L’azzurro ritrovato e morale alle stelle: bentornata Guarischi

22.02.2022
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Una delle buone notizie del nuovo anno per Barbara Guarischi è il suo ritorno in nazionale. Per ora si parla soltanto del ritiro di gennaio in Spagna, ma è sempre più di quanto per un motivo o per l’altro le è stato concesso negli ultimi tempi. Essendo molto veloce ed esperta e alla vigilia di una stagione che sembrerebbe strizzare l’occhio alle ruote veloci, la sua presenza a Calpe potrebbe essere ben più di un semplice indizio.

«E’ stata una bella cosa esserci – racconta – per almeno due motivi. Uno perché a casa negli stessi giorni c’era cattivo tempo. L’altro è che l’ultimo mondiale l’ho fatto a Doha nel 2016 e poi quasi più niente. L’anno scorso sono stata azzurra per quattro giorni come riserva ai mondiali. Perciò quando Sangalli mi ha chiamata, sono stata ben contenta di accettare. Paolo è sempre stato quello che ci metteva una pezza e faceva da psicologo. Mi piace il suo modo di lavorare. Siamo grandi, veniamo quasi tutte da squadre con allenatori e nutrizionisti e sappiamo come gestirci. Con questo cambio, è stato giusto rendersi disponibile. E alla fine si è creato il giusto clima fra lavoro e serenità».

Lo scorso anno per quattro giorni in azzurro (la prima da sinistra), come riserva a Leuven
Lo scorso anno per quattro giorni in azzurro (la prima da sinistra), come riserva a Leuven

Tre anni in Spagna

Barbara è al terzo anno con il Movistar Team, nello squadrone che si è votato quasi completamente alla causa di Annemiek Van Vleuten e di Emma Norsgaard. Le altre, Guarischi su tutte, avranno le loro chance quando le due leader non ci saranno o non avranno le gambe giuste. Facendo un passo indietro al tema di leader e gregarie, la squadra spagnola si è data una struttura piuttosto verticale, prendendo spunto certamente dal modo in cui è organizzata quella degli uomini.

«Ora si va a Nord – spiega – con l’idea di essere al 100 per cento per Annemiek ed Emma, che puntano al bersaglio grosso. Quando non ci saranno loro, penso ad altre corse in Belgio o magari alla RideLondon Classique, proverò ad avere il mio spazio. La squadra è contenta che prenda in mano la corsa e a me sta bene così».

A gennaio, Guarischi in ritiro con il Movistar Team ad Almeria (foto Instagram)
A gennaio, Guarischi in ritiro con il Movistar Team ad Almeria (foto Instagram)
In che misura l’attività con la nazionale si inserisce in questa stagione così piena?

Gli europei e i Giochi del Mediterraneo potrebbero essere una prospettiva interessante. Non correndo il Giro d’Italia, soprattutto i secondi potrebbero essere un obiettivo, dato che si corrono negli stessi giorni. Quando parlavo a casa del rapporto con la nazionale, i miei dicevano che negli ambienti di lavoro certe cose capitano. Invece forse adesso si può provare a mettere delle scelte, orientando i programmi.

Come mai non sarai al Giro?

Non ho mai dato disponibilità, perché di solito è duro e soffro il caldo. Quest’anno nel mio programma dell’estate ci sono il Women’s Tour e poi il Tour de France. Restando nel tema delle gregarie, non so quante compagne vorrà Van Vleuten. Farà caldo anche in Francia, però magari verso il nord sarà meno asfissiante.

L’impatto con la prima Roubaix non è stato dei migliori, ma l’ha comunque conclusa in 49ª posizione
L’impatto con la prima Roubaix non è stato dei migliori, ma l’ha comunque conclusa in 49ª posizione
Nel frattempo il mondo sta cambiando e le vostre corse stanno diventando sempre più tirate e disordinate…

Il problema grande di quest’ultimo periodo è che si corre come gli uomini, con le grandi squadre e in mezzo le più piccole. La differenza è piuttosto netta, per cui le ragazze delle continental per fare risultato si infilano in ogni varco e con le velocità che abbiamo, basta poco per cadere. Per tutelarci, andiamo per gruppi di squadra, ogni leader col suo treno. Ma se una squadra mette in fila il gruppo e un’altra non riesce a tenere il ritmo, basta un’incertezza e succede un macello.

Hai passato parecchio tempo in Spagna durante l’inverno, come mai?

Sono stata tutto dicembre a Denia, perché la squadra non faceva ritiri e ho organizzato da me. A gennaio siamo andate ad Almeria, ma c’è stato un positivo e verso la fine del ritiro ci hanno rimandato a casa. Poi Calpe con la nazionale, quindi mi sono fermata in una casetta che ho a Barcellona e da qui andrò direttamente in Belgio per la Omloop Het Nieuwsblad.

La Guarischi mascherata al via della Vuelta CV Feminas, debutto stagionale
La Guarischi mascherata al via della Vuelta CV Feminas, debutto stagionale
La Movistar ha trovato un assetto sul fronte dei direttori sportivi?

Fra gli uomini c’è stato un po’ di riassetto, per cui con noi dovrebbero esserci Pablo Lastras e Jorge Sanz. Però credo che Pablo lo manderanno più spesso fra gli uomini, per cui alla fine il nostro referente sarà Sanz.

Cosa hai portato via dal ritiro con la nazionale?

La tranquillità che mancava e un primo contatto con le under 23 che non conoscevo, avendo sempre corso all’estero. E poi c’era una ragazza diversamente giovane, Tatiana Guderzo. Ci ha raccontato il contraccolpo dell’anno scorso, ma abbiamo scoperto che la delusione ha toccato più d’una ragazza. Abbiamo parlato tanto e raccontato aneddoti. E la mattina presto a colazione guardavamo gli highlights delle Olimpiadi Invernali. E’ stato un bel tornare, il modo giusto per riallacciare il filo.