosse al Giro della Romagna di ExtraGiro: questo fornisca uno spunto a chi compone i calendari.

Per la Iseo Rime Carnovali il 12° posto con D’Amato
Per la Iseo Rime Carnovali il 12° posto con D’Amato

Fughe ci sono state, su tutte quella del giovane Vinokourov con la maglia del Principato di Monaco, ma prima la Israel Cycling Academy e poi il Team Colpack hanno messo i fuggitivi nel mirino e non c’è più stato spazio per nessuno. Volata doveva essere, volata è stata.

«E’ andata come volevamo – dice Di Leo, tecnico della Colpack – siamo partiti per Gazzoli, perché è quello che stava meglio. Si è assunto le sue responsabilità. Abbiamo dovuto lavorare tanto, chiudendo ovunque, però se la sono meritata ed è bello raccogliere quello che semini. La vittoria di Gazzoli è la ciliegina sopra alla torta. Lo abbiamo coperto, lo abbiamo protetto, ci abbiamo creduto. Toccava a lui, ma sono stati bravi tutti i ragazzi. Persico sapeva di dover lavorare per lui. Non è scritto nulla, nelle fughe dai la possibilità a tutti, però negli ultimi sei giri ci siamo messi davanti, andando regolari e tirando per Michele. Questo risultato lo sblocca. Non viene da un momento facile. Non è stato bene, ma ci ha sempre creduto. E’ un ragazzo che lavora tantissimo, sa di essere forte e di poter ottenere buoni risultati».

A Nicolas Vinokourov, figlio di Alexandre, un premio per i chilometri in fuga
A Nicolas Vinokourov, figlio di Alexandre, un premio per i chilometri in fuga

Un anno storto

Adesso Michele è in attesa di essere premiato e i minuti trascorsi gli permettono di mettere in ordine le idee.

«La squadra mi ha dato tutta la fiducia possibile – racconta – tutti i miei compagni. Devo ringraziarli tantissimo, perché hanno fatto un lavoro superbo. La fuga era segnata perché c’eravamo noi. Eravamo qua per fare gli ultimi 400 metri a tutta e siamo contenti, perché finora è stato un anno d’oro per la Colpack. E’ la 13ª vittoria in due mesi e quando si corre così si fa molta meno fatica e viene tutto semplice.

Per Gazzoli, incontro con Di Rocco e Gianni Bugno, vincitore del Liberazione 1985
Per Gazzoli, incontro con Di Rocco e Gianni Bugno, vincitore del Liberazione 1985

«Quanto a me… la vittoria mi sblocca tanto! Quest’anno è stato difficile. Il 4 gennaio ho preso il Covid. Me ne sono sbarazzato il 25, quindi sono stato fermo quasi un mese. Ho ricominciato per due giorni, ho avuto un problema a un ginocchio e sono stato fermo altri 20 giorni. Ho ripreso oltre metà di febbraio, sono andato in Croazia e il 13 marzo sono caduto e sono stato fermo per 8 giorni. Adesso è un mese che sono in bici. Provo sensazioni molto migliori dell’anno scorso, anche perché ho una fiducia in me stesso che sono riuscito a ritrovare l’anno scorso e questo mi dà molta gioia. Ho ritrovato il Michele di prima. Ho fatto due anni un po’ cupi, perché non riuscivo a trovare me stesso. Grazie alla mia ragazza Camilla che mi è stata vicino, sono riuscito a riprendermi e a ricredere a me stesso e così ora me la godo. E oggi però mi godo Roma, perché saremo qui fino a domani»

Sul podio il brindisi per Gazzoli, Pencedano e Quartucci
Sul podio il brindisi per Gazzoli, Pencedano e Quartucci

Dedicato a Silvia

Il passaggio finale però dà i brividi. Anche Michele cambia tono e per qualche istante la gioia della vittoria sparisce dai suoi occhi.

«Quando siamo in bici – dice – noi abbiamo sempre paura. Questa settimana abbiamo perso Silvia Piccini, un’altra ragazza giovanissima. Dedico a lei questa vittoria. E’ la conferma di quanto sia pericoloso per noi andare sulle strade, quindi questo vuole essere un appello a tutti a prestare più attenzione sulle strade. Non abbiamo la corazza, abbiamo il nostro corpo e per quanto possiamo sembrare grandi, restiamo fragili. Mando un grande abbraccio ai suoi genitori. Volevo sensibilizzare sull’argomento della sicurezza stradale. A casa abbiamo tutti una famiglia che ci attende, quindi deve esserci rispetto reciproco».

Dopo la vittoria, serata e lunedì a Roma per Gazzoli e Camilla
Dopo la vittoria, serata e lunedì a Roma per Gazzoli e Camilla

Il minuto di raccoglimento prima del via ha riportato l’argomento al centro della strada, guai abbassare la guardia. Questo è il momento per sorridere, mantenere la concentrazione sul tema sicurezza è dovere di tutti noi.