CHIANCIANO TERME – La beffa è grossa. Letizia Paternoster fa buon viso a cattivo gioco. Nel momento in cui la crono di apertura del Giro d’Italia Donne viene cancellata, la trentina ha il miglior tempo. Un altro passo avanti dopo le due belle prove ai campionati italiani, invece di colpo bisogna far finta di nulla.
Nulla lasciava presagire un simile epilogo. Il mattino aveva il sole, mentre i commissari dell’UCI misuravano le bici per la crono imminente. Quella di Elisa Longo Borghini rimandata in officina perché trovata più lunga di un centimetro, poi la crono è partita e dopo la prima atleta, il cielo si è chiuso. e quando si è riaperto, è venuto giù il mondo…
Il protocollo UCI
La pioggia, la grandine, l’acqua sulla strada, le foglie. Le cadute. Mavi Garcia, una di quelle che deve fare classifica, ha perso un minuto e la sua diesse (Giorgia Bronzini) è fuori dalla grazia di Dio. Finché l’organizzazione, i commissari UCI, il CPA e anche i rappresentanti del Team Jayco AlUla (squadra delle prima in classifica) prendono la decisione: tappa neutralizzata.
«Quando siamo partiti c’era il sole – racconta Giuseppe Rivolta, che un tempo organizzava la corsa – invece subito dopo la prima atleta è cominciato il brutto tempo. E’ arrivata anche la grandine e abbiamo dovuto per forza sospendere per 15 minuti dopo le prime 37 partenti. Sembrava che si potesse ricominciare, infatti abbiamo ripreso. Poi è arrivato ancora il diluvio universale e a quel punto abbiamo dovuto applicare il protocollo UCI sul maltempo. Sospendere la gara era la decisione giusta da prendere. Pioveva. La strada era piena anche di foglie e quindi non c’era più sicurezza. In più c’erano anche strade allagate, quindi la gara oramai era falsata e non era il caso di continuare. Da qui la necessità di applicare il protocollo ufficiale».
Prudenza e tensione
Pioggia violenta. Il percorso di Chianciano Terme è tecnico, l’asfalto bagnato sembra liscio. A vederle provare prima della partenza, quando c’era il sole, il pensiero era stato di quanto fossero brave a guidare la bici, soprattutto nel finale che ha un tornante e una curva chiusa che immette sul traguardo.
Alla partenza, Davide Arzeni dispensava consigli alle ragazze del UAE Team Adq. Dopo la caduta di Chiara Consonni, l’imperativo è diventato portare a casa la pelle. Perciò quando sul blocco di partenza è salita Silvia Persico, “Capo” ha dato un consiglio di grande esperienza.
«Non rischiare nulla – ha detto alla bergamasca – fai come nel ciclocross. Spingi quando puoi e quando hai aderenza, vai prudente nel resto del percorso».
Bronzini nel frattempo è sparita. Ha cercato di spiegare a tutti il suo punto di vista: non sarebbe stato giusto continuare, si rischiava di falsare la corsa e alla fine il ragionamento ha fatto breccia.
I rischi di “Pater”
Davvero un peccato, anche perché nel momento stesso in cui ne stiamo scrivendo, su Chianciano è arrivato il sole. Non si fosse trattato di una cronometro, sarebbe stato diverso, ma così le bici erano inguidabili.
«Ci credevo – dice Letizia Paternoster con un sorriso scanzonato – perché alla fine le più forti erano tutte dietro e mancavano 2-3 ragazze che sinceramente temevo, però il podio era sicuro. Il percorso era allagato in vari punti, è stato giusto fermare tutto. Arrivo a domani con la certezza che sto andando bene e con la certezza che ho lavorato bene. Sono felice della mia performance, di quello che sono riuscita a esprimere sui pedali. Penso e spero che sia un arrivederci: tutto torna e se non me lo merito io. Per fare questo tempo ho rischiato tanto, per poco non vado dritta. A saperlo, avrei rischiato un po’ meno…».
Lavori in corso
La carovana si è messa in strada verso Firenze, per la seconda tappa da Bagno a Ripoli a Marradi. E’ come se non si fosse corso, la classifica è a zero per tutte. Il Giro d’Italia ha avuto una gestazione faticosa e una partenza altrettanto impegnativa. L’organizzazione sta mettendo a posto i meccanismi della logistica, si capisce che ci sono alcuni aspetti da definire.
Le previsioni del tempo danno acqua anche per domani, poi in teoria sarà nuovamente estate. Paternoster ha appena lasciato il palco, tornando verso il pullman. Fuori adesso c’è davvero il sole.