Il lento addio della Zalf, De Carlo non vuole mollare

08.10.2024
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Piccolo Giro dell’Emilia di qualche domenica fa: primo Giovanni De Carlo, Zalf. Secondo Federico Iacomoni, Zalf. Terzo Simone Raccani, Zalf. Triplette del genere nel corso degli anni non sono state neanche così rare nel calendario italiano, ma oggi assumono un significato diverso conoscendo il momento della squadra più antica del panorama under 23 d’Italia.

Il racconto di quel giorno è simile ad altri delle ultime settimane perché la possibilità malaugurata che la società di Castelfranco Veneto non riesca ad andare avanti sembra aver dato una forza supplementare a tutti i corridori dello storico team trevigiano. E’ lo stesso De Carlo a farlo capire con la passione delle sue parole.

Il podio finale del Piccolo Giro dell’Emilia tutto targato Zalf (Photors)
Il podio finale del Piccolo Giro dell’Emilia tutto targato Zalf (Photors)

«Era stata una corsa molto movimentata dove ci eravamo mossi con grande attenzione, coprendoci l’un l’altro, rispondendo a tanti tentativi nelle fasi calde della gara. Sull’ultima salita ho provato l’azione di forza, poi allo scollinamento Iacomoni mi ha agganciato e abbiamo proceduto insieme».

A quel punto avete stabilito prima chi dovesse vincere?

Ne abbiamo parlato insieme anche al diesse. Io era da tanto che cercavo una vittoria e ne avevo bisogno proprio in funzione di quel che sarà, della ricerca di un futuro. Ci siamo messi d’accordo e devo dire grazie a Federico come ai compagni per questo successo prestigioso.

L’arrivo in pieno accordo fra De Carlo e Iacomoni. La vittoria serviva soprattutto al primo (Photors)
L’arrivo in pieno accordo fra De Carlo e Iacomoni. La vittoria serviva soprattutto al primo (Photors)
Che cosa rappresenta questo team per te?

E’ molto importante, è un po’ la rappresentazione della realizzazione di un sogno. Io sono della provincia di Treviso e chi inizia ad andare in bici, a fare le prime gare, chi vuole insistere su questa strada ha sempre avuto la Zalf come riferimento. E’ un po’ la squadra di casa, una sorta di nazionale locale alla quale tutti vogliono accedere e ne parlo volutamente al presente perché ognuno di noi una piccola speranza che tutto ciò non finisca ce l’ha.

In squadra come si vivono queste settimane dopo l’annuncio del rischio di chiusura, dopo che lo sponsor principale si è tirato indietro?

Noi lo abbiamo saputo quest’estate e sinceramente è stato un colpo per tutti. Abbiamo però cercato di reagire subito, di non farci abbattere e anzi abbiamo serrato le fila. Non c’è stato neanche bisogno di dirlo, ma corriamo sapendo che potrebbe essere l’ultima volta e quindi diamo il 110 per cento. Viviamo l’attività in maniera tranquilla, pensando a fare il nostro dovere fino all’ultimo minuto, raccogliendo tutto quel che si può, onorando questa maglia così gloriosa.

Per De Carlo la prima stagione alla Zalf è stata costellata da ben 13 Top 10 (foto Agostino Bortignon)
Per De Carlo la prima stagione alla Zalf è stata costellata da ben 13 Top 10 (foto Agostino Bortignon)
Voi che sensazione avete percepito?

Ce l’hanno comunicato in maniera molto tranquilla, in anticipo sul finale di stagione proprio per permettere a ognuno di trovare un nuovo approdo. Non è, come avviene tante volte, che si chiude per colpa di dissidi interni. Probabilmente è solo la fine di un ciclo come avviene in tanti campi della vita, anche se ripeto una piccola porta aperta è stata lasciata. Questo ci ha dato molta più voglia di emergere e penso che in gara si veda, abbiamo quella luce negli occhi che altre squadre non hanno. Non è un caso se dopo che ci hanno dato l’annuncio, i risultati sono arrivati a pioggia.

Venendo al tuo caso, tu sei un secondo anno Elite. E ora?

Io vorrei continuare, chiaramente l’età che avanza (anche se dirlo a 23 anni è davvero strano…) non gioca a mio favore. Sto valutando che cosa fare, chiaramente ogni risultato conta, infatti in tutte le gare fatte dopo il Giro del Friuli non sono mai uscito dalla Top 10. Ho ancora un paio d’anni nella categoria che vorrei sfruttare. E’ un momento particolare, non è facile correre non sapendo se l’anno prossimo sarò ancora a battagliare su queste strade.

Per la Zalf potrebbero essere le ultime settimane, se non si troverà uno sponsor di peso (foto Bortignon)
Per la Zalf potrebbero essere le ultime settimane, se non si troverà uno sponsor di peso (foto Bortignon)
Il palmarés di queste ultime settimane è dalla tua…

Io spero che qualcuno se ne accorga. Sono un passista-scalatore, in grado di emergere su più terreni, quest’anno ho portato a casa finora una vittoria e ben 13 Top 10, finendo quinto anche al Giro del Veneto. Credo di poter dare un contributo a ogni team, sia aiutando gli altri che puntando al risultato. Certo, se poi arrivasse la notizia che si continua, sarebbe come un regalo di Natale in anticipo…