Guarnieri al Tour con un disegno nella valigia

25.06.2021
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Questa volta Jacopo Guarnieri è partito da casa col magone. Sua figlia Adelaide ha ormai quattro anni e così il giorno della partenza l’ha passato tutto con lei. L’ha portata a fare un giro in bici, sono stati insieme fino alle 15, poi ha chiuso la valigia ed è partito per la Francia. «Stavolta – ammette – gli occhi lucidi li avevo io. Tre settimane sono tante. Mi ha fatto un disegno da mettere in valigia e io le ho detto che mi mancherà molto. E lei allora mi ha risposto di fare ciao al disegno, perché rappresenta lei. Per fortuna ci sono le videochiamate, credo che prima fosse molto più dura. Ma anche il pensiero di mia figlia diventa uno stimolo per la corsa».

Al Giro del 2020, vero mattatore nel tirare le volate a Demare: 4 vittorie
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Il gigante Jacopo, ultimo uomo di Demare e regista del treno della Groupama-Fdj, arriva al Tour dal caldo torrido dei tricolori di Imola e in Bretagna ha trovato invece il freddo del Nord. Quando hai voglia di farti due chiacchiere non banali, il milanese è uno degli interlocutori più giusti. E al via del Tour, che più che una corsa è una vera e propria odissea di uomini contro le montagne e le pianure, trovare delle chiavi di lettura non banali è quel che ci vuole.

Cosa ti pare di questo Tour?

Sulla carta, dal punto di vista dello sprinter, mi sembra meno impegnativo del solito. Voglio dire, è duro, però non ci sono delle tappe disperanti. Piuttosto vedo giornate pericolose, per il vento e i percorsi. E quelle, dal punto di vista del velocista, sono un bel casino.

La squadra è divisa in parti uguali fra Gaudu e Demare?

Non in modo matematico, perché si collaborerà, però sì. L’idea di Gaudu è di prendere spazio, in fondo sta andando bene. Pinot al Tour non sarebbe venuto comunque perché doveva fare il Giro, vediamo adesso cosa viene fuori. Credo che un posto nei 10 sia alla sua portata, anche se è giovane. Pur sapendo che di questi tempi dire a uno che è giovane non è più indicarne un limite (ride, il riferimento è ai supergiovani che imperversano dal 2020, ndr).

Caleb Ewan sarà di certo tra i velocisti più pericolosi per Demare
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E tu che ormai sei diversamente giovane che ruolo hai?

Ho un buon peso. In squadra comincio ad essere il secondo più vecchio come esperienza e per quello che è il mio ruolo, va bene così. Mi prendo volentieri la responsabilità.

Squadra francese, ma non più squadre di francesi…

Ci stiamo aprendo, come anche la Ag2R e la Cofidis. E’ un’evoluzione naturale, se vuoi tenere il passo. Se punti su una sola nazionalità, non ci riesci. Siamo al Tour in una squadra francese, ma siamo quattro stranieri.

Che cosa significa però essere al Tour in una squadra francese?

Non ci sono grandi differenze, se non per i tanti media attorno. C’è più attenzione, ce ne rendiamo conto. I francesi sentono la corsa come io sentirei il Giro. E’ la fregola del corridore di casa. E un po’ ce l’ho anche io, perché ho la responsabilità di aiutare Demare. Siamo velocisti, corriamo per vincere. Siamo tutto l’anno fra il 90 e il 95 per cento, per cui adesso la sensazione è quella dell’adrenalina che sale.

Anche questo è palpabile alla vigilia?

Sappiamo che ci saranno le volate, le studiamo. Il cuore aumenta i battiti. Abbiamo riguardato i video del 2020 per ripassare volate rivali. Si richiama tutto quello che si vuole fare, sapendo che fino a lunedì noi non ci saremo.

Dopo aver vinto il tricolore, Colbrelli ha un disegno ben chiaro: vincere domani e prendere la maglia gialla
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Non c’è Bennett, dominatore dello scorso anno, cosa cambia?

Ci sono 4-5 protagonisti delle volate. L’anno scorso nessuno si aspettava in Sunweb, ma ci saranno ancora. La Trek con Pedersen, Teuns e Stuyven farà le sue belle tappe. Poi la Lotto con Caleb Ewan. E poi ci siamo noi.

E Cavendish?

Giusto, anche Mark. Ha ancora gambe, ma certo l’hanno portato perché non avevano alternative. E’ veloce, ha già vinto. Non so però come passerà le montagne, anche se nessuno di noi è brillante in salita. I campioni come lui si esaltano nei grandi appuntamenti. Cavendish ci sarà.

Colbrelli fa paura?

Di sicuro si butterà dentro, ma non è più il velocista cattivo dei primi tempi, ha cambiato caratteristiche. Per lui ci saranno tappe più dure e complicate, come la prima domani. Sono suo amico, domani farò il tifo per lui. Può vincere e prendersi la maglia gialla.

Cavendish aspettava dal 2018 di tornare al Tour de France: avrà motivazioni pazzesche
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Immagini di controllare la corsa da subito?

Impossibile, avete presente lo stress delle prime tappe? Ci saranno tutti i treni a sgomitare, sarà difficile organizzarsi. La normalità inizierà nella seconda settimana. E a quel punto lotteremo per le tappe e vedremo come muoverci per la maglia verde, che in effetti quest’anno strizza l’occhio ai velocisti.

E tu come stai?

Sto bene. Ho cercato di abituare il mio corpo al caldo. Però mi rendo conto che sono di quelli che si lamentano in allenamento, poi quando attacco il numero do sempre un 10 per cento in più

Stai diventando vecchio, la spiegazione è una sola…

Può darsi, ma finché le cose vanno così, ci posso stare. Ho buoni valori, adoro le corse a tappe. Adoro le sensazioni della seconda e della terza settimana. Mi piacciono le volate del Tour. Domani finalmente si comincia, ma quel disegno sono certo che lo guarderò spesso…