Tutto in una sfida, tutto in meno di 4 minuti: per una volta, sono le ragazze e segnatamente Lucinda Brand a guadagnarsi gli onori delle cronache. La tappa finale dell’X2O Badkamers Trofée, l’ultima challenge in ordine di tempo a chiudere i battenti nel ciclocross, dovrà decretare la vincitrice. Sarà il percorso disegnato nei parchi dell’Università di Bruxelles a decidere chi fra Lucinda Brand e Denise Betsema potrà portare a casa l’ambito trofeo. La campionessa mondiale deve difendere 40” che, come si è visto domenica a Lille, non sono un grande vantaggio. Soprattutto in presenza di qualche intoppo, come accaduto sul percorso innevato (bellissimo paesaggisticamente, un po’ meno dal punto di vista tecnico essendo quasi completamente privo della benché minima difficoltà).
Slam in vista?
Per la Brand la gara di domenica avrà oltretutto un significato davvero speciale: con l’X2O Badkamers Trofée l’olandese potrà essere infatti la prima atleta a conseguire il Grande Slam, che accomuna le tre principali challenge alla conquista della maglia iridata. Un’impresa riuscita in campo maschile solo a Van Aert nel 2016, che fra le donne è diventata realizzabile solo nel 2015, quando è stata loro aperta la porta del Superprestige. La Brand ha già fatto sua la Coppa del mondo, ha vinto il mondiale di Ostenda e sabato scorso ha completato la conquista del Superprestige. Ora le manca un ultimo tassello per ottenere la consacrazione nella leggenda.
Iserbyt sicuro
In campo maschile la situazione è ben diversa. Il vantaggio che il campione europeo Eli Iserbyt ha nei confronti di Toon Aerts è di quelli che lasciano tranquilli, ben 3’02”. Mentre il suo compagno di squadra Michael Vanthourenhout bracca il connazionale a 3’11”.
Proprio nella gara di domenica scorsa, vinta dal terzo alfiere della Pauwels Sauzen Bingoal, Laurens Sweeck (che in assenza dei “tre tenori” appare come il corridore attualmente più in forma), Vanthourenhout ha dimostrato quanto sia importante per l’economia del team. Ha protetto il capitano nei momenti difficili anche a dispetto della scelta un po’ scriteriata di Sweeck di andare all’attacco nella seconda tornata, trascinandosi dietro Aerts. A quel punto Iserbyt, poco brillante in questo periodo, rischiava di saltare. Invece il compagno di colori lo ha protetto, portandolo a riaccodarsi ad Aerts che nel frattempo iniziava a cedere. A Bruxelles c’è da attendersi una “marcatura a uomo” nei confronti di Aerts, unico ostacolo rimasto sulla via del bis consecutivo per il “folletto belga”.