Conforti e il confronto con i migliori al Giro Next Gen

16.06.2024
4 min
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MONTEGROTTO – Lorenzo Conforti nasconde gli occhi dietro grandi lenti che non fanno trasparire emozioni. Peccato che le espressioni siano talmente forti che a momenti le attraversano. E’ il miglior italiano, in quanto a piazzamenti ottenuti, in questo Giro Next Gen. Il corridore della Vf Group-Bardiani CSF-Faizanè ha sfiorato la vittoria in un paio di occasioni: a Saint-Vincent e Cremona.

«Ieri dovevo solo salvare le gambe – racconta – quindi mi sono messo del mio passo per arrivare al traguardo. E’ stata una tappa davvero dura, corsa in maniera veloce ma ben al sicuro dal pericolo di finire fuori tempo massimo».

Tanti piazzamenti

Conforti ha giocato le proprie carte in tutte le occasioni, poche a dir la verità. Nelle sette tappe corse fino ad ora per i velocisti, lo spazio è stato abbastanza ristretto. Tre volate, tutte diverse tra di loro, ma altrettanto impegnative.

«Sicuramente sono sorpreso di essere così competitivo – ci confessa – anche nelle tappe tutte piatte come quella di Cremona, dove ho fatto terzo. Mi sono sempre reputato un corridore da percorsi ondulati, da strappi o salite brevi. La condizione c’è, ma non sono riuscito a far bene nelle volate di Borgomanero e Cremona. Nella prima delle due sono rimasto attardato a causa delle cadute, sono partito parecchio dietro ma sono comunque arrivato sesto. A Cremona, invece, la fortuna mi ha sorriso di più. Anche in quel caso ero rimasto un po’ nella pancia del gruppo, ma il rettilineo era lungo così sono riuscito a rimontare. Il terzo posto è un buon risultato». 

Quel che Conforti cerca è un pizzico di fortuna in più, la troverà oggi a Forlimpopoli?
Quel che Conforti cerca è un pizzico di fortuna in più, la troverà oggi a Forlimpopoli?

Velocista atipico

A ben guardare Lorenzo Conforti non diresti che è un velocista, fisico asciutto e gambe toniche ma non esageratamente muscolose. Gli altri sprinter hanno sicuramente corporature più strutturate

«Loro hanno tutti fisici diversi – ragiona con noi – io sono un metro e 80 per 65 chilogrammi. Non esattamente i numeri di un velocista, però il picco di potenza ce l’ho. Gli altri hanno più watt di me nel breve ma io ho una volata più lunga, costante. Arrivando da dietro posso giocarmi comunque le mie chance».

Il Giro Next Gen è stato un modo per confrontarsi con i migliori velocisti della categoria, il bilancio è soddisfacente
Il Giro Next Gen è stato un modo per confrontarsi con i migliori velocisti della categoria, il bilancio è soddisfacente

Manca il sigillo 

Il giovane italiano è al suo secondo anno tra le fila del team di Reverberi, la sua crescita è stata lineare, a tratti anche sorprendente. 

«Ad essere onesto – racconta Conforti – non mi aspettavo di essere già a questo livello al secondo anno da under 23. L’obiettivo era quello di fare l’exploit l’anno prossimo. Però la squadra ha creduto in me e fin dalla scorsa stagione mi ha dato tante occasioni, anche di correre tra i professionisti. Impari a muoverti in gruppo e a leggere le situazioni di corsa. Manca la vittoria, unico neo di questi due anni. Nel 2024 ho ottenuto tre secondi posti, di cui uno qui al Giro Next Gen. Per noi velocisti ci sono tanti dettagli da curare, attimi da cogliere, direi che forse sta mancando un po’ di fortuna. Domani è una bella occasione, il percorso è adatto alle mie caratteristiche, il cerchio rosso l’ho messo».