Dopo un lungo periodo di silenzio Alessio Delle Vedove ha tolto il velo sulla stagione 2025. Il veneto di Mirano, che tra poco più di un mese compirà ventuno anni correrà nel devo team della XDS Astana Team. Messa alle spalle l’esperienza con la Intermarché-Wanty è ora di concentrarsi su questa nuova avventura. Le feste sono trascorse serenamente, in compagnia della fidanzata, tra Milano e la Valle d’Aosta. Nei prossimi giorni sarà tempo di chiudere nuovamente la valigia per partire alla volta del secondo ritiro stagionale.
«Sto andando in stazione a prendere il treno – ci racconta subito – tra poco sarò a casa. Durante queste vacanze ho pedalato, con calma e tranquillità. Nonostante fossi in posti di montagna non faceva nemmeno troppo freddo, si stava sui cinque o sei gradi».
Il nuovo mondo
Un italiano nel devo team kazako, il sesto sui sedici ragazzi che ne vanno a comporre la rosa. Si fa presto a chiedere come sia stato per Delle Vedove, ragazzo italiano cresciuto negli ultimi due anni in Belgio, tornare a respirare aria di casa.
«Mi sono trovato subito bene – ci dice – è vero che il clima qui è familiare, disteso. La squadra mi piace molto, nel primo ritiro eravamo tutti insieme nella stessa struttura. Solo durante gli allenamenti eravamo divisi. Anche a tavola mi è capitato spesso di trovarmi seduto accanto a corridori del team WorldTour. Una cosa che in Intermarché difficilmente accadeva, la divisione era più netta. Cambiare lingua e passare dal belga all’italiano è bello. La comunicazione è più facile e diretta, anche dopo cena capita di restare a parlare e scherzare. Mentre in Intermarché si tornava subito in stanza».
Conoscevi già qualcuno?
Negrente e Romele. Con loro ho corso spesso insieme da juniores. Nel ritiro di dicembre ero in stanza con Negrente. Ci siamo confrontati tanto, abbiamo parlato di molte cose. Arrivo in un momento in cui mi sento in vena di nuove esperienze e con tante motivazioni.
Quali sono gli stimoli che ti muovono?
In generale l’aria che si respira in squadra. E’ arrivato lo sponsor nuovo e si vede la qualità maggiore dei materiali e la cura dei dettagli. Sono stato un’ora e mezza a fare dei plantari e ho speso lo stesso tempo per sistemare la posizione in bici.
Come arrivi in questo nuovo anno?
Il 2024 non è stato il migliore, ma ho imparato tanto. Non si scoprono cose nuove solo quando si vince, ma anche quando si perde. Vedo i miei valori aumentati e voglio partire da questa cosa.
Il contatto con Astana quando è avvenuto?
A luglio. Mi cercavano da un po’. Ne ho parlato con il mio procuratore e avevamo pensato che potesse essere una bella occasione. Poi anche in Intermarché mi sono trovato bene, non lo posso negare. Ma la scelta è arrivata per il gusto di provare e vedere qualcosa di nuovo.
Per questo hai corso poco nella seconda metà della scorsa stagione?
Può essere. Ho terminato le gare a settembre, non l’ho scelto io però me ne sono fatto una ragione. Nonostante non corressi più ho comunque continuato ad allenarmi fino al 20 ottobre, concentrandomi su di me. Grazie al preparatore ho messo insieme un bel blocco di lavoro e sento che ha dato i suoi frutti.
Come ti senti in vista del 2025?
Più maturo, sento di stare facendo i passi giusti sia in gara che fuori. In vista della stagione sono fiducioso, correrò subito con i professionisti in Spagna, poi forse all’AlUla Tour. Al di là di tutto tornerò a correre in Italia, mi era mancato. Mi piacerebbe correre il Giro Next Gen, ma vedremo come andrà la selezione.
Che aria si respira in squadra, vista anche la classifica UCI?
Un po’ si capisce che ci sono dei pensieri a riguardo, d’altro canto siamo in un momento in cui vedo tutti concentrati per fare le cose al meglio.
A livello atletico c’è stato qualche cambiamento?
In bici no. I lavori e gli allenamenti che si fanno sono sempre gli stessi, non ho visto cambiamenti nemmeno sull’intensità. La cosa diversa è la cura della palestra, dove sto facendo più ripetute sulla parte alta. Infatti fisicamente mi sento meglio, più definito. Anche nella pedalata mi sento più stabile, con più forza nella parte della schiena.
Prossimi appuntamenti?
Tra poco partiremo per il secondo ritiro, sempre in Spagna. Non vedo l’ora, anche perché poi inizieremo a correre!