Il futuro di Eleonora Ciabocco è già scritto: dalla prossima stagione la 18enne due volte vicecampionessa europea junior sarà in Olanda, al Team DSM. Andare all’estero era un destino praticamente certo sin dall’inizio della stagione, vedere tutti i suoi risultati collezionati settimana dopo settimana non potevano non prefigurare l’interesse dei grandi team internazionali, ma c’era da fare i conti con la volontà sua e della sua famiglia.
Eleonora ha, come moltissime sue coetanee, il forte senso dell’avventura e avere l’opportunità di partire, andare a vivere un’esperienza lontano da casa mettendosi in gioco a 360° era qualcosa da cogliere al volo.
«I contatti con il team c’erano già dalla fine dello scorso anno – racconta la Ciabocco – i risultati che avevo conseguito alla prima stagione da junior costituivano delle valide credenziali, ma considerando la mia giovane età e anche la difficile situazione generale, con il covid che rendeva ancora difficili gli spostamenti mi hanno spinto a continuare sulla strada che avevo già intrapreso. Siamo però rimasti in contatto e appena i regolamenti lo hanno consentito, abbiamo messo nero su bianco».
Che cosa ti hanno chiesto per il tuo primo anno da elite?
Mi hanno lasciato molta libertà, anche perché nel 2023 io dovrò dare gli esami di maturità, quindi sarebbe stato pressoché impossibile trasferirmi in toto. Continuerò ad allenarmi e a gestirmi nella prima parte di stagione raggiungendo la squadra dove si dovrà gareggiare, ma restando a casa per pensare alla scuola. Dopo mi metterò a completa disposizione, intanto però ho aggiunto allo studio le lezioni d’inglese per potermi disimpegnare al meglio nei contatti con dirigenti e compagne di squadra.
Al Team Dsm troverai un’altra campionessa d’Italia, quella Francesca Barale che ti aveva preceduto nell’albo d’oro tricolore. Con lei hai avuto contatti?
Sì, abbiamo parlato a lungo, mi ha spiegato come funziona il team, che cosa chiede, come gestire soprattutto i primi mesi con la scuola da dover finire. E’ stata preziosa, rassicurandomi. Dovrò andare in Olanda per prendere il materiale ma non dovrò partecipare a ritiri specifici, sarò con loro solo per i periodi delle gare. Questo come detto fino alla prossima estate.
Per quanto riguarda la preparazione, dovrai seguire un loro programma?
Probabilmente sì, ci sarà il loro preparatore che curerà tutte le mie tabelle e tutto il resto. Ma questo mi verrà comunicato una volta che sarò lì per la prima presa di contatto.
Dicci la verità: era davvero necessario andare all’estero, dall’Italia non si è fatto avanti nessuno?
Gli unici che si sono fatti avanti sono stati quelli della Valcar: in primavera avevo sentito che avevano intenzione di costruire una squadra quasi completamente rinnovata ma ancora non sapevano come muoversi sul mercato. Ad agosto si sono fatti avanti, ma io avevo già firmato. Un pochino mi è dispiaciuto, ma sono pienamente soddisfatta della mia scelta di andare in Olanda.
Come la vedi, un salto nel buio o un’opportunità?
Domanda difficile, potrò rispondere solo fra qualche tempo. Non so come sarà, ma sono convinta che sarà comunque una grande esperienza, non solo dal punto di vista ciclistico. Sarà importante per me, per crescere come persona prima ancora che come ciclista. Poi, sul lato sportivo, io entro nel mondo delle elite in punta di piedi, quel che ho fatto da junior ormai non conta più, anche se è servito per richiamare l’attenzione, infatti i responsabili del team mi conoscono molto bene. Ma anche loro su un punto sono stati chiari: inizialmente la priorità è la scuola…