Ferrand Prevot, è fatta: mancava il Tour, ha vinto anche quello

03.08.2025
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«Stamattina sognavo di vincere in giallo – sorride Pauline Ferrand Prevot che ha appena conquistato il Tour de France Femmes – così ho detto al direttore sportivo: “Se possiamo provare a vincere in giallo, lo faremo”. E’ stata una giornata veloce. Ho commesso un errore in partenza e mi sono ritrovata dietro un buco nella prima discesa, costringendo le mie compagne agli straordinari per riportarmi davanti. Mi sono sentita un po’ in colpa. Ma mi ha insegnato una lezione: sono rimasta davanti. Non è stato facile, è stata una questione di tattica».

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Jeannie Longo calpestata

Come era prevedibile, Jeannie Longo ha fatto sentire la sua voce e in una intervista a L’Equipe ha detto di essersi sentita calpestata dal fatto che le sue vittorie al Tour de France siano state dimenticate. Però anche la grandissima francese ha ammesso di aver tifato per la sua erede, che effettivamente in partenza ha rischiato di vanificare il grande sforzo fatto ieri sulla Madeleine.

Come da lei raccontato, Ferrand Prevot ha dovuto sacrificare tutte le compagne per rientrare in gruppo e poi controllare da sola le favorite per quasi 100 chilometri, prima di staccarle ai meno 6,5 dal traguardo di Châtel.

«Alla fine – prosegue nel racconto – mi sono detta che avrei visto come mi sentivo sull’ultima salita. Ho attaccato, ma non pensavo di poter continuare e vincere così. Ho dato davvero il massimo negli ultimi metri di questo Tour de France. Sono felice di essere riuscita a vincere questa tappa e la classifica generale».

Distanza, cadenza e posizione

Nella sua carriera convivono i successi internazionali più importanti in tutte le discipline. Questo ha richiesto un adattamento specifico molto importante, che ad esempio non è riuscito a Tom Pidcock. Rimasto star della MTB, il britannico non è ancora riuscito a vincere gare di pari livello su strada.

«Il primo gap da colmare – ha spiegato il suo ds Boven – era legato alla lunghezza delle gare. La strada richiede molta pazienza, lunghe salite a un ritmo più lento. Per questo le abbiamo consigliato di stare seduta e tenere una cadenza elevata, che le permette di risparmiare energia. Invece per darle la possibilità di imparare a stare in gruppo, anziché mandarla in altura ad aprile, Pauline ha corso le classiche del Nord, dove la lotta per il posizionamento in gruppo è decisiva. Ha così corso dalla Strade Bianche all’Amstel Gold Race, passando per il Giro delle Fiandre e la Parigi-Roubaix, che ha vinto».

Quattro chili in pochi giorni

Un altro scoglio era quello del peso, perché non vinci il Tour se hai i numeri di una cacciatrice di classiche. E nel suo rimarcare i sacrifici fatti c’è soprattutto questo aspetto: la dieta che ha svolto è stata efficace, ma Pauline ammette di non poter tenere questo peso per tutto l’anno o si ammalerebbe.

«Ora sembra facile – ha spiegato a L’Equipe – ma credo di aver puntato molto in alto quest’anno in preparazione al Tour de France. Ha comportato molti sacrifici e ora so che non ho fatto tutto questo per niente. E’ una grande vittoria e una grande lezione di vita. Il Col de la Madeleine è lungo 20 chilometri e ogni chilo in più non è l’ideale, per cui mi sono dovuta sottoporre a una dieta. Ormai sono abituata a iniziarla circa sei settimane prima dell’obiettivo e ho perso circa 4 chili in poco tempo, proprio mentre aumentavo l’allenamento».

La vittoria di Ferrand Prevot in maglia gialla: un desiderio che coltivava dal mattino
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Attentissima alle ricognizioni

Dopo la Vuelta, da cui si è ritirata non avendo grandi sensazioni, la francese è andata ad Andorra e ha iniziato a lavorare sulle salite lunghe, come durante il ritiro in altura a Tignes, all’inizio di luglio. L’intero blocco di allenamento è stato scandito da numerose ricognizioni.

Ancora Boven racconta dell’attenzione maniacale di Ferrand Prevot per la ricognizione delle tappe: un’abitudine che le deriva dalla mountain bike. Sorridendo anche lei ammette di aver provato per due volte la tappa della Madeleine nei giorni del ritiro. Nulla è stato lasciato al caso. E il Tour, quello femminile, torna dopo una vita a parlare francese.