La rivincita di Eline Jansen, dominatrice in Toscana

16.09.2025
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Non c’è solo Wiebes, non c’è solo Vollering. Il movimento femminile olandese sforna nuovi talenti a getto continuo, anche al di fuori del WorldTour. Qui in Italia abbiamo imparato a conoscere Eline Jansen, del VolkerWessels Cycling Team, venuta a conquistare il Premondiale Giro di Toscana-Memorial Michela Fanini con due vittorie di tappa e il trionfo nella classifica generale e in quella a punti. A dir la verità parlare di sorpresa sarebbe una forzatura, perché la ventitreenne di Deventer si era già messa in luce anche confrontandosi con gli squadroni del WT, vincendo ad esempio la Classique Morbihan e finendo terza nella Classic Lorient Agglomeration, prova francese del massimo circuito.

L’olandese ha conquistato la classifica finale con 14″ su Amaliusik (POL) e 20″ su Van Sinaey (BEL)
L’olandese ha conquistato la classifica finale con 14″ su Amaliusik (POL) e 20″ su Van Sinaey (BEL)

Una vittoria che è anche una rivalsa

Per lei però quelle 4 tappe erano un passaggio fondamentale nella stagione ed è rimasta abbastanza stupita della risonanza che la sua vittoria ha avuto, ma anche del calore che ha riscosso presso il pubblico nostrano. D’altro canto, per lei lo sport ha il sapore della rivalsa, dato che da piccola soffriva per una patologia all’anca per la quale i dottori erano stati costretti a un intervento di osteotomia pelvica. Ai genitori avevano detto che era improbabile che sarebbe riuscita a camminare, ma Eline ha avuto la forza e il carattere per smentirli con i fatti.

«Non sapevo esattamente chi avrebbe partecipato – racconta – e sono partita all’ultimo minuto, nel senso che non ho fatto una preparazione specifica e non sapevo che cosa aspettarmi. Ma mi sentivo forte in salita. Dopo la cronometro a squadre avevamo un po’ di distacco. Quindi dovevamo guadagnare 30 secondi. E’ stato difficile chiudere il gap perché anche le ragazze presenti erano molto forti, non puoi mai avere la certezza di vincere, ma sapevo di avere una possibilità se avessi giocato bene le mie carte».

Il testa a testa con la Amaliusik, cogliendo la seconda vittoria, decisiva, in Toscana (foto organizzatori)
Il testa a testa con la Amaliusik, cogliendo la seconda vittoria, decisiva, in Toscana (foto organizzatori)
E’ stata più difficile la penultima o l’ultima tappa?

Credo sia stata l’ultima perché c’era Mackenzie Coupland attaccata in classifica, a un solo secondo. Era tutto da giocare all’ultima frazione, lei ha attaccato e ci siamo trovate a inseguire. Devo dire grazie alle mie compagne che hanno tirato fortissimo sull’ultima salita per colmare il distacco, pensando soprattutto alla generale. Poi ho dovuto fare il resto da sola, quindi ho dato il massimo, in modo che le altre ragazze non potessero attaccare e così abbiamo fatto uno sprint con tre altre ragazze. Sapevo di aver già vinto la classifica generale, ma ovviamente volevo vincere anche lo sprint, quindi ho fatto di tutto per riuscirci.

Racconta un po’ chi sei e come sei arrivata al ciclismo…

Non sono nel ciclismo da molto tempo. Ero una pattinatrice di velocità, ho iniziato ad andare in bici tre anni fa. Gareggiare a volte è un po’ difficile per me a livello tattico, è ancora tutto abbastanza nuovo. Questo Giro Toscana è stata anche un’opportunità di apprendimento.

L’olandese è al secondo anno nella VolkerWesselt, con un contratto già firmato fino al 2027
L’olandese è al secondo anno nella VolkerWesselt, con un contratto già firmato fino al 2027
Quest’anno hai fatto un deciso salto di qualità, da che cosa è dipeso?

Beh, penso di crescere come ciclista perché l’anno scorso è stato il mio primo anno da professionista, quindi era tutto nuovo. Rispetto ad allora ho imparato molto sulla tattica e ho fatto anche un grande passo avanti a livello fisico. Quindi penso che questo insieme mi renda un corridore migliore quest’anno rispetto a prima.

Come ti trovi nel tuo team e rispetto a quelli del WorldTour pensi che avete uno svantaggio?

Mi trovo davvero bene. Attacchiamo sempre e ci mostriamo impavide, non abbiamo alcun timore reverenziale rispetto alle grandi squadre della massima serie. Quindi sì, mi piace la nostra squadra, non credo abbiamo nulla da invidiare, possiamo giocarcela sempre. Io credo che potremo anche raggiungere la massima categoria, se tutto va per il meglio.

La Jansen ha corso 37 giorni con un bilancio di 4 vittorie e ben 15 top 10 (foto Instagram)
La Jansen ha corso 37 giorni con un bilancio di 4 vittorie e ben 15 top 10 (foto Instagram)
Che tipo di corridore sei, più adatta alle classiche o alle corse a tappe?

Non lo so ancora, perché quest’anno mi sono messa in mostra nelle Classiche delle Ardenne, ma mi piace molto anche partecipare alle corse a tappe. Attualmente non sono sicura di essere abbastanza brava sulle salite più lunghe per affrontare i Grandi Giri, devo capirlo in futuro, diciamo che questa è la mia grande scommessa. Attualmente penso di essere uno scalatore con gambe veloci, così posso anche vincere uno sprint abbastanza affollato.

Nel tuo profilo Instagram sei indicata anche come fisioterapista, stai studiando per esserlo o lavori già?

No, non lavoro, l’attività ciclistica non consentirebbe per i tempi. Ho la laurea e un domani è una strada professionale che potrebbe aprirsi, anche in questo stesso ambiente.

Fino a tre anni fa la Jansen era nel giro della nazionale nel pattinaggio su ghiaccio (foto Chamid)
Fino a tre anni fa la Jansen era nel giro della nazionale nel pattinaggio su ghiaccio (foto Chamid)
Avevi già avuto modo di correre in Italia e come ti sei trovata?

In realtà mi è sempre piaciuto gareggiare in Italia perché è un’occasione per gustare buona pasta e il buon cibo. In gara era un gruppo piuttosto numeroso, quindi a volte era forse un po’ pericoloso, ma anche questo è il ciclismo, quindi ci si deve fare l’abitudine.

Adesso che cosa ti aspetti da questa stagione?

Ho già conseguito i miei obiettivi più grandi con la partecipazione al Tour de France dove ho ottenuto buoni piazzamenti. Prima ancora c’erano state le classiche, quindi al momento vado avanti giorno per giorno e non sono sicura di quante altre gare farò. Intanto però dopo il Toscana ho continuato su quella scia con il 3° posto nell’A Travers les Hauts de France, ma so che posso fare ancora meglio.