Alvarez vince l’Eroica, ma l’Italia le ha provate tutte

21.04.2024
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CHIUSDINO – La faccia del cittì Dino Salvoldi unisce soddisfazione e un pizzico di rammarico. Oggi i suoi ragazzi hanno provato a ribaltare la classifica e per poco non portano a casa il bottino pieno. Tutti per Andrea Bessega, che parte nono questa mattina da Siena e termina questa Eroica Juniores in quarta posizione a otto secondi dal vincitore. Solo Hector Alvarez, suo compagno alla Lidl-Trek Future Racing il prossimo anno, resiste al ritmo di Bessega e degli azzurri. Lo spagnolo vince la classifica generale, coronando quattro giorni corsi in maniera ottima

«Le sensazioni per questa vittoria – racconta Alvarez con un sorriso larghissimo – sono bellissime. Alla seconda tappa abbiamo perso Pericas e la responsabilità per classifica sono passate tutte su di me. Ho raccolto due secondi posti di tappa e la voglia di vincere la corsa era tanta, così l’abbiamo seguita. E’ stato bello duellare con Bessega, l’anno prossimo saremo in squadra insieme e avremo modo di collaborare per vincere».

All-in azzurro

Quando stamattina abbiamo chiesto a Salvoldi quale sarebbe stato l’andamento della corsa, ci aveva risposto che si aspettava un ritmo elevato fin da subito. 

«Abbiamo corso da protagonisti – dice il cittì con ancora la corsa negli occhi – ma ci è mancato quel pizzico di fortuna che talvolta serve. E’ da un po’ di tempo che la dea bendata non ci sorride, ma tornerà a farlo, basta provarci. Se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno, anzi a tre quarti, possiamo dire che la consapevolezza dei nostri ragazzi cresce. L’abitudine ad essere squadra continua ad aumentare, ci sono dei dettagli da limare ma fa parte della crescita. Da questo punto di vista mi sento di dire che le radioline sono importanti, hanno un ruolo fondamentale nella formazione». 

La Spagna, perso Pericas, ha corso tutta per Alvarez
La Spagna, perso Pericas, ha corso tutta per Alvarez

Crederci sempre

Salvoldi ha parlato con i suoi ragazzi a caldo, appena finita la tappa. Le pietre medievali di Chiusdino circondano il pullman azzurro e ne cullano i sentimenti di rivincita. 

«Crediamoci – continua – perché il talento o il fenomeno talvolta capita anche per caso. Ma il movimento azzurro c’è. A caldo, con i toni giusti, mi sono sentito di fare subito i complimenti ai ragazzi. In primis perché è quello che mi sono sentito di dire. Poi si analizza un attimo quello che avremmo dovuto fare, cercando in loro il feedback. Ovvero, capire se fossero stati in grado di farlo. Tra i dettagli che sono mancati direi che c’è sicuramente il rompere di più i cambi una volta partita la fuga. Oppure quando il gruppo si allarga è il momento di chiamare l’ammiraglia e comunicare. Tutte cose che in questa categoria si devono imparare. Sono felice alla fine, ci siamo comportati da grande squadra».

Le voci di Donati e Bessega

I tre settori di strada bianca poco dopo la partenza davano spazio alla fantasia. Così i ragazzi di Salvoldi ci hanno provato, e uno dei grandi protagonisti di giornata è stato Andrea Donati. 

«A inizio gara – racconta Donati – sapevamo che quelli della AG2R avrebbero dovuto fare corsa dura. Così, in accordo tra di noi abbiamo deciso di anticiparli. Mi sono fatto quasi 60 chilometri di fuga in totale, con l’idea di dare appoggio a Bessega. Lui doveva rientrare sul primo passaggio a Chiusdino e così è stato». 

«La tattica? Andare insieme a Donati – dice Bessega con ancora le gambe che pulsano dopo la volata per il secondo posto – e spingere a blocco fino alla fine. Donati era uno di quelli meno controllati e aveva maggior libertà di azione. Ho preso un buco nell’ultimo chilometro, ma sono riuscito a ricucire su Alvarez e Kristoff. Alla fine il norvegese è andato per la vittoria e Alvarez e io per il secondo posto. Ci abbiamo provato e siamo felici di quanto fatto in questi giorni».