Marco Milesi ha ricominciato a sentir passare le ambulanze, anche se meno della scorsa primavera. La Lombardia è in zona rossa, la provincia di Bergamo cerca motivi per sorridere e andare avanti. La squadra per il nuovo anno è praticamente fatta, anche se per il momento programmi se ne possono fare pochi e ci sono anche aspetti da chiarire. Come ad esempio se restare continental o scendere di un gradino. Con il tecnico della Biesse-Arvedi si parte dai due talenti che hanno lasciato il team: Colleoni e Conca, che dovevano andare all’Androni e alla fine si ritrovano rispettivamente alla Mitchelton e alla Lotto Soudal.
Te lo aspettavi?
Non era nell’aria, ma a un certo punto dei colleghi di squadre WorldTour hanno cominciato a farci domande, dicendo che cercavano degli scalatori. Aver firmato il contratto con Androni gli ha permesso di vivere sereni il lockdown e poi di correre senza pensieri. Ma conosco i valori dei ragazzi, so che sono atleti importanti.
Stiamo parlando tanto dello stress per arrivare al professionismo. La necessità di essere magrissimi. Credi che arrivino nel WorldTour con dei margini di miglioramento?
Kevin è magro di suo, lo so perché lo seguo di persona, al massimo mette su due chili. Conca invece tende a ingrassare e stare in linea gli costa tanto. Fa tanti sacrifici, ma se prendesse peso non potrebbe più andare forte in salita. Certi sforzi mentali ti consumano. In salita va di potenza, fa dei wattaggi bestiali, ma con 5 chili di troppo sarebbe difficile.
Su chi si punta dunque per il 2021?
Punto tanto su Matteo Carboni, che nell’ultimo anno ha fatto un bel salto di qualità e al Giro ha dimostrato di poter lottare. Poi abbiamo preso Riccardo Ciuccarelli dalla Sangemini e loro due saranno i fari per le internazionali più dure. Poi ci sono giovani che stanno venendo su.
Pensate di fare attività tra i professionisti?
E’ per ora il grosso punto di domanda. Il budget al momento è leggermente inferiore e soprattutto, non avendo atleti maturi e tanti ragazzini di primo anno, l’idea di andare tra i pro’ un po’ ci fa paura. E poi il calendario…
Cos’ha il calendario?
Pare che non si partirà a febbraio. E se sarà così, le gare dei pro’ cui potremmo partecipare diventerebbero contemporanee alle internazionali degli U23. E se a Laigueglia si riempie di squadre WorldTour, cosa andiamo a fare?
Non si va per vincere, ma per fare esperienza, no?
Vero, ma certi fuorigiri non fanno bene a dei ragazzi che ancora vanno a scuola. Comunque la decisione sul tema continental è ancora in ballo.
Resta il gruppo pista?
Ci sono e sono un bel numero. Vanno anche forte. Ho parlato con Scartezzini, che si è preso il covid in pista, ma dopo due giorni di febbre stava già bene. Per loro c’è tutto il programma della nazionale, per cui se hanno bisogno di fare sforzi importanti, li portano su strada Amadori e Cassani.
Maglie dello stesso colore?
Sì, esatto, tutto confermato. Maglie Castelli, bici Pinarello e scarpe Dmt. E speriamo si possa cominciare normalmente. Sappiamo di dover spendere un occhio della testa per i tamponi, che almeno si possa fare attività.