Al maglificio sportivo Parentini, i recenti campionati del mondo di ciclismo andati in scena a Glasgow, in Scozia, hanno assicurato una visibilità ed una ribalta mediatica di grandissimo valore. Il merito? Tutto degli atleti, uomini, donne, giovani e paralimpici della federazione danese – che ricordiamo essere fornita da moltissimo tempo proprio dalla realtà toscana di Giampaolo Parentini – che con le proprie squadre nazionali, impegnate su più fronti in tutte le discipline di quelle che quest’anno sono state definite con ragione delle piccole “Olimpiadi del ciclismo”, ha trionfato e comunque sempre ben figurato in moltissime delle competizioni in programma.
Su tutti, i due ori conquistati dal talento Junior Albert Philipsen, capace di vincere a distanza di appena una settimana sia la prova in linea su strada quanto quella Mtb. Un ragazzo fortissimo, Philipsen del quale sentiremo parlare presto anche in ambito di ciclismo professionistico… E poi il quartetto dell’inseguimento su pista in grado di sconfiggere in finale la nostra selezione, e detentrice del titolo olimpico in carica, capitanata da Filippo Ganna.
Tra le due nazionali la sfida e la rivincita sarà programmata a Parigi nel 2024 in occasione delle prossime, attesissime Olimpiadi… Non è mancato un titolo femminile sempre su pista nella disciplina dell’omnium, oltre all’argento su strada di Amalie Dideriksen, al bronzo di Cecilie Uttrup Ludwig nel Cross Country Mtb e alla terza piazza del podio, sempre nella Mountain bike, nella particolare gara a staffetta “Mix Relay”.
Grazie Danimarca
«Vogliamo congratularci di cuore con tutto il team danese – ha dichiarato Giampaolo Parentini, il titolare dell’omonimo maglificio toscano – dagli atleti allo staff tecnico, per le loro eccezionali performance colte in questa rassegna iridata. Ogni chilometro percorso, ogni spinta verso il traguardo ci ha fatto sentire parte di un grande successo. I campionati del mondo sono finiti ma il ricordo delle vittorie danesi e delle sfide superate con successo continuerà a brillare nella nostra memoria.
«Desideriamo ringraziare ciascun singolo membro del team per le emozioni e per l’ispirazione che ci ha regalato, spingendoci ad innovare costantemente per così poter essere in grado di offrire agli atleti di tutto il mondo capi tecnici all’altezza delle loro sfide».
Attenzione all’ambiente
Il marchio Parentini, da sempre legato al mondo del ciclismo agonistico, nasce quasi cinquant’anni fa, nel 1976, quando Gianpaolo Parentini – tuttora amministratore delegato – assume la gestione della maglieria di lana e sport di suo padre. Nel corso degli anni, l’azienda ha sviluppato la propria esperienza e competenza nel design, nella stampa e nell’utilizzo di tessuti tecnici e sperimentali da impiegare appunto nella disciplina del ciclismo. Nel 1982 il primo grande successo ai Mondiali di Goodwood, in Inghilterra, con la maglia iridata conquistata da Giuseppe Saronni. Il quale, l’anno successivo, sempre in maglia Parentini, conquista il Giro d’Italia!
Fin dai primi passi sul mercato, l’azienda è cresciuta in ogni singola stagione. L’intera produzione è realizzata a mano in Italia, o meglio in Toscana, all’interno dei propri laboratori. Non da ultimo è importante sottolineare quanto Parentini sia una realtà che ha fatto della sostenibilità una propria filosofia di lavoro. Qui si ha realmente a cuore l’ambiente, e conseguentemente si crea abbigliamento da ciclismo – lo sport “green” per eccellenza – impiegando macchinari ecologici, con un impatto ambientale pari quasi a zero.
«Dopo aver sostituito le macchine da stampa – ammette Gianpaolo Parentini – abbiamo anche provveduto a modificare le linee dei tessuti. Oggi utilizziamo solo ed esclusivamente filati provenienti da plastiche riciclate, e proprio con questi tessuti realizziamo i nostri completi e i nostri fondelli. Mantenendo e migliorando la performance tecnica creiamo orgogliosamente un prodotto pensando al futuro… per il quale l’ambiente ringrazia».