L’ufficialità della partecipazione al Giro della Lunigiana di Lorenzo Mark Finn ce l’ha data lo stesso atleta ligure. Un messaggio che poi si è trasformato in un’intervista per capire la scelta e cercare di intuire quanto la squadra, la Grenke Auto Eder, abbia lasciato libertà di scelta. Finn è uno degli atleti di spicco del panorama juniores, il primo ad essere andato fuori Paese per correre. Una scelta che aveva aperto a tante domande su quanto e come avrebbe mantenuto una connessione con l’Italia e le sue corse. Tutte queste domande sono state prese e rispedite al mittente, perché Finn sarà al via del Giro della Lunigiana e non al Ruebliland Tour, che si corre in concomitanza.
«La squadra – spiega Finn – andrà a correre in Svizzera, ma io ho avuto la massima libertà di scelta. Essermi laureato campione italiano è stato un passaggio importante anche nel decidere quale impegno seguire. Avere la maglia tricolore mi ha spinto verso il Lunigiana, ma anche senza di essa avrei comunque partecipato alla corsa di casa».
Ambizioni
Lorenzo Finn ha conquistato la maglia tricolore poche settimane fa, sia a cronometro che su strada, un successo di grande rilievo.
«Ci tenevo particolarmente a fare bene ai campionati nazionali – dice – anche perché il team ha piacere nell’avere questi simboli. Al Lunigiana ci sarà un mio compagno di squadra che correrà per il Belgio, quindi capite come la Grenke AutoEder abbia lasciato a tutti la facoltà di scegliere quale corsa fare. Il Ruebliland ha solamente l’ultima tappa dura adattata agli scalatori, il Lunigiana, invece, nel complesso è più duro come percorso. L’obiettivo è vincere una tappa, non nascondo che punto anche alla classifica generale. Migliorare il risultato del 2023 vorrebbe dire vincerlo, quindi è chiaro che l’obiettivo possa essere questo».
Come sta procedendo la stagione?
Bene, devo dire che dall’infortunio dell’Eroica Juniores mi sono ripreso bene e in fretta. Sono tornato presto in condizione e agli appuntamenti tricolore l’ho dimostrato. Tutto sta procedendo per il meglio, a parte l’intoppo dell’infortunio. Dopo i campionati nazionali sono andato al Valromey, una bella corsa dove ho fatto un buon lavoro (in apertura foto Zoé Soullard/DirectVelo).
Ora che programma hai?
In questa settimana farò degli allenamenti un po’ più blandi. Intanto domenica ho sfruttato la vicinanza alla Costa Azzurra per andare a vedere la cronometro finale del Tour con un amico. Finito questo periodo un po’ più blando, inizierò a preparare il Lunigiana e gli appuntamenti con la nazionale: mondiali ed europei.
Andrai anche tu in ritiro a Livigno con Salvoldi?
Sì, in realtà ho deciso che andrò su una settimana prima insieme alla mia famiglia. E’ un bel posto e loro si faranno un po’ di vacanze e io approfitto per allenarmi e godermi il panorama. Quando arriveranno anche Salvoldi con gli altri ragazzi della nazionale inizieremo il nostro ritiro, che terminerà a fine agosto.
Poi si scende al Lunigiana, hai parlato con altri ragazzi in gruppo? Sai già chi ci sarà?
Le solite nazionali come Francia, Belgio, Slovenia e Repubblica Ceca. Oltre alle rappresentative regionali. Dovrebbe venire Omrzel, lui sarà uno degli avversari da tenere d’occhio.
L’appuntamento iridato lo vedi vicino alle tue caratteristiche?
La prova su strada sì, quella a cronometro un pochino meno. Siamo andati a vedere il percorso a giugno con Salvoldi, è molto bello anche se serviranno tante gambe per fare bene. La convocazione passerà anche dal Lunigiana, ma se tutto andrà per il meglio dovrei essere della partita.
Invece per il prossimo anno?
Passerò U23 ma sto cercando di capire insieme al mio procuratore e con la squadra come muovermi. L’arrivo di Red Bull sembra aver aperto la possibilità di fare un team under 23 legato alla squadra WorldTour. Tutto è da capire e di certo non c’è nulla, vedremo con il passare dei mesi cosa verrà fuori.