Si rivede Sanguineti, presto non più orfana di Balsamo

14.06.2024
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Torna a farsi vedere Ilaria Sanguineti, nelle parti alte della classifica di una classica belga. Una delle tante prove del calendario locale, la SPAR Flanders Diamond Tour, certamente non una di quelle corse da far tremare i polsi, ma per chi come la sanremese attendeva un piazzamento da tempo, per rinfocolare il suo entusiasmo, ha comunque un valore anche un quinto posto. Anche perché Ilaria non è certo una finalizzatrice, nella Lidl Trek i suoi compiti sono altri.

Per questo anche un piazzamento ha un valore, in un momento della stagione dove le certezze sul futuro non sono poi così tante: «Dà morale, dopo un periodo vissuto in continua altalena fra alti e bassi. Per tutta la stagione ho inseguito finora la forma migliore e sembrava non arrivasse mai, finalmente si è intravisto uno spiraglio».

La volata vincente della Consonni con la Sanguineti dietro, alla fine quinta, miglior risultato del 2024
La volata vincente della Consonni con la Sanguineti dietro, alla fine quinta, miglior risultato del 2024
Che corsa era?

Una gara completamente piatta, ma a far la differenza è stata la stanchezza per molte partecipanti, me compresa, che il giorno prima avevano preso parte a un’altra corsa belga, l’Elmos Dwars door het Hageland che era stata molto dura e nella quale noi del team avevamo lavorato per la Brand, alla fine vincitrice. Noi sapevamo che in una corsa così pianeggiante e con una probabile conclusione in volata la Consonni sarebbe stata favorita, quindi lavoravamo per favorire una fuga. La selezione c’è stata, siamo rimaste in 25 a giocarci il successo, ma la corsa non è andata come volevamo.

Perché?

Perché come detto era nostro interesse favorire una fuga, ma la Brand era stanca come altri e quindi ci siamo ritrovate a giocarci la vittoria in volata. In quel caso diventavo io la finalizzatrice e quindi ho fatto del mio meglio. Il quinto posto non è male, ma è chiaro che si spera sempre in qualcosa di meglio.

La ligure in gara all’Elmos Dwars door het Hageland, dove aveva favorito la vittoria della Brand
La ligure in gara all’Elmos Dwars door het Hageland, dove aveva favorito la vittoria della Brand
Tu sei al secondo anno nel team americano, come ti trovi?

Benissimo, c’è una bella atmosfera perché nel team siamo amiche prima che colleghe e questo aiuta molto, anche in corsa. A me capita spesso di avere compagno di stanza straniere e ormai la lingua non è più un problema, anzi ci confidiamo molto. La cosa importante è che si sia formato un gruppo, che agisce dentro e fuori la nostra attività.

Proprio a livello di atmosfera, come avete assorbito le ultime settimane senza la Balsamo?

La sua mancanza si è sentita molto. Anche perché io ed Elisa siamo amicissime da sempre, condividiamo tutto e non averla in squadra è strano. Anche il fatto che mi ritrovo in corse come quella di domenica a dover fare la volata invece di pilotarla, non nascondo che mi spiazza sempre un po’. L’importante è che stia sempre meglio e possa tornare il prima possibile.

La Balsamo è a terra alle sue spalle. Sanguineti si lascia andare, consolata dalla Brand
La Balsamo è a terra alle sue spalle. Sanguineti si lascia andare, consolata dalla Brand
Proprio perché siete tanto amiche, avrai vissuto in prima persona l’altalena di emozioni che Elisa ha attraversato e che ha anche esternato sui social, passando da un cupo pessimismo alla sfrenata voglia di ripartire con il sogno olimpico ancora ben impresso…

Assolutamente sì, abbiamo condiviso tutto. Io poi ero lì, il giorno della caduta, avendo nella mente quel che era successo un anno prima a Londra (quando invece non c’ero) e sapendo quel che le era costato. Questa volta ho sofferto un po’ di più e capisco tutto quel che ha provato. La paura di veder svanire tutto ciò per cui ha lavorato in questi tre anni. Per me Elisa è come una sorella, abbiamo passato settimane difficili che hanno influito anche su di me, non lo nego. Ma quel che conta è mettersi tutto alle spalle.

Come detto ti sei trovata a recitare in un ruolo non tuo…

Questo è anche uno stimolo, poter cambiare ogni tanto fa bene. In corsa si vedono i risultati di quel gruppo di cui dicevo prima. Io lavoro sempre per le compagne e quando si vince un pezzo della vittoria è anche mio. E’ però bello anche vedere per un giorno le compagne prodigarsi per me e per questo domenica avrei voluto ripagarle con qualcosa di più del quinto posto. Per me poi, che sia corsa d’un giorno o tappa non cambia molto.

Ilaria insieme alla Balsamo, un legame di amicizia di antica data e che si perpetua anche fuori dal ciclismo
Ilaria insieme alla Balsamo, un legame di amicizia di antica data e che si perpetua anche fuori dal ciclismo
A tal proposito, sei in una squadra che, nelle corse a tappe, parte sempre con un doppio obiettivo, pensando alla vittoria parziale ma anche alla classifica. Questo accresce impegno e responsabilità?

Sì, ma è giusto. Abbiamo un organico che impone questo e per noi è stimolante partire pensando a quel che possiamo fare sia per il giorno stesso che in funzione della classifica. Il nostro compito è rendere fruttuosa la nostra partecipazione.

Ti vedremo in un grande giro?

Non è in programma, ora punto sui campionati italiani, poi si vedrà che cosa proporrà il calendario. Non nascondo che mi piacerebbe tornare a vestire la maglia azzurra, i mondiali hanno forse un percorso troppo duro ma per gli europei potrei dare una mano., La maglia azzurra però bisogna meritarsela, io farò di tutto per guadagnarmela, magari proprio per avere Elisa alla mia ruota nel momento decisivo.