Su un inedito percorso disegnato nel parco del Divino Amore a Roma, si è conclusa la seconda edizione sperimentale del Giro delle Regioni di ciclocross. Attenzione all’aggettivo perché ha un forte peso nel progetto di Fausto Scotti, che chiude la sua stagione di impegni organizzativi e già si proietta verso un nuovo anno che si prospetta ricchissimo di sorprese.
Dopo le grandi sfide del Giro d’Italia, Scotti ha messo su due confronti nazionali, prima a Gallipoli in Puglia e poi a Roma, lasciando però da parte il tradizionale teatro delle Capannelle per scegliere un nuovo approdo: «Quando si fanno queste scelte si sa bene a che cosa si va incontro – afferma l’ex cittì della nazionale – avevamo un percorso tutto nuovo da disegnare, strutture da studiare e con il tempo che abbiamo avuto, con il fango che si è creato è venuto fuori un ciclocross di stampo belga. E’ un teatro ideale per un grande evento, dove c’è tutto anche se una struttura come Capannelle, dove tutto è davvero nello spazio di pochi metri, è molto più facilmente gestibile».
A conti fatti ti puoi ritenere soddisfatto dell’andamento della challenge?
Certamente sì, considerando che per il secondo anno consecutivo abbiamo potuto mettere in piedi un’edizione fortemente ridotta, solo due prove allestite soprattutto per dimostrare di esserci. In Puglia abbiamo avuto numeri leggermente inferiori alle nostre aspettative, ma a Roma sono arrivati in oltre 350 pur avendo il giorno prima un’altra importante prova nazionale in Friuli. Proprio il problema delle concomitanze è ormai improcrastinabile per la federazione. Non si possono dare concessioni di calendario nazionale a 50 gare quando solo un terzo rispettano davvero tutti i dettami e soprattutto non si può continuare su questa strada delle concomitanze che penalizzano tutti.
Che prospettive ci sono per questo circuito?
Molto buone perché già ho ricevuto richieste e penso che il prossimo anno avremo intanto due nuove prove, in Basilicata e Campania. Perché funzioni servono però soldi e infatti siamo in contatto con due grandi sponsor che hanno mostrato interesse, se entreranno potremo davvero mettere in pratica le nostre idee. Ma noi guardiamo all’attività complessiva: basti pensare che per il Giro d’Italia abbiamo ricevuto 15 nuove richieste. I nostri progetti però vanno ben oltre…
A che cosa puntate?
Oltre alle challenge abbiamo due grandi idee. La prima è allestire un grande weekend a inizio 2025 legato ai Campionati Italiani giovanili, con 4 e 5 gennaio per le prove tricolori e il 6 gennaio per un evento internazionale, il tutto nel bellissimo teatro di Follonica nostro storico partner per il Giro d’Italia. Il secondo è ancora più ambizioso: vogliamo portare la Coppa del mondo a Torino.
Un colpo di scena. Da che cosa nasce?
Grazie all’esperienza e alla collaborazione del gruppo di Cantoira possiamo mettere su una struttura e un tracciato che saranno pienamente all’altezza del massimo evento internazionale a tappe. Ho già parlato con Flanders Classics e c’è grande disponibilità in merito anche perché ho presentato un progetto molto meno economicamente oneroso di quello di Vermiglio. Avremo bisogno dell’ok di Comune e Regione dove c’è grande sensibilità verso le due ruote, sperando che il Tour de France non assorba tutte le risorse ma diventi anzi un volano per nuove iniziative. Poi avremo bisogno di un grande sponsor con il quale condividere questa grande opportunità.
Torniamo al Giro delle Regioni. Agonisticamente che cosa hai trovato?
Io guardo sempre le gare con occhio molto tecnico e sono rimasto letteralmente elettrizzato soprattutto dalle gare giovanili. Ci sono ragazzini che hanno una tecnica impressionante, c’è un livello generale che è molto alto e se questi ragazzi trovassero strutture adeguate che permettessero loro di fare regolare attività avremmo veri fuoriclasse polivalenti. Per farli maturare serve però una struttura che attualmente il ciclismo non ha, per questo dico che andrebbe rivisto tutto il sistema, legato a concezioni ormai vetuste. Fra tutti segnalo un nome: Nicola Carrer, pugliese vittorioso fra gli Esordienti 1° anno, mi ha davvero impressionato.
E nelle categorie assolute?
Si vede che ormai siamo in piena atmosfera Tricolori, c’è stato un bello spettacolo. Nella gara principale ha vinto Cominelli che è in grande forma battendo Antonio Folcarelli che mi stupisce sempre, lui che al mattino si alza quando è ancora buio per lavorare al mercato, eppure se guardate bene è il più costante di tutti, non esce mai dai primi 5. Fra le donne ha trionfato la Bulleri, completando la grande giornata della Cycling Café ma dietro è emersa la lucana Dalila Langone, ancora junior eppure capace di far sua la classifica generale.
Ora che gli impegni agonistici sono finiti, che farà Fausto Scotti?
Si rimette subito a lavorare perché c’è già da impostare la nuova stagione e come si è visto di carne al fuoco ce n’è davvero tanta. Oltretutto mi stanno arrivando anche molte offerte dall’estero, per allestire gare e non solo, anche da grandi team professionistici. Insomma, non c’è tempo per fermarsi…