Dalla Monsterrando agli europei, tante news per Pontoni

30.08.2025
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La Monsterrando di domenica scorsa a Fubine (AL) ha aperto un mese importante per il gravel, che culminerà il 21 settembre con gli europei in programma ad Avezzano. La classica piemontese, tappa dei circuito Uci ha dato risposte importanti, con la vittoria in campo maschile di Romain Bardet che, dopo il suo ritiro dalle scene professionistiche ha dimostrato che volendo il talento è rimasto intatto, mentre fra le donne Erika Magnaldi ha lasciato il mondo delle corse su strada per una domenica immergendosi in un ambiente più vicino a quello delle sue radici granfondistiche.

Romain Bardet ha chiuso la sua carriera su strada al Giro del Delfinato, ma si sta appassionando al gravel
Romain Bardet ha chiuso la sua carriera su strada al Giro del Delfinato, ma si sta appassionando al gravel

Una nazionale difficile da costruire

Daniele Pontoni a Fubine non c’era, ma è rimasto sempre con le antenne dritte considerando anche che il tempo della selezione per la squadra nazionale per l’Abruzzo è sempre più vicino (senza dimenticare che poi c’è anche la scadenza mondiale da tenere in conto). La gara piemontese gli ha fornito molti spunti sui quali ragionare.

«La composizione di una nazionale – afferma Pontoni – in questo periodo è legata fortemente agli impegni dei team. Bisogna fare una sorta di gimkana fra mille ostacoli, ma io penso di avere ormai una certa idea in testa, che si basa molto sulle risultanze dei campionati italiani. Ci sarà il campione nazionale Mattia Gaffuri, ma poi penso che andrò a pescare in quell’ordine di arrivo. Avrei voluto avere in squadra De Marchi ma il suo calendario stradistico è cambiato e dovrà andare in Slovacchia. Sarà comunque una squadra mista, fra stradisti, biker e gravelisti puri. Fra le donne non potremo avere Persico per la concomitanza mondiale su strada ma penso di averla poi per la rassegna iridata che ricalcherà per molti versi il percorso dell’Amstel Gold Race. Qui la vittoria di Erica Magnaldi è stata una bellissima notizia che vedremo di far fruttare».

Daniele Pontoni, cittì per ciclocross e gravel, sta preparando la nazionale per europei e mondiali (foto Giulietti)
Daniele Pontoni, cittì per ciclocross e gravel, sta preparando la nazionale per europei e mondiali (foto Giulietti)
La vittoria di Bardet è arrivata al termine di un lungo testa a testa con il ceko Vakoc, che è uno specialista puro. E’ la dimostrazione che a parità di situazione è ancora lo stradista a prevalere?

Sì, ma bisogna fare alcuni distinguo. Su distanze come quella della Monsterrando, ricalcando molto la strada, io credo che la differenza sia ancora marcata, ma più il chilometraggio si allunga, più il divario diminuisce. Sopra i 300 chilometri le prospettive cambiano. Ricordiamoci poi che parliamo di un signor corridore come Bardet, uno dei grandi della strada dell’ultimo decennio. La verità è che i gravelisti si stanno adattando sempre di più e questo sta assottigliando il divario e si annullerà del tutto con le novità in arrivo.

Quali in particolare?

La scelta dell’Uci di attribuire punti per il ranking su strada anche alle altre discipline come gravel e marathon di mtb è qualcosa di rivoluzionario. Questo sta spingendo molti team di primo piano a prevedere la costituzione di vere e proprie costole dedicate al gravel, quindi vedremo sempre più professionisti gareggiare perché le gare internazionali assegneranno punti preziosi. Io credo che già dal prossimo anno ne vedremo delle belle da questo punto di vista…

Per Erica Magnaldi una vittoria netta in Piemonte, con 2’45” sull’australiana Frain (foto organizzatori)
Per Erica Magnaldi una vittoria netta in Piemonte, con 2’45” sull’australiana Frain (foto organizzatori)
Questo influirà anche sul tuo lavoro?

Certamente, cambierà molto, dovrò avere un occhio sempre più attento, tenere contatti stretti con corridori e squadre. La presenza della Magnaldi domenica a Fubine è stata un bel regalo, anche da parte del UAE Team Adq per lei e per tutto il movimento, ma non sarà più così sporadica. Non solo: questo sta spingendo anche gli organizzatori a mettersi in gioco. Avevamo iniziato con un paio di gare, quest’anno erano già 7-8 di richiamo internazionale e so già che ci sono alla porta altri organizzatori che vogliono essere coinvolti.

Da dove nasce tutto quest’interesse?

Facile rispondere: sono le grandi case ciclistiche che stanno spingendo tutto il movimento e gli enti internazionali e le federazioni non possono che andar dietro. Il mercato delle gravel sta vivendo un’enorme espansione e le aziende giustamente, per cavalcarlo, hanno bisogno di vetrine sempre più importanti.

Alla Monsterrando il miglior italiano è stato Matteo Fontana, 6° a 2’38” (foto organizzatori)
Alla Monsterrando il miglior italiano è stato Matteo Fontana, 6° a 2’38” (foto organizzatori)
L’esempio di Bardet che dopo il suo ritiro si è fatto coinvolgere da questo mondo resterà isolato?

Non credo proprio, è lo stesso che avvenne negli anni Novanta per la mtb. Ricordate Vandelli, Noris, Rosola, Vairetti, Gioia tanto per fare qualche nome? Trovarono una coda importante alla loro carriera. Il gravel consente e consentirà a chi per qualsiasi ragione non trova spazio su strada di poter comunque fare attività con tutto quel che ne consegue, anche a livello economico.

Tornando agli europei, sarà un percorso simile a quello affrontato domenica in un’altra parte d’Italia?

In parte, perché si correrà su un circuito di 30 chilometri da ripetere tre volte per le donne e cinque per gli uomini, con un dislivello importante, oltre 2.500 metri. Gli organizzatori non l’hanno ancora ufficializzato, devono verificare e completare alcune parti, ma sappiamo che a differenza della Monsterrando che aveva una prima parte veloce e filante, lì sarà impervio fin da subito, più simile forse a quello del campionato italiano all’Amiata. Io credo che i concorrenti arriveranno alla spicciolata, bisognerà fare in modo di arrivarci preparati.