Un altro Fabbro in arrivo, ma questo è un velocista

05.04.2024
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Vincitore del Circuito di Orsago battendo in volata un certo Filippo Cettolin, vero riferimento della categoria juniores, Riccardo Fabbro è uno degli elementi di punta del team Industrie Forniture Moro-C&G Capital. Si potrebbe non considerarla una delle squadre più in vista del panorama nazionale, eppure riesce a mettersi spesso in evidenza e a lottare anche con formazioni più blasonate e dai budget più ricchi. L’esempio si è avuto proprio nella classica trevigiana.

«Era un percorso veloce – afferma il diciassettenne nato nel capoluogo di provincia – su cui ce la siamo giocata in due squadre, la nostra e la Borgo Molino. I miei compagni hanno fatto di tutto per tenere la corsa unita e pilotarmi verso la volata, io ho corso stando molto protetto alla loro ruota, poi nello sprint avevo più energie e ce l’ho fatta».

Lo sprint vincente di Orsago beffando il favorito Filippo Cettolin (photors.it)
Lo sprint vincente di Orsago beffando il favorito Filippo Cettolin (photors.it)
Un inizio a ottimo livello considerando anche il 7° posto nel Trofeo Tecnomeccanica come prima gara. Per te questa è la seconda stagione nella categoria, il 2023 com’era andato?

Non avevo gareggiato tantissimo, ma se si considera che su 20 gare ho collezionato 3 vittorie (compreso il campionato regionale in Emilia) e 12 presenze nei primi 10, non posso davvero lamentarmi. Oltretutto i successi sono arrivati tutti nel finale di stagione, quindi diciamo che ho continuato su quella scia. Io però sono abituato a guardare sempre il bicchiere mezzo vuoto, preferisco focalizzarmi su quel che non è andato, sulle vittorie sfuggite per miei errori, saperli riconoscere è importante se si vuole crescere.

Come sei arrivato a tutto ciò?

Ho iniziato molto presto, da G1. A portarmi a correre è stato un amico di famiglia, che ha intuito come il ciclismo potesse essere per me un’ottima valvola di sfogo. Ho corso con un team di Montebelluna fra gli esordienti e già da allievo ero alle Industrie Moro. Col passare del tempo questo sport mi ha preso sempre di più. Per l’adrenalina che scatena, per la velocità soprattutto perché è davvero uno sport di squadra dove più che l’individualità conta la forza del gruppo.

Quali sono i percorsi dove ti trovi meglio?

Io sono il classico passistone, ma che regge bene anche sulle salite non troppo lunghe, sui percorsi ondulati dove si crea selezione. Me la cavo bene negli sprint di gruppo, ma preferisco quando c’è selezione e si arriva in pochi.

Fabbro con i compagni del team, ben 3 nei primi 4 a Orsago (photors.it)
Fabbro con i compagni del team, ben 3 nei primi 4 a Orsago (photors.it)
Anche tu fai parte della nuova generazione di ciclisti che svariano fra una disciplina e l’altra?

No, io sono nato su strada e ho sempre continuato così. Ho una mountain bike, ma la uso solo per divertimento, per qualche allenamento invernale per conto mio, non ho mai gareggiato. In questo sono un po’ “vecchia maniera”…

Che cosa senti che è cambiato rispetto allo scorso anno?

Sicuramente i risultati di fine stagione mi hanno dato molta consapevolezza nei miei mezzi. Sento di avere più sicurezza in corsa, riesco a muovermi meglio. Ho più coraggio nell’affrontare le situazioni e ragiono su come impostare ogni gara. Molto incide la consapevolezza di avere al mio fianco una squadra forte. Non siamo poi così piccoli, siamo 13 atleti in tutto e la nostra forza è proprio la cooperazione. Non guardiamo mai le altre squadre ma cerchiamo di dare sempre il massimo seguendo le indicazioni nel nostro diesse Claudio Biasi.

Oltre al ciclismo quali sono le tue passioni?

Tra allenamenti e scuola non ho molto tempo libero, ma mi piace il calcio e sono tifoso del Milan.

Sul podio del Trofeo Bianco Verde vinto da Thomas Capra, una delle belle prestazioni del 2023 (Photors)
Sul podio del Trofeo Bianco Verde vinto da Thomas Capra, una delle belle prestazioni del 2023 (Photors)
Questo per te è un anno importante, che hai iniziato bene. Che cosa ti proponi?

La mia ambizione non è legata a una gara specifica, ma a fare meglio in quelle dove ho sbagliato lo scorso anno. Voglio migliorarmi per potermi anche guadagnare una chance in nazionale. Con il gruppo azzurro sono stato una volta sola, in allenamento, ma non ho mai avuto occasione di vestire la maglia azzurra e non ho mai potuto correre all’estero. Sono tutte esperienze che voglio fare, come anche dimostrare di farmi valere nelle corse a tappe.

Ne hai già affrontate?

Ho corso lo scorso anno il Giro del Veneto finendo ottavo fra i corridori di primo anno e prima ancora quello del Friuli, dove però mi sono ritirato alla terza tappa. Ho visto però che in certe tappe posso giocarmela, per la classifica generale invece credo di dover ancora crescere, non è propriamente nelle mie caratteristiche.

La vittoria di Fabbro a Poggio Torriana (RN) nel 2023 con Sambinello, 6°, vincitore del titolo regionale
La vittoria di Fabbro a Poggio Torriana (RN) nel 2023 con Sambinello, 6°, vincitore del titolo regionale
E a fine anno?

Spero che bussi qualche squadra U23, per poter continuare il mio sogno, ma una chance devo guadagnarmela e per questo approdare in nazionale sarebbe un bel biglietto da visita. Contatti per ora non ne ho, spero che nel prosieguo della stagione arrivino.

Il tuo corridore di riferimento?

A dir la verità ne ho due. Il primo è Pogacar perché se la sa cavare davvero in ogni ambito, è il più completo che ci sia. Il secondo è Milan, è uno che ce la mette tutta e poi è veloce, tanto. Spero un giorno di essere anch’io allo stesso livello…