Gioia Longo Borghini: Ronde nel sacco (e spunta la Roubaix)

31.03.2024
5 min
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OUDENAARDE (Belgio) – Avete presente quella cattiveria, sportiva chiaramente, che si vede in volto? Quando si è sicuri di una cosa e che quella cosa avverrà? Ecco, oggi Elisa Longo Borghini era tutto questo. E lo sprint sul rettilineo finale del Giro delle Fiandre è stato l’emblema di tutto ciò. La Ronde 2024 è sua.

E ce lo dice anche: «Stamattina sul bus ero cattiva». E noi: «Ma ti abbiamo vista serena, sorridente…». Di nuovo lei: «Non potevo farmi vedere cattiva con chi c’era vicino, ma lo ero… credetemi».

Marianne Vos, stremata, ha ammesso: «Oggi Elisa e Shirin erano troppo più forti. Brave»
Marianne Vos, stremata, ha ammesso: «Oggi Elisa e Shirin erano troppo più forti. Brave»

Lidl-Trek in controllo

Le donne più degli uomini hanno preso acqua e vento tutto il giorno. Scrosci forti e continui. I muri erano una colata di fango, tanto che persino le ragazze hanno messo piede a terra sul ripido Koppenberg.

In un finale convulso, la Lidl-Trek gioca bene le sue carte. Anche se proprio nei chilometri che portano all’arrivo non capivamo perché in due contro una, Shirin van Anrooij e appunto Elisa, contro Katarzyna Niewiadoma, non iniziassero a scattare a ripetizione. Fino a quella volata, magistrale: un connubio di forza e determinazione.

Dopo il podio, mentre firma le maglie dell’evento, come tradizione vuole, Elisa riavvolge il nastro e racconta. 

«La mia gara – dice Longo Borghini – non è iniziata nel migliore dei modi. Ho avuto una foratura e sono caduta, proprio perché avevo forato, in curva. Però la squadra tutta, sia le atlete che lo staff dall’ammiraglia, è stata sempre di grande aiuto. Mi hanno riportato sul Koppenberg e lì ho fatto lo sforzo principale della giornata».

L’azione potente di Elisa Longo Borghini che sul Pateberg rintuzza le prime
L’azione potente di Elisa Longo Borghini che sul Pateberg rintuzza le prime

Feeling Van Anrooij

A quel punto però davanti c’è la sua compagna, Shirin van Anrooij. Cosa fare? Jeroen Blijlevens, il direttore sportivo della Lidl-Trek, probabilmente vede che l’olandese non dà certezze e così dà il via libera a Longo Borghini.

«Jeroen mi ha detto che potevo andare anch’io – racconta ancora Longo Borghini – e ci siamo trovate noi due con Niewiadoma e la collaborazione è stata davvero buona. Tanto rispetto per Kasia per aver lavorato con noi. E poi ero così sicura di vincere lo sprint: non so perché, visto che normalmente non sono molto veloce. Ma, si sa, in questi scenari in cui la corsa è lunga e le persone sono stanche, ciò che viene fuori è la tua efficienza. E spesso vince chi è più fresco. E io mi sentivo ancora fresca».

Shirin ed Elisa oltre ad essere compagne di squadra, sono anche compagne di stanza e hanno studiato bene il finale di gara, guardando e riguardando i video della sequenza Kwaremont-Pateberg. Ma si sa che tra il dire e il fare…

«Sapevamo che se nelle curve tra i due muri si guadagnano 30”, si può vincere il Fiandre. Il problema è che la Sd Worx ha lavorato duro per tutto il Kwaremont e il divario si è ridotto».

Da donna squadra qual è, Longo Borghini ringrazia tutte le ragazze facendo i nomi e dedicando un pensiero anche a Lizzie Deignan, che è caduta e si è anche fratturata un braccio. 

Lotte Kopecky oggi non è stata brillante. Ma forse è già in calo da una settimana
Lotte Kopecky oggi non è stata brillante. Ma forse è già in calo da una settimana

Testa e cuore

Elisa ci porta poi in sella con lei negli ultimi tremila metri di questa gara magistrale e bagnatissima. Ci spiega come testa e cuore abbiano collaborato alla perfezione.

«Sapevo ancora che avremmo dovuto spingere forte perché il divario era davvero ridotto. Non potevamo davvero giocare o guardarci. Nella mia mente mi dicevo: “Elisa, sai cosa fare. Ne hai passate tante, ora ti senti bene: vinci!”».

La piemontese parla anche del grande lavoro svolto dall’ammiraglia. Del costante aggiornamento con il suo diesse: «Dopo il Koppenberg – le ha detto il tecnico – vediamo come siamo messi e ti darò istruzioni su come guidare».

«Ed è stato bello pedalare così – riprende Elisa – Ina Teutenberg e Jeroen stanno lavorando davvero bene insieme. Hanno pianificato questo Fiandre nei minimi dettagli».

Niewiadoma, in testa collabora con le due atlete della Lild-Trek
Niewiadoma, in testa collabora con le due atlete della Lild-Trek

Per Slongo

Ma restando in tema di cuore Longo Borghini ha espressamente dedicato questa prestigiosa vittoria al suo coach storico: Paolo Slongo. Colui che l’ha ricostruita dopo una stagione difficile.

«Paolo – spiega – ha sempre creduto che potessi tornare più forte. Certe volte lo chiamavo e gli chiedevo: “Ma davvero potrò tornare quella di prima?”. Gli dicevo che non era possibile e lui invece mi tranquillizzava, mi diceva di non preoccuparmi. “Sarai più forte di quanto non ti aspetti”. Sono certa che ora sarà sul divano a ridere e a gioire».

Il duo Slongo-Longo Borghini è un duo di successo. I due collaborano da anni e il tecnico veneto sta raccogliendo con Elisa la riconoscenza che merita. Lavora dietro le quinte, ma Paolo c’è sempre.

Il podio della Ronde femminile: Elisa Longo Borghini (prima), Katarzyna Niewiadoma (seconda) e Shirin Van Anrooij (terza)
Il podio della Ronde femminile: Longo Borghini (prima), Niewiadoma (seconda) e Van Anrooij (terza)

La Roubaix all’improvviso

Prima di congedarci emerge il discorso Roubaix, che in teoria non sarebbe dovuto emergere. La classica del pavé non era nei programmi di Longo Borghini. E infatti lei replica con un’espressione un po’ incerta, ma divertita.

«Se è possibile sognare anche per la Roubaix? Io non dovevo farla. Ero inserita come riserva, ma con l’incidente di oggi di Lizzie penso che probabilmente il 7 aprile correrò. Ancora so poco però. Faremo il debriefing con la squadra e poi seguirò le istruzioni. Davvero, in questo momento non ho idea di cosa succederà».

Questa news è una piccola bomba. Tanto che Elisa a questo punto non sapeva neanche se sarebbe rientrata in Italia o meno. «Non so, devo fare una ricognizione o tornare a casa».

La Roubaix ora sembra lontana, anche se non lo è: ora è tempo di fare festa. E tutto sommato per noi italiani oggi è stato proprio un bel Fiandre: secondo Luca Mozzato, prima Elisa Longo Borghini. Una birra per tutti!