Simoni e Zoltan: punti d’unione tra Italia e Ungheria

04.03.2024
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BERGAMO – L’avventura della MBH Bank-Colpack-Ballan è iniziata con le prime gare della stagione. I ragazzi di Bevilacqua si sono fatti vedere e messi in mostra, il progetto che lancerà la professional dal 2025 è appena avviato. Tra le figure entrate in squadra ci saranno anche quelle di Gilberto Simoni e Bebtó Zoltan, i due sono stati il ponte che ha unito il nuovo sponsor ungherese con la continental bergamasca.

Simoni e Zoltan al centro della foto insieme ai ragazzi della MBH Bank-Colpack-Ballan
Simoni e Zoltan al centro della foto insieme ai ragazzi della MBH Bank-Colpack-Ballan

Unione di intenti

Tra Italia e Ungheria si è così creata quella che si può definire un’unione di intenti. La voglia di MBH Bank di sponsorizzare e far crescere il ciclismo era molta, ma serviva uscire dall’Ungheria e appoggiarsi ad una struttura solida e organizzata. La scelta è ricaduta, quasi automaticamente sulla Colpack Ballan.

«Io e Simoni – dice Zoltan – siamo amici da molto tempo. Ho questo rapporto molto stretto anche con i membri della MBH Bank. Loro già sponsorizzano un team di ciclismo in Ungheria, solo che lì non ci sono staff come quelli italiani e squadre con questa organizzazione. Parlavamo di come migliorare il ciclismo nel nostro Paese, ma è difficile, mancano tante cose. Non ci sono squadre, staff, corse, corridori… Ci è venuto in mente di uscire dal Paese, così abbiamo guardato alla Colpack. Ho parlato con Antonio (Bevilacqua, ndr) e ci siamo trovati fin da subito. Il modo di programmare, la decisione che hanno, la struttura. A quel punto serviva solo il tempo per decidere le cose e farle bene. Abbiamo cinque anni per fare un grande processo di crescita».

Simoni alla partenza della Coppa San Geo 2024, la prima gara alla guida della formazione ungherese
Simoni alla Coppa San Geo 2024, la prima gara alla guida della formazione ungherese

La passione comune

La parola che più si è sentita, nelle volte in cui abbiamo avuto modo di parlare con i diretti interessati al progetto, è stata “passione”. Questo è il sentimento che deve guidare la nuova partnership, perché serve avere il coraggio di investire, ma prima di tutto lo sport è davvero tanta passione

«Sono rimasto coinvolto – dice Simoni – perché lo sponsor ungherese (MBH Bank, ndr) cercava un team italiano. L’amicizia che mi unisce con “Zoli” (Zoltan, ndr) già legata al ciclismo e alla passione a 360 gradi per la bici è stata il canale di comunicazione migliore. Mi hanno incanalato in questa unione tra Ungheria e Italia, perché la MBH Bank viene nel nostro Paese per esportare la nostra tradizione. Il ciclismo in Ungheria è piccolo ma bello, appassionato, puro e ora vuole crescere.

«Il motivo per cui si è coinvolta la Colpack – continua – è la storia, perché 30 anni di sponsorizzazione insieme a Colleoni vogliono dire passione. Credo che l’unico modo per continuare ad avere sponsor solidi è riuscire a trasmettere il bello di questo sport. I risultati non devono arrivare solamente dai ragazzi, ma passano anche dal vedere le proprie aziende avere dei risultati economici e di immagine. E’ sempre passione, ma con interesse, che è quello che muove il professionismo e il mondo dell’economia».

La MBH Bank diventerà un team professional dal 2025 (foto NB Srl)
La MBH Bank diventerà un team professional dal 2025 (foto NB Srl)

I giovani

La voglia di crescere si è vista fin da subito, i ragazzi sono stati coinvolti e resi partecipi. Non sono mancati già i primi innesti dall’Ungheria, come il campione nazionale under 23 in carica. Ma, il progetto parte anche da più lontano, la durata di cinque anni impone una profondità di pensiero maggiore. 

«Io voglio occuparmi dei giovani – spiega Simoni – in Italia li abbiamo, mentre in Ungheria sono da scoprire. Loro vogliono far crescere il ciclismo giovanile e sarebbe bello trovare qualche ragazzo valido. L’Ungheria vuole imparare il modello italiano e perché no, anche migliorarlo. Cosa che fa bene anche a noi, di riflesso

«Ci saranno dei ragazzi ungheresi – conclude il discorso – juniores e allievi, che verranno a fare delle corse in Italia. Già si sta allargando il progetto, la voglia è quella di fare un salto in su, tra le professional, senza abbandonare i ragazzi. Farli crescere in casa, sì, ma penso che ci sia bisogno della competizione, quindi cercheremo anche dei ragazzi da fuori. La spinta per migliorare deve riguardare tutti quanti».