Dietro le quinte, nel dramma e la resurrezione di Evenepoel

10.09.2023
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«Anche caratterialmente, per quanto possa essere un campione – riflette Cattaneo – Evenepoel rimane sempre un ragazzo di vent’anni. Non può ancora avere il carattere di un uomo di trenta. L’altro giorno è stato devastante per lui, bruttissimo per noi. Però io credo che proprio quella tappa, come avevamo già visto al Tour con Pogacar, ha dimostrato che sono campioni, ma anche esseri umani e come tali hanno giorni sì e giorni no. E questo, dal punto di vista del tifoso, è una cosa che esalta il ciclismo. Sembrano intoccabili, ma si dimentica che sono ragazzi…».

Come sia stato iniziare la risalita dall’inferno a 24 ore dalla crisi più nera è però quello che fa la differenza fra un campione e una persona normale. Al netto di tutte le osservazioni possibili che si possono muovere all’indirizzo di Evenepoel, una reazione “cattiva” come quella di ieri non è cosa comune. Puoi farla se hai tanto motore e probabilmente una volta ritrovata la libertà mentale. Noi abbiamo cercato di capirla attraverso il racconto di Mattia Cattaneo: testimone silenzioso della disfatta e potente guida nel momento della riscossa. Il bergamasco ha 33 anni, è professionista da 11 e ha visto tanto ciclismo: quanto basta per leggere con noi nei due giorni pazzeschi di Evenepoel.

Cattaneo è con la Soudal dal 2020, è professionista dal 2013. Qui scherza con Remco al via della Vuelta
Cattaneo è con la Soudal dal 2020, è professionista dal 2013. Qui scherza con Remco al via della Vuelta
Due giorni sulle montagne russe. Prima siete andati giù e ieri siete tornati su…

Diciamo che ci voleva. Specialmente per lui, moralmente credo che gli servisse questa sorta di rivincita.

Si è capito che cosa sia successo l’altro giorno?

Onestamente no, credo che abbia semplicemente avuto un passaggio a vuoto nel giorno sbagliato. Ho sempre detto che in un grande Giro capita sempre la giornata in cui non vai. Se ti capita nella tappa piatta, riesci a salvarti. Se hai la sfortuna che succede in una tappa super esigente come quella del Tourmalet, abbiamo visto tutti quello che è successo.

Ieri Nibali ha fatto qualche ipotesi su cosa potrebbe essere successo dopo il giorno di riposo.

Ho letto l’articolo, quello che dice Vincenzo è possibile, però è difficilissimo da dimostrare. Siamo seguiti in tutto e per tutto, anche dal punto di vista dell’alimentazione. Calcolano quello che consumi e mangi in base a quello. Come però dice Vincenzo, il giorno di riposo è sempre molto delicato. Il tuo corpo è abituato a girare sempre a tutta e quel giorno può farti bene, nel senso che ti fa recuperare, o può farti male. Magari ti blocca, ti scombussola, ma resta difficile da capire. Probabilmente la causa non si saprà mai, si possono avere delle ipotesi, ma poco più.

Primi chilometri del tappone del Tourmalet, Evenepoel sta bene: nulla lascia presagire il crollo
Primi chilometri del tappone del Tourmalet, Evenepoel sta bene: nulla lascia presagire il crollo
Sul momento si poteva pensare che si fosse ammalato di nuovo.

Penso che ieri abbia dimostrato che comunque sta bene (sorride, ndr).

Era previsto che andaste in fuga o vi siete trovati nel posto giusto?

Onestamente era previsto che avremmo provato, però non in modo così “cattivo”. In gara le situazioni si creano, la fuga è venuta fuori e Remco ha fatto quel numero spaziale.

Questo tipo di reazione l’ha avuta la sera o è nato tutto a colazione?

In realtà già la sera. Magari nell’immediato era parecchio giù, però poi a cena ci siamo messi tutti ad aiutarlo perché stesse su di morale. E’ logico che avrà passato una notte difficile, però la mattina aveva già lo sguardo diverso. Credo che la differenza tra un campione e un corridore normale stia proprio lì. Il campione vuole sempre dimostrare qualcosa. A chi me l’ha chiesto, ho detto che ieri nessuno avrebbe potuto batterlo. Era come Van der Poel al mondiale. Poteva andare o non andare in fuga, ma avrebbe vinto comunque, perché era in uno di quei giorni in cui va forte in discesa, in pianura, in volata… dappertutto, capito?

Come è stato per te restargli accanto nella… processione del Tourmalet e poi ieri?

Io cerco sempre di fare il mio lavoro, ma logicamente il giorno del Tourmalet non è stato facile. Vedevo che non riusciva a spingere e poi ho visto subentrare anche il fattore mentale. Allora ho cercato di stargli più vicino possibile, mentre ieri ho semplicemente fatto il mio lavoro, cercando di dare il massimo.

Sul traguardo del Tourmalet, il passivo di Evenepoel è di 27’05”: la squadra è tutta attorno a lui
Sul traguardo del Tourmalet, il passivo di Evenepoel è di 27’05”: la squadra è tutta attorno a lui
Più facile ieri che il giorno prima, probabilmente…

Per me sì, soprattutto mentalmente. Non è facile vedere uno come lui che soffre così tanto, non è facile in generale vedere le persone quando soffrono. Però un conto è fare gruppetto, perché lo vuoi e vai all’arrivo cercando di risparmiare energie, un conto è prendere una legnata così e doverla portare al traguardo. Cambia decisamente.

Parlavate o andavate avanti in silenzio?

All’inizio siamo andati avanti in silenzio, poi pian piano si è incominciato un po’ a parlare. Abbiamo cercato di supportarlo moralmente il più possibile, aveva intorno praticamente tutta la squadra.

Domanda facile, la risposta forse meno. Remco ha 23 anni, si è cucito addosso un personaggio invincibile. Possibile che abbia avuto un crollo psicologico?

Io posso solo dare il mio punto di vista, quindi da esterno. Remco vive in un Paese in cui il ciclismo è come per noi il calcio. Perciò qualsiasi cosa fai bene, sei sulle stelle. Se invece fai male sei, sei nella… nel fango. Questo crea anche una pressione mediatica. Se la Juventus non fa un cavolo, è una squadra da buttare. Quando vince Champions e campionato, per i media è normale. In Belgio, Evenepoel è il Cristiano Ronaldo del ciclismo. Qualsiasi cosa faccia, bella o brutta, piovono articoli su articoli e questo crea inevitabilmente una pressione. Ma lui è giovane, giovanissimo. Quindi secondo me dovrà imparare a gestire questi passaggi. Deve essere consapevole che oggi sei un campione e domani non sei nessuno. Però un conto è la capacità di… sbattersene di un corridore che ha 30 anni e ha capito certi meccanismi, altro quando, passatemi il termine, sei ancora un bambino.

Ieri verso Larra-Belagua, tutto cambia di nuovo. Evenepoel attacca, con lui Bardet: il belga vince per distacco
Ieri verso Larra-Belagua, tutto cambia di nuovo. Evenepoel attacca, con lui Bardet: il belga vince per distacco
I media amplificano ogni cosa.

E alla fine i due soli giorni neri nella carriera di uno come Remco faranno più rumore dei 250 mila di noi persone normali. Esattamente così.

Peccato solo che abbia perso 27 minuti e ora sia inimmaginabile riaprire la Vuelta.

Credo che in quel momento fosse davvero impossibile mentalmente per un per uno come lui tenere duro e soffrire per arrivare a 15 minuti. Il guaio è che è crollato sulla prima salita. Fino al Col de Spandelles eravamo lì, poi di colpo Remco ha detto basta. Se fosse successo anche solo a metà di quella salita, la avremmo gestita diversamente. Hai la discesa, poi resta solo il Tourmalet. Invece mancava una vita per andare al traguardo.

Che tipo di Vuelta ti aspetta d’ora in avanti?

La Vuelta come se fossi ancora all’Androni (ride, ndr). Vabbè, ci proveremo sempre. Logicamente gli obiettivi sono cambiati, però credo abbiamo dimostrato di aver reagito e di avere nuovi stimoli. Cercheremo di vincere altre tappe, in fuga o quello che sarà.

Dopo essere stato in fuga con Evenepoel, a Larra-Belagua Cattaneo taglia il traguardo a 16’21” dal suo capitano
Dopo essere stato in fuga con Evenepoel, a Larra-Belagua Cattaneo taglia il traguardo a 16’21” dal suo capitano
Magari provi a vincere anche tu?

L’importante è fare risultato, ma certo non nascondo che mi piacerebbe vincere una tappa. La condizione c’è, però ci vuole fortuna. Di sicuro ci provo e poi vediamo.

Allora in bocca al lupo. A che ora si parte oggi?

Evviva il lupo. Si parte alle 13,20. Ieri siamo andati a cena tardissimo dopo 150 chilometri di trasferimento su strada normale, oggi si parte tardissimo. Alla Vuelta ci sono orari belli tosti. Quanto sarebbe bello partire un’ora prima e andare a letto a orari normali…