Coppa del mondo, meno 4: ritorno a Vermiglio con Fruet

07.12.2023
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Fu lui, Martino Fruet, a tenere a battesimo la prima edizione del cross sulla neve in Val di Sole. Gli organizzatori ne fecero il protagonista del video di lancio e anche noi lo riempimmo di domande. Oggi il trentino di anni ne ha 46, nel 2023 ha già vinto e pochi giorni fa è arrivato quinto a Motta di Livenza. Il cross scorre ancora nelle sue vene, con il fare scanzonato di sempre. E così, a quattro giorni dal ritorno sulla neve di Vermiglio (in apertura foto Podetti), ripartiamo da lui e dall’idea che si è fatto di questa gara così particolare, voluta da Flanders Classics quando si cominciò a dire che il cross potesse entrare nel giro delle Olimpiadi invernali.

Anche quest’anno Martino Fruet sarà a Vermiglio come opinionista, dopo essere stato uomo immagine del lancio della prova
Anche quest’anno Martino Fruet sarà a Vermiglio come opinionista
Dici che diventerà una classica?

Voi dite che loro ci credono? Diciamo che la possibilità di organizzare sulla neve potrebbero averla anche altre località, bisogna vedere che importanza vuole darle l’UCI. Il momento della stagione non è il più felice, purtroppo. A parte quest’anno che i grossi nomi partono tardi, dicembre è il mese in cui quelli che fanno anche strada vanno in ritiro al caldo. E’ come nelle gare negli USA, dove vanno più che altro quelli che vogliono seguire la Coppa in generale e gli atleti di casa. Però l’idea c’è ed è particolare, è come la Roubaix, ma bisogna starci dietro e lavorare per renderla interessante.

In che senso?

L’anno scorso si sono lamentati che il sabato c’era troppa neve fresca. In realtà, io che sono solo Martino Fruet e ormai vado per i 47, ho girato il sabato e anche la domenica. Sabato giravi da crossista e uno bravo, più o meno, faceva tutto in bici e se cadevi non ti facevi niente. Però sabato sera hanno tirato via tanta neve. La notte ha gelato ed è stato peggio, perché continuavano a cadere. E quando cadi sul ghiaccio, ti fai anche male. Per cui bisogna sempre trovare la giusta misura. Insomma, sono le prime edizioni, non sai mai come va a finire. Il primo anno secondo me è venuta fuori benissimo, perché le condizioni erano stabili e sabato e domenica c’era la neve giusta.

Molto dipende dal meteo, in effetti…

Quest’anno la neve c’è già e altra dovrebbe venire proprio oggi. Ora ce ne sono 20 centimetri, è già tutto bianco. Martedì hanno iniziato a piantare i pali, poi sono passati col gatto per dargli la tirata finale così si assesta bene. In compenso hanno modificato il percorso in extremis, si rimane più sulla sponda dell’arrivo, eliminando la salita più lunga che porta nel tratto in alto (la planimetria fornita alla presentazione la riporta ancora, ndr). Per il pubblico era impegnativo e alla fine si faceva la differenza in discesa e nel traversone in alto. Credo vogliano aggiungere un paio di dossi in zona arrivo per tenere la gara più concentrata e vederla quasi tutta senza doversi allontanare troppo.

La valle dei laghetti di Vermiglio è perennemente all’ombra: la neve tiene. Ma per Fruet dicembre non è il mese migliore (foto Podetti)
La valle dei laghetti di Vermiglio è perennemente all’ombra. Per Fruet dicembre non è il mese migliore (foto Podetti)
Sulle bici non sono state messe a punto soluzioni particolari, di fatto si interviene solo su sezioni e pressioni degli pneumatici…

Hai il limite che da regolamento non si possono usare i chiodi, che probabilmente farebbero una grossa differenza. Magari li usa qualche corridore che abita in Finlandia, che si allena sul ghiaccio e per quello sono imperativi. Ma dato che il regolamento non lo permette, puoi farci poco, quindi devi tirare fuori il meglio da quello che hai. Se non c’è ghiaccio, tra fango e neve non cambia tanto. Il problema grosso è la visibilità, per cui devi usare le lenti più chiare e guidare a sensazioni. E poi c’è il freddo, per cui il vestiario diventa importante. A stare nella neve, congeli molto prima.

L’anno scorso era meno rigido, no?

Dipende dai punti di vista. Nel 2021 c’erano 7 gradi sotto zero, l’anno scorso erano 5, dite che c’è tanta differenza? Era freddo ugualmente soprattutto perché dalla partenza in poi il percorso è sempre all’ombra. L’unico pezzo che vede mezz’ora di sole è il rettilineo di arrivo ed eventualmente se fanno qualche tratto sopra. Se il percorso prende il sole, il terreno molla e viene fuori il fango. Quindi alla fine per tenerla tutta bianca, resteranno nella parte bassa. Non credo che avere 10 metri di fango cambierebbe granché, ma si preferisce che sia tutto nella neve.

Senza il tratto a piedi in salita, le occasioni di mettere le scarpe nella neve spariscono?

Dipende da come fettucciano. Se fai una discesa con una curva a gomito e non riesci a stare in sella, ti tocca scendere e andare a piedi. Ma questo dipenderà molto da come tracceranno, si potrà capire solo alla vigilia. Martedì sera c’erano i pali, ora entreranno con il gatto calcare un po’ la neve. Poi inizieranno a mettere gli striscioni degli sponsor e piano piano tracceranno tutto. Oggi dovrebbe nevicare ancora, per venerdì il percorso sarà pronto ma chiuso. Sabato iniziano a girare e non credo che 50 corridori che ci passano per un’ora e mezza possano fare chissà quali danni.

Il tratto più in alto e la relativa salita sono stati tolti dal percorso, sostituiti da due dossi (foto Podetti)
Il tratto più in alto e la relativa salita sono stati tolti dal percorso, sostituiti da due dossi (foto Podetti)
Sperando che non sia necessario portare via della neve come l’anno scorso.

Penso che non faranno lo stesso errore. Penso che la tireranno appena e basta, devono lasciare lo strato di neve. Se la fanno troppo bassa, poi diventa ghiaccio e non va bene. Meglio lasciarne 10 centimetri, che portarla a 3 e rischiare che con il freddo notturno diventi una lasta di ghiaccio. Perché se poi con i passaggi il ghiaccio si sfonda, diventa anche peggio, perché sotto il terreno è davvero tanto duro. 

Anche quest’anno sentiremo Martino Fruet speaker a Vermiglio?

Non voglio rubare il lavoro a nessuno, faccio il commentatore tecnico al fianco dello speaker. Domani corro il cross del Ponte a Faè di Oderzo, poi vado su, proverò il sabato mattina assieme agli altri e poi mi metto molto volentieri in cabina con Paolo Mei.

Perché all’inizio ti chiedevi se l’UCI crede davvero a questa gara?

Del calendario abbiamo detto. Servirebbe una gara in zona il giorno prima, in Italia o magari in Svizzera. So che Van Kessel correrà a Faè di Oderzo, ma perché immagino che lo abbiano contattato loro, il 9 andrà in Val di Sole e il 10 parteciperà alla Coppa del mondo. Se vuoi dargli importanza, devi metterla a gennaio, ma a gennaio su quel tracciato c’è lo sci di fondo e si farebbe fatica a trovare posto negli alberghi, che anche adesso è una bella impresa. Si potrebbe pensare a Livigno, ma rischi di correre a meno 20 e non si potrebbe. Se il discorso resta legato alla Val di Sole, il posto è Vermiglio. Resta comunque una gara fuori dal normale.

Lo scorso anno fu tolta la neve fresca e rimase il ghiaccio, che rese il percorso scivoloso (foto Podetti)
Lo scorso anno fu tolta la neve fresca e rimase il ghiaccio, che rese il percorso scivoloso (foto Podetti)
Si parlava delle Olimpiadi invernali…

L’ho sentito, ma non ne sono troppo convinto. Sarebbe veramente la svolta, ma il cross c’è da cent’anni e non hanno mai fatto niente di ufficiale. Gare sulla neve se ne sono sempre fatte, una volta quando nevicava di più, non era raro correre sulla neve. Io ho delle foto di Longo e Di Tano che corrono su percorsi imbiancati. Ma siamo sicuri che le federazioni degli sport invernali vogliano far entrare l’UCI nelle loro Olimpiadi? E’ tutto da capire, per ora godiamocela così, sarà sicuro uno spettacolo.