Dal Canada alla maglia gialla. La Holmgren non si ferma mai

10.09.2025
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Di Isabella Holmgren, vincitrice dell’ultimo Tour de l’Avenir Femmes (in apertura, foto @lewiscatel), si parla da molto prima del suo trionfo francese. Tanto che a molti osservatori ha riportato alla memoria una campionessa a cavallo del secolo, Alison Sydor, canadese come lei e come lei capace di vincere sia su strada che in mountain bike, essendo al tempo la grande rivale di Paola Pezzo sui sentieri in giro per il mondo.

La canadese prima a Valais nella prova iridata U23 di short track. Domenica gareggerà nell’XCO (foto UCI)
La canadese prima a Valais nella prova iridata U23 di short track. Domenica gareggerà nell’XCO (foto UCI)

Un titolo mondiale fresco fresco…

La Holmgren, laureatasi ieri campionessa mondiale U23 di short track MTB, però va oltre, perché fa davvero di tutto: è stata iridata junior nel ciclocross, lo stesso dicasi per le ruote grasse e ora sta emergendo in maniera prepotente anche su strada, tanto che ci si chiede se la sua multidisciplinarietà potrà continuare nel tempo o gli impegni sottoscritti con il team la porteranno a dover scegliere. D’altronde, se si considera che insieme a lei c’è anche la sua sorella gemella Ava, forse meno vincente ma essenziale per lei come sostegno in corsa e fuori, c’è un ventaglio ampio di chance che dicono che ci troviamo di fronte a una campionessa del futuro. Se non del presente.

E’ chiaro che il successo nella corsa a tappe transalpina, battendo la campionessa uscente Marion Bunel, è il suo acuto finora più importante: «Penso che sia sicuramente una vittoria davvero speciale, soprattutto perché non è stata solo mia, ma costruita insieme all’intera squadra. Le ragazze hanno lavorato duramente ogni giorno per aiutarmi e assicurarsi che avessi abbastanza energia per l’ultimo giorno, perché si sapeva bene che quella sarebbe stata la giornata decisiva per capire chi avrebbe vinto. Quindi significa sicuramente molto e spero che abbia un impatto positivo sulla mia carriera. Ho appena firmato un contratto triennale con Lidl-Trek e sono davvero felice per dove sono».

Isabella insieme alla sua gemella Ava, con cui condivide tutte le sue attività ciclistiche
Isabella insieme alla sua gemella Ava, con cui condivide tutte le sue attività ciclistiche
Com’è nata la tua passione per il ciclismo, considerando che anche tuo fratello e la tua gemella lo fanno?

Non avrebbe potuto essere altrimenti, visto che i miei genitori si sono conosciuti proprio andando in bici. E’ un’attività che ci coinvolge tutti in famiglia. Tanto che al mercoledì sera c’era il nostro appuntamento settimanale con le gare fra noi ed eravamo molto competitivi… Ma era il nostro momento in famiglia. Poi, crescendo, alcuni dei miei fratelli hanno smesso di andare in bici, ma Ava, Gunnar e io abbiamo continuato e abbiamo preso la cosa un po’ più seriamente.

Ti vedi come specialista delle corse a tappe o anche altro, competitiva nelle prove d’un giorno?

Mi piacerebbe poter fare un po’ di tutto, ma mi piacciono molto le corse a tappe perché bisogna combattere la fatica e, proprio perché a volte ci si stanca di più, mi piace di più. Quando tutti soffrono, emerge chi ha maggiore resilienza, quindi mi piacciono sicuramente le corse a tappe.

La maglia gialla del Tour de l’Avenir è la sua consacrazione a grandi livelli (foto @lewiscatel)
La maglia gialla del Tour de l’Avenir è la sua consacrazione a grandi livelli (foto @lewiscatel)
Tu hai vinto mondiali di categoria nel ciclocross e, poche ore fa, nella mtb, pensi ora dopo i risultati di quest’anno di dedicarti più alla strada?

Al momento cerco di non pormi il problema, mi piace molto unire la strada alla mountain bike. Penso che forse il ciclocross potrebbe essere un po’ più difficile, perché in inverno è complicato allenarsi da me dove fa molto freddo e poi devo considerare che è difficile per me stare a casa durante la stagione della bici da strada e della mountain bike. Quindi quando finiscono le gare ho anche il forte desiderio di tornare in Canada con la mia famiglia. Per questo forse il ciclocross verrà messo in secondo piano ora.

Facendo più discipline gareggi tutto l’anno: come riesci a gestirti?

E’ sicuramente importante riposarsi bene quando possibile, dare la priorità ai giorni di riposo e assicurarsi di recuperare davvero. Dopo il Tour de l’Avenir ho staccato completamente per qualche giorno, ma non è la stessa cosa che passare un po’ di tempo a casa.

Alla Lidl-Trek le danno grande libertà di scelta, ma è probabile che il ciclocross sarà messo da parte
Alla Lidl-Trek le danno grande libertà di scelta, ma è probabile che il ciclocross sarà messo da parte
Dopo il Tour si è un po’ discusso sulla struttura fisica molto esile. Influisce maggiormente nella mountain bike o nel ciclismo su strada?

Onestamente non lo so. Il mio corpo è fatto così. Ognuno ha un corpo diverso e può dare il meglio di sé con quello che ha. Io non credo che abbia un effetto particolare né su una disciplina né sull’altra.

La tua abitudine alle gare offroad pensi sia più utile per le corse in salita o a cronometro?

Penso che con la mountain bike ci voglia un’ora e mezza o poco più di un’ora di sforzo a tutto gas, dove si va sempre al massimo. Quindi penso che questo sia sicuramente un vantaggio per le cronometro e per le gare in montagna più lunghe, dove è necessario avere molta potenza per molto tempo. Anche per questo voglio sfruttare le mie capacità acquisite nell’offroad per emergere nelle corse a tappe.

Le capacità acquisite nell’offroad le danno una marcia in più anche a cronometro (foto DirectVelo)
Le capacità acquisite nell’offroad le danno una marcia in più anche a cronometro (foto DirectVelo)
Capita mai che con tua sorella ci sia rivalità visto che fate la stessa attività?

Diciamo che siamo per natura molto competitive, questo si vede soprattutto quando giochiamo a carte oppure ci alleniamo nella vita di tutti i giorni. Ma quando si tratta di gare, ci sosteniamo a vicenda, ci rispettiamo. Corriamo per la stessa squadra, posso assicurare che fra noi non c’è rivalità, ognuna pensa a svolgere i compiti che gli sono assegnati. Vogliamo solo che l’altra faccia il meglio che può.

Sinceramente, tra la maglia gialla del Tour de France e l’oro olimpico, che cosa preferiresti?

Penso che mi piacerebbero molto entrambe, come si fa a scegliere? E magari non è neanche necessario…