MILANO – In quel costante arrovellarsi sull’assenza di grandi sponsor (italiani) nel ciclismo italiano, il fatto che in Belgio ci sia una squadra WorldTour femminile di primo nome italiano come Fenix provoca una serie di prevedibili riflessioni. Poco aiuta aver scoperto che alle spalle di Fenix ci sia una holding olandese. Al contrario, la consapevolezza di ciò amplifica il senso di disagio. In Olanda il ciclismo è percepito così tanto come un terreno su cui investire, da aver spinto una società italiana controllata a metterci il nome e le risorse. Chissà quante aziende ne avrebbero i mezzi, ma non lo fanno perché nessuno sa spiegargliene i vantaggi.
Per questo incontrare Sandro Marini, Art Director presso Arpa Industriale e riferimento di Fenix per il marketing, aiuta a far luce su ciò che rende appetibile il ciclismo per l’azienda di Bra che ha iniziato nel 2023 e fino al 2027 sarà primo nome della Fenix-Deceuninck. Nel 2020 e nel 2021 era stata anche il secondo nome sulla maglia di Mathieu Van der Poel. Lo abbiamo incontrato in occasione della presentazione di Annemiek Van Vleuten come coach della squadra olandese e ci ha colpito, come abbiamo già raccontato, assistere alla presenza numerosa di giornalisti venuti dal Belgio e dall’Olanda in casa di uno sponsor italiano
Perché il ciclismo?
Abbiamo iniziato questo interessante viaggio nel 2020 insieme alla allora Alpecin-Fenix. Fenix produce un materiale che riveste le superfici per gli elementi d’arredo, delle cucine, dei tavoli, di tutto quello che si può coprire. La Fenix ha sede a Bra, quindi è un’azienda italiana, ma condividiamo i valori della squadra di Philip Roodhooft. Il fatto di arrivare a loro è dipeso dalla holding, ma anche dalla passione e dall’aver scoperto in loro i nostri stessi valori aziendali. Ci siamo piaciuti e abbiamo voluto mettere il nostro marchio sulla squadra.
Un’esperienza che funziona a livello di conoscenza del marchio?
Molto, molto. Più di tutto ci piace il fatto di essere associati a una squadra che ha un percorso molto bello di successi. Ci dà grande soddisfazione e permette di incrociare mondi che possono sembrare totalmente diversi, totalmente avulsi. Sui social abbiamo ricevuto commenti da persone che hanno una cucina Fenix e si sono accorte che i loro ciclisti preferiti corrono con Fenix e di conseguenza trovano la loro cucina ancora più bella. Poi c’è anche l’aspetto della comunicazione più pura, ma noi siamo molto contenti anche del riscontro immediato del semplice accostamento del nome alla squadra.
Fino al 2028 con le donne, prima con Van der Poel: c’è una grossa differenza di impatto?
Ovviamente sì, sono due cose diverse, ma devo dire che con la squadra femminile c’è ancora più partecipazione. C’è più empatia e troviamo le porte aperte. Quella di affiancare le ragazze è stata una bella scelta ed è il nostro solo impegno nel ciclismo. Al momento siamo con loro con questa sponsorizzazione. Uno dei nostri valori è essere focalizzati sul progetto e ora vogliamo dare loro il nostro supporto affinché possano fare risultati migliori e diventino delle atlete bravissime. E poi c’è l’aspetto umano e sociale.
Vale a dire?
Quando ci coinvolgono anche in gare completamente diverse, tipo la Gran Fondo Bra-Bra, è un momento di festa. Si incrociano persone, è venuto Adrie il papà di Van Der Poel. Sono venute le ragazze e si crea sempre un bel clima.
Quando nasce il marchio Fenix?
Come prodotto nasce nel 2013, abbiamo festeggiato dieci anni lo scorso anno. E’ un prodotto che ha rivoluzionato il mondo dell’interior design grazie alle sue caratteristiche di opacità, soft touch, riparabilità e anti-impronta. Il nome Fenix viene proprio dall’araba fenice che col calore si rigenera, proprio come le superfici che produciamo. Grazie a queste caratteristiche Fenix ha dettato un nuovo standard che in dieci anni ha avuto un notevole successo in tutto il mondo dell’interior design, dalle cucine agli elementi di arredo con le marche più prestigiose.
L’azienda è nata a Bra?
L’azienda che c’è alla base di tutto, Arpa Industriale, è nata nel 1954, quindi quest’anno ha festeggiato i 70 anni. L’anno scorso i 10 anni di Fenix, quest’anno i 70 anni di Arpa. E’ nata a Bra perché i proprietari e i fondatori erano di Bra. Inizialmente produceva laminato, che era il materiale smart, anche se era fatto con tanti strati di carta. Quindi è nato tutto da una famiglia braidese, ma nel 2008 è avvenuta l’acquisizione da parte della holding olandese e da lì è iniziato un nuovo percorso di azienda, con lo sviluppo di prodotti come Fenix.
Nella Fenix-Deceuninck corre Puck Pieterse, campionessa del mondo U23 e miglior giovane all’ultimo Tour. C’è Ceylin Del Carmen Alvarado, star del ciclocross e c’è anche Pauliena Rooijakkers, terza all’ultimo Tour de France. La squadra corre con bici Canyon ed è vestita da Alé Cycling, altra eccellenza italiana. Per ora le ragazze stanno correndo nel cross, ma presto sarà tempo di tornare su strada. Portando in giro per il mondo il marchio di un’azienda piemontese che ha scelto di crederci.