Dopo la recente esperienza vissuta in occasione della Sicily Divide, “pedalata” assieme all’amico Paolo Alberati, Giovanni Visconti ha sempre più presente il mondo gravel: anche e soprattutto per il prossimo futuro. L’ex corridore siciliano ha difatti raggiunto un’intesa con i brand del Gruppo Zecchetto – Dmt, MCipollini e Alè – per rivestire il ruolo di “ambassador”, ma soprattutto per pianificare assieme a loro nuove iniziative e nuove imprese da realizzare in questa specifica disciplina.
Abbiamo allora approfittato di questa notizia per capire qualcosa in più relativamente questa nuova passione di Visconti. Una passione quella per il gravel che sta “contagiando” moltissime persone in Italia, tra cui molti neofiti che al ciclismo si avvicinano per la prima volta perché incuriositi da questo diverso approccio.
Giovanni, questo per il gravel è un amore a prima vista…
Onestamente sì. Paolo Alberati mi ha spinto a percorrere assieme a lui la Sicily Divide. Per pedalare liberamente, per pensare al mio futuro. E devo dirvi che l’esperienza è stata a dir poco entusiasmante! Ero convinto che una volta appesa la bicicletta al chiodo non ne avrei più voluto sentirne parlare…
E invece?
E invece tornato a casa ne ho sentito subito la mancanza. La bici da gravel che ho pedalato in Sicilia, una MCipollini MCM ALLroad, mi ha divertito e mi ha trasferito un senso di libertà assoluto. Senza poi tralasciare il fatto che abbiamo pedalato su sterrati fantastici, immersi nella natura e soprattutto in assoluta sicurezza.
Che emozioni ti trasmette questo nuovo approccio al ciclismo?
Pedalare su una gravel è un esperienza che cambia il tuo modo di guardare al ciclismo e al territorio che attraversi. Io stesso, per molti anni, allenandomi nei dintorni di casa o correndo in giro per il mondo non mi sono mai reso conto di cosa avessi attorno. Probabilmente avrò attraversato posti magnifici, ma in tutta onestà non mi è rimasto addosso un granché. Il traffico e le automobili adesso sono un ricordo già lontano: finisce la strada asfaltata ed entri nel bosco, tutto diventa mano a mano meno frequentato, e poi finalmente arriva il silenzio.
Sei più in contatto con il mondo che ti circonda?
In bici, sullo sterrato, riesci a sentire i profumi della natura e soprattutto torni a sentire te stesso. Un intreccio di situazioni che sfociano in un’emozione unica. In sella alla mia gravel riscopro la voglia di uno scatto su una salita, la voglia di sentire il rumore della mia fatica, assaporo le discese che magari mi portano in riva ad un lago che non sapevo esistesse. In sella alla mia gravel riesco finalmente a fermarmi e ad immortalare la bellezza del ciclismo.
Perchè hai scelto di affiancarti ai brand del Gruppo Zecchetto?
In realtà non ho scelto: è stata una conseguenza naturale… Con Federico Zecchetto mi lega un’amicizia di lunga data. Gli ultimi anni ho corso con le scarpe Dmt ai piedi e ho sempre pedalato MCipollini. E con loro mi trovo davvero molto bene. E poi la linea gravel di Alè è davvero fantastica. Presto faremo dei programmi assieme e non vedo l’ora di potermi cimentare in qualche bella iniziativa in giro per l’Italia, oppure all’estero, per proseguire a praticare la mia passione… Ma questa volta su una bici da gravel!