Arriva il Liberazione, festival mondiale delle due ruote

15.04.2024
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Chi ama il ciclismo sa bene che cos’è il Gran Premio Liberazione e quanto la classica romana ha contato e conta nel ciclismo italiano. Nello scorso secolo era considerato il “mondiale di primavera” perché metteva di fronte i maggiori talenti del Pianeta a livello dilettantistico, era quindi uno dei pochissimi terreni di confronto con i Paesi del Blocco Sovietico dove vigeva il dilettantismo di Stato. Poi i cambi profondi nel mondo delle due ruote hanno portato il Liberazione verso un progressivo tramonto, finché Claudio Terenzi non ne ha ripreso le redini. Trasformandolo.

Oggi il Gran Premio Liberazione è qualcosa di ben diverso. Non è poi così lontano dalla sua tradizione, ma sarebbe meglio dire che se ne sta costruendo una nuova, seguendo i venti del progresso. Oggi il Liberazione è molto più che una corsa ciclistica: è un festival delle due ruote, allestito su più giornate e che coinvolge quasi tutte le categorie. E chissà che un domani non completi l’opera…

Grande orgoglio e tanto lavoro da fare per Claudio Terenzi
Grande orgoglio e tanto lavoro da fare per Claudio Terenzi

Tre giorni di ciclismo

Terenzi ha predisposto un programma ricchissimo, profondamente rinnovato rispetto allo scorso anno che riempirà le strade del centro storico romano per tre giorni.

«E’ un impegno enorme non solo per noi, ma per tutta la città – afferma l’organizzatore – e per questo dobbiamo dire grazie all’amministrazione comunale, perché si è fatta pienamente coinvolgere dal Liberazione, lo sente davvero come qualcosa di appartenente a Roma. Cominceremo nella mattinata del 25 aprile con la gara femminile, portata al livello Uci 1.1 con al via anche la formazione WorldTour della Uae, tornerà quindi Persico vincitrice nel 2022. Alle 14 sarà poi la volta degli Under 23, la gara dalla quale è nato tutto».

La vittoria di Silvia Persico nel 2022, he precede la compagna Consonni (fotoGiessegi)
La vittoria di Silvia Persico nel 2022, he precede la compagna Consonni (fotoGiessegi)
Quest’anno quante richieste avete avuto?

Un numero clamoroso, tanto che a gennaio eravamo già sold out e per me dover dire di no alle richieste dei team, soprattutto dall’estero è un dolore. Ma d’altronde l’Uci impone il limite di 175 partecipanti e è giusto che sia così. Nella scelta sono molto pragmatico, voglio portare a Roma il miglior cast possibile, con nazionali e club di spicco. Quindi guardo al pedigree di ogni squadra e dei suoi componenti. E’ un dovere verso la storia stessa del Liberazione, verso il suo percorso che non ha eguali al mondo. Quest’anno poi, tra la gara femminile e quella under 23 ci sarà un intermezzo importante.

Quale?

La Bike for Fun-Pedalata del Dono, una prova per trapiantati ed emodializzati in collaborazione con Aned e Aido. Sarà una pedalata solidale con maglia celebrativa e offerta libera a favore delle associazioni, 8 chilometri disegnati attraverso il centro storico toccando anche punti che la corsa agonistica non attraversa, perché si andrà non solo alla Piramide Cestia, ma sull’Aventino, al Circo Massimo, anche per i Fori Imperiali e il Colosseo per concludersi sotto lo striscione d’arrivo a Caracalla. Lo scorso anno furono in 500 a partecipare, quest’anno speriamo siano molti di più.

Il percorso del Liberazione non cambia: un circuito nel centro storico di 6 chilometri
Il percorso del Liberazione non cambia: un circuito nel centro storico di 6 chilometri
Come reagisce la città?

Benissimo, anche se è un impegno notevole quello che dobbiamo sostenere. Noi facciamo grande promozione presso gli esercenti, soprattutto quelli sportivi perché chiunque pratica ciclismo (e non solo) deve sentirsi coinvolto. Il Liberazione deve essere qualcosa di inclusivo, per questo alla pedalata tengo in particolar modo.

Il Liberazione però non finisce il 25 aprile…

No, come detto sarà un festival delle due ruote che andrà avanti per altri due giorni. Al venerdì spazio per gli amatori con la gara in programma alle 15. Ma ci sarà anche tanto altro, ad esempio le prove per i più piccoli, con la gimkana che coinvolge non meno di 300 bambini senza contare i loro genitori… Questa è già una novità, l’altra sarà la prova di corsa a piedi alle 18, sullo stesso percorso del Liberazione allestita con il Comitato Organizzatore della Roma Appia Run.

Grande novità al venerdì pomeriggio con la prova podistica, “sorella” della Roma Appia Run
Grande novità al venerdì pomeriggio con la prova podistica, “sorella” della Roma Appia Run
E al sabato?

Daremo il massimo spazio alle categorie giovanili a cominciare dalla prova juniores, anche questa sold out con molti team stranieri presenti. Ormai la prova juniores è allo stesso livello di quella degli under 23, visto anche quanti corridori passano direttamente nei team emanazione di quelli WorldTour. Poi avremo quelle per allievi ed esordienti, a completare tre giorni di grande ciclismo.

Quasi tutte le categorie rappresentate. Ma un pensiero ai professionisti non lo fai?

L’abbiamo fatto, uno dei miei desideri è riesumare il Giro del Lazio. Ne ho parlato con i vertici di Rcs Sport, ma per ora è loro opinione che ci siano troppe gare e non ci sia spazio per altro. Poi però guardo il calendario e vedo che vengono riesumate corse storiche come il Giro dell’Abruzzo. Il Lazio ha un passato clamoroso, andrebbe assolutamente ripescato. Mi chiedo se darebbe fastidio… Io comunque la squadra organizzativa ce l’ho: pronta, affiatata, in grado di sostenere la sfida.

La vittoria di Romele al Liberazione dello scorso anno in volata sul danese Wang
La vittoria di Romele al Liberazione dello scorso anno in volata sul danese Wang
Potrebbe essere allora quello l’ulteriore step…

Diciamo che è il mio sogno, per ora concentriamoci però su quel che abbiamo cercando di dare sempre il meglio. Allestire un grande evento è sempre più difficile, anche con l’appoggio delle istituzioni tra cui inserisco anche la Federazione che ci dà un grande supporto, ma noi dobbiamo fare sempre il meglio. Un esempio: avevamo già stretto l’accordo per l’assistenza medica con una struttura privata per ambulanze e medici, ma poi mi sono chiesto se facevano anche primo soccorso. Mi hanno detto di no, quindi abbiamo virato sulla Croce Rossa. Anche se costa di più, sulla sicurezza non transigo né lesino spese, lo dobbiamo a chi corre.