Giro d’Italia Women: il punto finale dall’interno

20.07.2024
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A chiusura di un cerchio iniziato a gennaio, con la presentazione del primo Giro d’Italia Women, è il momento di trarre un bilancio conclusivo. Sono passati sette mesi da quel pomeriggio grigio nel quale dall’alto di Palazzo Regione, a Milano, è stata lanciata la Corsa Rosa al femminile. La prima sotto la gestione di RCS Sport & Events. La gara è ormai alle spalle e il successo di Elisa Longo Borghini, conquistato dopo otto tappe vissute sul filo dei secondi, brilla ancora nei nostri occhi (in apertura foto LaPresse). Per capire l’importanza di un passo del genere siamo entrati in ammiraglia con gli stessi diesse che ci diedero il loro parere sullo svolgersi del Giro d’Italia Women

Un passo in avanti

Di sicuro quel che emerge dai colloqui fatti con i diesse è la grande capacità della macchina organizzativa di RCS nel dare un Giro d’Italia all’altezza dei professionisti. 

«E’ un atto dovuto – spiega Fortunato Lacquaniti, diesse della Ceratizit-WNT – il movimento femminile è cresciuto parecchio. All’estero questo passo era già stato fatto, con A.S.O. che ha preso in mano il Tour de France Femmes. Per non parlare della Classiche del Nord. Mancava la risposta italiana, per fortuna è arrivata, ed è stata ottima. Possiamo dire di aver messo la marcia in più che mancava, ora tutti e tre i Grandi Giri sono al livello che questo movimento merita. Tornerà, con grande probabilità, la Milano-Sanremo femminile, sempre gestita da RCS. Che la gestione fosse in mano loro si è visto, il primo passo è stato fatto».

I servizi di motostaffette e giuria sono stati gli stessi del Giro d’Italia uomini
I servizi di motostaffette e giuria sono stati gli stessi del Giro d’Italia uomini

Il montepremi

La chiave di lettura di Walter Zini, diesse della BePink Bongioanni, si trova nel montepremi. Sembra una banalità ma in un mondo che cresce e gira veloce questi fanno la differenza. 

«Tutto è curato al meglio – spiega – a 360 gradi. La logistica degli arrivi, le partenze, gli hotel, ecc. Non ho mai avuto un’organizzazione così semplice e una gestione della corsa così facile. Gli anni scorsi era capitato di mandare il massaggiatore a preparare le stanze in hotel per i massaggi e che non fossero pronti o all’altezza. Quest’anno tutti erano al corrente delle nostre esigenze e ci sono venuti incontro. Poi il passo in avanti si è visto anche con il montepremi finale. Nel 2024 la vincitrice (Elisa Longo Borghini, ndr) ha portato alla squadra 250.000 euro. Gli anni scorsi c’era uno zero in meno. La volontà è chiara e sicuramente lo step positivo c’è stato».

La Isolmant di Giovanni Fidanza è stata l’unica continental, insieme alla BePink a terminare il Giro con tutte le atlete
La Isolmant è stata l’unica continental, insieme alla BePink a terminare il Giro con tutte le atlete

La gestione

Passare un evento in mano a RCS Sport vuol dire consegnarlo all’azienda che gestisce già il Giro d’Italia e le Classiche Monumento del nostro Paese, oltre a tante altre gare. La macchina organizzativa funziona ed è collaudata.

«E’ stato trasferito l’impianto di RCS al mondo del ciclismo femminile – afferma Giovanni Fidanza, diesse della Isolmant-Premac-Vittoria – e questo si è visto. Si tratta del primo organizzatore di gare di ciclismo in Italia. Sono contento per le ragazze, se lo meritavano davvero tanto. La differenza si è vista fin da subito: la sicurezza in corsa è altissima. Le strutture che usano per i professionisti sono state trasportate qui. Si vede che il personale è gente esperta e che conosce le esigenze delle squadre. Io arrivavo dall’esperienza con gli uomini quindi avevo già un’idea di quello che avremmo trovato. Ed è stata totalmente rispettata».

Barbara Malcotti è stata la rivelazione in casa Human Powered Health con il suo 15° posto finale
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Qualche passo in più

Eppure si tratta della prima edizione, RCS avrà messo in moto la sua macchina dal motore potente e collaudato, ma si sa che il primo giro serve anche come riscaldamento. 

«A mio avviso – afferma Giorgia Bronzini, la quale ha condotto il Giro d’Italia Women dalla macchina della Human Powered Health – ci sono stati dei ritardi nella comunicazione. Gli hotel ci sono stati confermati una settimana prima, uno quando eravamo già partite. I posti riservati da RCS per il personale, in ogni struttura, erano cinque. Il problema è che il ciclismo femminile segue ormai le orme del maschile, quindi lo staff al seguito è di dodici persone. Non è stato facile trovare altri posti letto, e i costi non erano bassi. RCS ci ha messo a disposizione un’agenzia che faceva da tramite, ma i prezzi non erano esattamente accessibili. E’ il primo anno e anche loro devono prendere le misure, poi se si passa al discorso di organizzazione della gara non c’è niente da dire. Sono stati di altissimo livello, come sempre».