La favola di Gloag, oggi vincente, un anno fa all’ospedale

01.08.2024
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Ci sono vittorie che hanno un significato particolare. Magari in prove piccole, ma che possono anche valere un record. Quella di Thomas Gloag al Czech Tour ha questo sapore: non è capitato spesso che un corridore fermo da un anno, appena tornato in gruppo riassapori subito il gusto della vittoria.

La sua storia va quasi centellinata per capire bene il valore della sua impresa: Gloag nell’agosto del 2023 era stato investito da un’auto mentre si stava allenando: «Quando mi tirai su guardai la mia gamba sinistra e mi accorsi che il ginocchio non era a posto». Il responso era la rottura completa della rotula, che gli è costata un’operazione e un lungo periodo di fisioterapia. Un periodo difficile, fisicamente e di conseguenza psicologicamente: «Ho avuto vicini la mia ragazza Lucilla, lo staff della Visma-Lease a Bike, i fisioterapisti e tutti si sono impegnati per tenermi su, per farmi vivere quest’esperienza nella maniera più positiva, per combattere lo scoramento. Se sono tornato lo devo a loro, non potrò mai ringraziarli abbastanza».

Per il londinese un anno di sofferenze dopo un incidente in allenamento con frattura di una rotula
Per il londinese un anno di sofferenze dopo un incidente in allenamento con frattura di una rotula

Ciclista con l’anima del Gunner

Il britannico, nei giorni precedenti la corsa, non faceva che dichiarare di considerare la sua sola presenza come una vittoria: «Sono tornato a vivere, a gareggiare, a respirare quest’atmosfera e per me che vivo questa passione con tutto me stesso è già tanto».

Londinese purosangue, tifosissimo (un vero Gunner…) dell’Arsenal come un Nick Hornby un po’ più giovane, a dispetto della sua provenienza Gloag aveva dato subito dimostrazione di essere uno scalatore puro, seppur senza grandi asperità da affrontare nei suoi primi anni: «Io però ho preso la mia attività molto sul serio sin da subito. Già da ragazzino lavoravo su zone sotto soglia e sul ritmo, m’impegnavo per migliorare soprattutto il mio motore aerobico. Era tutta fatica e resistenza, molti dicono che fossi precoce, esagerato, ma già allora volevo raggiungere vette sempre più alte.

Gloag con Roglic, che ha aiutato a vincere il Giro 2023. Era arrivato in extremis, al posto di Tratnik
Gloag con Roglic, che ha aiutato a vincere il Giro 2023. Era arrivato in extremis, al posto di Tratnik

Da bambino, maniaco dell’allenamento

«La svolta è stata l’ingresso nel team Trinity nel 2021: lì ho capito che avevo ancora tantissimo da imparare. Non sapevo nulla di quel che è il ciclismo vero: basti pensare che da junior prendevo 30 grammi di carboidrati e mezza bottiglia d’acqua a gara. Ora siamo a 120 grammi l’ora… Sono sempre andato meglio in salita, forse per genìa, mentre mi sono dovuto impegnare molto per la discesa, al punto da chiamare un insegnante che mi ha spiegato come approcciare una curva, come regolare i pedali, spostare il peso, inclinare la bici pur restando dritto. Ora vado meglio, ma c’è ancora tanto da migliorare».

La sua crescita giovanile era stata abbastanza veemente, tanto da fargli chiudere il Giro Under del 2021 ai piedi del podio. Le sue doti non erano sfuggite al dorato mondo WorldTour, così la Visma-Lease a Bike lo ha subito messo sotto contratto.

Fondamentale è stato il supporto del team, che non ha mai smesso di credere in lui
Fondamentale è stato il supporto del team, che non ha mai smesso di credere in lui

Il lockdown sulle Ande…

Tornando al discorso relativo alla salita, questa affinità ha anche radici… sudamericane. Grande amico del fratello di Esteban Chaves, ha ricevuto l’invito a trasferirsi in casa loro nel periodo del Covid: «Ho perso letteralmente la testa per quei luoghi, quella gente così disponibile e gentile. Le Ande sono qualcosa d’incredibile, puoi trovare montagne per 50 chilometri poi per 200 neanche una salita. E poi, non ricordo di aver mai mangiato frutta e verdura più buone…».

I mesi della riabilitazione sono stati difficili, al di là del supporto. Settimana dopo settimana, il corpo che non dava segnali di ripresa, i dubbi che s’insinuavano nella sua mente. Gloag ha trovato un appiglio nella matematica, che studia all’Open University: «Avevo bisogno di qualcosa di diverso, di non essere sempre focalizzato sulla bici. Quella è stata la mia forza, è stato fondamentale per tenere il cervello occupato».

La vittoria di tappa all’Avenir 2022. Gloag è considerato uno dei migliori scalatori britannici (foto Fletsch)
La vittoria di tappa all’Avenir 2022. Gloag è considerato uno dei migliori scalatori britannici (foto Fletsch)

Ora si volta pagina

Gloag ha conquistato la vittoria come meglio non poteva. Nella terza tappa con arrivo a Dlouhe Strane, il corridore è riuscito a eludere anche la stretta sorveglianza della Uae Emirates, con Hirschi e Ulissi che facevano un po’ il bello e il cattivo tempo in corsa, riuscendo ad arrivare al traguardo in assoluta solitudine.

«E’ indescrivibile quello che provo – dichiarava sul palco – per me già essere presente era un grande regalo, ma vincere è stato un clamoroso bonus col quale ho messo la parola fine a una parentesi troppo lunga, fatta di Covid, tonsillite, un infortunio alla schiena, 10 punti di sutura al ginocchio, poi l’investimento con tutto quel che ne è conseguito. Direi che può bastare, ora spero di vedere altre cose».