Capello: ecco il nuovo talento italiano della Grenke-Auto Eder

13.02.2025
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L’eredità ciclistica lasciata da Lorenzo Finn è stata parzialmente raccolta da Roberto Capello. La scelta del ligure, campione del mondo juniores a Zurigo lo scorso settembre, di andare a correre con la Grenke-Auto Eder aveva destato tanti interrogativi. Ora, una volta abbattuto il muro, il fatto che un altro italiano junior vada a correre nel team sviluppo della Red Bull-BORA-hansgrohe non alza così tanti giudizi negativi. Da un lato questo è positivo, dall’altro deve invitarci a riflettere. Non è il caso di lamentarsi, ma di prendere atto che i corridori iniziano a guardare oltre il bordo del nido già in giovane età.

La rosa della grenke-Auto Eder per la stagione 2025
La rosa della grenke-Auto Eder per la stagione 2025

Sugli stessi passi

Certe squadre offrono un cammino e una possibilità di crescita che le nostre squadre non possono garantire? In un certo senso sì, vista la mancanza di una formazione WorldTour italiana, però non è detto che le squadre esistenti non possano essere in grado di offrire un giusto cammino di crescita. Per ora siamo davanti a un altro ragazzo che correrà in un devo team.

«Sto bene – racconta Capello – mi sto allenando per le gare che cominceranno tra un paio di mesi, esordirò all’Eroica Juniores Nations Cup. La squadra correrà anche in Belgio, a marzo, ma quelle sono corse più adatte ai miei compagni, io sono uno dei più leggeri e così abbiamo deciso di partire da gare vicine alle mie caratteristiche».

Roberto Capello sarà il secondo italiano che vestirà la maglia della grenke-Auto Eder, il primo è stato Lorenzo Finn nel 2024
Roberto Capello sarà il secondo italiano che vestirà la maglia della grenke-Auto Eder, il primo è stato Lorenzo Finn nel 2024
Com’è andato il passaggio alla Grenke-Auto Eder?

Il problema più grande, che poi non si è rivelato un problema, è stato la lingua. Essendo una formazione internazionale si parla in inglese, ho cominciato a studiarlo in inverno, prima di fare il ritiro con la squadra. A scuola mi sono sempre destreggiato ma è diverso rispetto a doverlo usare tutti i giorni per comunicare. Il primo incontro lo abbiamo fatto in Austria, lì ho conosciuto tutti: staff e compagni. Senza bici però, era solo un ritiro per conoscersi.

La prima volta che avete pedalato tutti insieme?

Lo abbiamo fatto a Mallorca. Non è stato un ritiro particolarmente intenso, né come volume né per intensità. Però ci siamo conosciuti meglio e abbiamo avuto modo di passare ancora più tempo insieme. 

Facciamo un passo indietro, com’è nato il contatto con la grenke-Auto Eder? 

Intorno a metà luglio, più o meno, ricordo che doveva finire il Tour de France. C’è stata una chiamata a tre tra il mio procuratore John Wakefield, la squadra e il sottoscritto. E’ stato un primo incontro conoscitivo, il giorno dopo mi hanno chiamato e detto che avrebbero avuto piacere se nella stagione successiva (il 2025, ndr) avessi voluto correre con loro.

La formazione di sviluppo juniores ha svolto il primo ritiro in bici a Mallorca (foto Maximilian Fries)
La formazione di sviluppo juniores ha svolto il primo ritiro in bici a Mallorca (foto Maximilian Fries)
Che corridore hanno preso?

Sono uno da salite lunghe, non ho una grande esplosività o uno spunto veloce particolarmente forte. Mi piacciono le gare dove il ritmo è costante. Penso di poter andare bene anche nelle cronometro, aspetto che voglio curare molto quest’anno nel quale avrò modo di usare una bici competitiva e di allenarmi bene per gare di quel genere. 

Com’è stato l’approccio tecnico alla nuova squadra?

Dal punto di vista degli allenamenti non è cambiato tanto, sono sempre stato uno che in generale è abituato a fare tante ore in bici. Chiaramente rispetto allo scorso anno ho cambiato allenatore, prima ero con Mattia Gaffuri, ora sono con il preparatore della squadra: David De Klerk. Rispetto allo scorso anno lavorerò più a blocchi.

Cosa vuol dire?

Che si va di settimana in settimana con blocchi prestabiliti: quattro giorni di carico, uno di scarico e così per quattro settimane. Poi si fa un periodo di tapering, ovvero una riduzione del carico, che in generale dovrà corrispondere con i giorni che precedono la gara. Ora che sono lontano dalle competizioni ho fatto tre blocchi di lavoro da un mese, dove il volume è rimasto più o meno costante ma sono cambiati i lavori.

Quante ore di allenamento settimanali?

Sono sempre intorno alle 20 ore, ma questo già dall’anno scorso (quando era primo anno juniores, ndr). 

Avrai a che fare con un diesse italiano: Cesare Benedetti, come ti sei trovato con lui?

I diesse sono due: Benedetti e Olaberria. Il mio riferimento sarà Cesare (Benedetti, ndr). Avere una figura che parla la mia stessa lingua alla quale appoggiarmi è bello, in più Benedetti è stato per oltre dieci anni nel mondo Bora

Roberto Capello in azione allo scorso Giro della Lunigiana con la maglia della Rappresentativa Piemonte
Roberto Capello in azione allo scorso Giro della Lunigiana con la maglia della Rappresentativa Piemonte
L’esempio di Finn che ha aperto la strada verso questo team ti è stata d’aiuto nella scelta?

Sarei stato comunque dell’idea di venire alla Grenke-Auto Eder. Quando ho avuto la possibilità non ci ho pensato due volte. Alla fine un ragazzo della mia età che corre per una squadra italiana si trova a gareggiare tutte le domeniche, io invece passo molto più tempo a casa. Questo vuol dire che riesco a organizzarmi meglio anche con la scuola, in modo da allenarmi nella maniera corretta. 

Qualche settimana fa eri al ritiro della nazionale con Salvoldi, avete parlato?

Mi è sembrato abbastanza favorevole sul discorso di andare a correre all’estero già da juniores, soprattutto vista l’esperienza positiva di Finn nel 2024. 

Il podio della Olgiate Molgora-Ghisallo, a destra: Roberto Capello 3° accanto al vincitore Lorenzo Finn (Photoberry)
Il podio della Olgiate Molgora-Ghisallo, a destra: Roberto Capello 3° accanto al vincitore Lorenzo Finn (Photoberry)
Sai già che calendario farai?

Farò un primo blocco di gare che è Eroica Juniores e Gran Premio del Perdono. Poi a metà maggio dovrei essere alla Corsa della Pace con la nazionale, ma non è ancora confermato. A giugno sarò alla Classic des Alpes, gara che ho corso nel 2024 con la Comitato del Piemonte, e ai campionati italiani a fine mese. Dopo un periodo di allenamento correrò in Lussemburgo e al Tour du Valromey, che è la gara a cui tengo di più. Agosto sarà un mese di allenamento per arrivare pronto al Giro della Lunigiana,  concluderò il calendario con Trofeo Buffoni e San Rocco. 

Una programmazione ben delineata…

Sapere già cosa farò a settembre e ottobre mi dà tranquillità e mi permette di godermi anche di più gli allenamenti, senza avere paura di esagerare. Tra poche settimane andremo in ritiro a Girona ci staremo fino all’11 marzo, finito quello inizieranno le gare. Non vedo l’ora.