Lorenzo Finn

Finn: il ritiro coi campioni e il Giro Next che già frulla in testa

21.12.2025
5 min
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PALMA DE MAIORCA (Spagna) – Capita che esci dall’hotel in cui alloggi in questa splendida isola delle Baleari e la prima persona che incontri sia Lorenzo Finn. O meglio, vedi due bici chiaramente della Red Bull-Bora appoggiate alla vetrina di un bar. Una è da cronometro e l’altra è da strada. Ti affacci e dentro ci sono Daniel Martinez e Lorenzo Finn che prendono un caffè.

Che strana coppia. Un giovane italiano e un veterano colombiano. Un passista-scalatore e un grimpeur. Ma il bello del grande ciclismo è anche questo. Alla fine una squadra è come una famiglia. E Finn è l’ultimo dei figli. Ma uno prezioso.

Qualche ora dopo ritroviamo Finn, stavolta in veste ufficiale, per le interviste di rito previste dalla squadra in questo pomeriggio di dicembre. A prima vista il ligure appare semplice, quasi timido, senza lo sguardo feroce di un Remco Evenepoel, per intenderci. Ma poi, quando risponde così, capisci tutto: «A dire la verità, sono le solite cose di novembre e dicembre, un po’ noiose: palestra, lunghi, tranquilli. Niente di emozionante. Non c’è l’adrenalina della corsa». Capisci che è un vero “animale” da gara.

Lorenzo Finn
Lorenzo pizzicato durante una pausa café in un sobborgo di Palma de Maiorca
Finn pizzicato durante una pausa café in un sobborgo di Palma de Maiorca
Lorenzo, ma dove ti trovi ?

Siamo a Palma di Maiorca, nel ritiro di dicembre con la squadra – replica Finn con orgoglio – ci stiamo preparando per l’anno prossimo. Da una parte c’è Roglic, dall’altra c’è Remco. Guardi dritto, trovi Lipowitz e poi vai a prendere il caffè con Martínez. Fa effetto, ma ormai questa è la nuova realtà.

Si pensa sempre che il giovane chieda consigli al veterano. E’ stato così o è successo il contrario?

Non è un questionario, si conversa come tra compagni di squadra. Domande vere e proprie no, ma quasi tutti mi chiedono quando farò il salto definitivo nel WorldTour.

E quando lo farai questo salto? E’ vero che sei stato tu a voler restare tra gli under?

Sì, è stata una decisione presa insieme alla squadra. Avevo firmato due anni fa, quando sono arrivato da junior nel devo team e non ho voluto cambiare questo patto. Ho ancora un anno da fare qui. In più ho comunque la possibilità di correre alcune gare con i professionisti. Il mio sarà un calendario misto. Senza contare che posso indossare la maglia di campione del mondo nelle gare under 23 ed è un bel privilegio.

Campionati del mondo, Kigali 2025, prova in linea U23, Lorenzo Finn fa il gesto dell'arco sul traguardo
Per il ligure doppietta iridata: juniores nel 2024 e under 23 nel 2025. Un talento in netta crescita
Campionati del mondo, Kigali 2025, prova in linea U23, Lorenzo Finn fa il gesto dell'arco sul traguardo
Per il ligure doppietta iridata: juniores nel 2024 e under 23 nel 2025. Un talento in netta crescita
E’ anche piuttosto raro…

Esatto. Cerco di godermi la stagione e di migliorare in vista dell’anno prossimo. Non conosco ancora nel dettaglio tutto il mio calendario, ma so già quali saranno le gare under 23: la Liegi-Bastogne-Liegi U23, il Giro Next Gen e il Tour de l’Avenir. Questi sono i miei obiettivi tra gli under.

Nel mezzo ci sarà anche qualche gara con i professionisti, magari come preparazione?

Sì, è così. Per esempio dovrei fare il Tour of the Alps, che è un appuntamento davvero importante. Poi, prima del Giro Next Gen, ci sarà anche il lavoro in altura.

A livello di allenamenti stai cambiando qualcosa? Continui ad aumentare i carichi?

Sì, di solito il mio allenatore deve un po’ frenarmi. Io sono sempre in spinta. Stiamo ultimando due settimane intense, piene di ore, test, lavori… e interviste. La voglia di fare bene è davvero tanta.

Lorenzo Finn
Lorenzo Finn (classe 2006) e Giulio Pellizzari sono le promesse italiane in casa Red Bull
Lorenzo Finn
Lorenzo Finn (classe 2006) e Giulio Pellizzari sono le promesse italiane in casa Red Bull
Qual è la cosa che senti più cambiata rispetto all’anno scorso?

Non saprei indicarne una in particolare. Per ora l’obiettivo è tornare al livello dell’anno scorso, ritrovare quella condizione. Lo stacco invernale ti toglie sempre qualcosa. Se devo parlare di cambiamenti concreti invece, ho rivisto leggermente la posizione in bici perché sono cresciuto. Piccoli ritocchi alle misure.

Ti abbiamo visto spesso in giro con la bici da cronometro. Come mai?

Perché questa settimana abbiamo fatto dei test aerodinamici e volevo riprendere feeling con la bici da crono. Inoltre farò una cronosquadre a Maiorca con la squadra del Tour, una bella occasione (e attestato di fiducia, ndr). Ma soprattutto perché voglio prepararmi bene per le cronometro che affronterò in stagione.

Lorenzo vuole la maglia rosa. Il lavoro per realizzare questo sogno è iniziato (foto La Presse)
Lorenzo vuole la maglia rosa. Il lavoro per realizzare questo sogno è iniziato (foto La Presse)
Qual è l’obiettivo principale della prossima stagione?

Fare un buon Giro Next Gen e lo stesso all’Avenir. Guardando al futuro, vorrei centrare questi due grandi obiettivi non per forza per vincerli, anche se ovviamente mi piacerebbe, ma per correrli bene. Per sentirmi competitivo in una gara a tappe lunga. Poi ci sono tante altre gare importanti: voglio dire la mia anche tra i professionisti, se non altro per aiutare la squadra e non dimentico il mondiale a fine stagione.

Più il mondiale o il Giro Next Gen?

Il mondiale l’ho già vinto, quindi direi che il Giro sarebbe davvero bello portarlo a casa. Non dico che ci sia il dente avvelenato per come è andata l’anno scorso, ma una maglia rosa è sempre speciale. E poi si corre in casa.