Bici che vengono, bici che vanno. Lentamente il modo di comprare e vendere del mondo auto si estende al quello della bicicletta e ha trovato un… concessionario d’eccezione in Bike-room. Una piattaforma di riferimento a livello mondiale, che ha messo a sistema il mercato dell’usato di altissima gamma. In ballo ci sono anche le bici nuove, grazie alla possibilità di Bid (esclusiva Mondo), cioè piazzando un’offerta su biciclette nuove di decine di marchi.
«Ma le bici nuove le hanno anche i negozi – spiega Matteo Maruzzi, fondatore e CEO di Bike-room – il motivo per cui siamo riconosciuti è l’usato certificato e ricondizionato. Quindi biciclette di media/alta gamma che di listino costano ad esempio 14.000 euro che da noi puoi comprare a 6.000 euro. Le vendiamo in tutto il mondo, questo mese abbiamo spedito in 45 Paesi. Le squadre sono contente di collaborare con noi, perché ritiriamo l’intero stock e questo a livello finanziario è un bel servizio che gli facciamo. E poi c’è un tema proprio di posizionamento e marketing, perché le bici vengono ricondizionate e messe sul mercato con la veste migliore».
Le bici dei pro’
Al centro ci sono le biciclette dei professionisti, che vengono ritirate grazie alla collaborazione molto stretta avviata a ogni inizio di stagione. Si tratta delle seconde, terze e a volte delle quarte bici. Con un po’ di fortuna sono davvero nuove, al massimo hanno fatto chilometri sul tetto dell’ammiraglia. Tuttavia, per avere la certezza che sia tutto a posto, le biciclette vengono passate al setaccio e ricondizionate, con tanto di certificazione. La spedizione infine passa soltanto per corrieri ultra sicuri, ricorrendo a imballaggi a prova di trasporto: cartone a quattro strati, come ad esempio fa Canyon col nuovo.
Ma la vera novità rispetto a quanto avveniva è la possibilità di avere il ritiro dell’usato. Compro la bici top di gamma dei team professionistici e do indietro la vecchia bici: questa la vera svolta avviata il 6 luglio. Andiamo a vedere come.
Il volantino
Nel catalogo settimanale di Bike-room sono arrivate da poco le Cannondale del Team EF Education-EasyPost (stagione 2021) e quelle della EF Education-Tibco-SVB (stagione 2022): entrambi team WorldTour, per le stagioni 2021 e 2022.
Per capirci, le bici di Bettiol, Langeveld e Powless nelle taglie dalla 44 alla 58. Oppure quelle di Letizia Borghesi e le sue compagne nelle taglie dalla 44 alla 56.
Fra le chicche in arrivo – segnate pure la data di giovedì 13 luglio – ci sono le 30 BMC del 2022 della Ag2R-Citroen, le bici di Greg Van Avermaet e Andrea Vendrame, come pure di Cosnefroy e dei fratelli Paret-Peintre. Trenta biciclette dalla 51 alla 58.
L’usato: due step
Ritirare l’usato: come si fa? Ci hanno ragionato a lungo e poi hanno messo mano alla piattaforma. Nessun problema, verrebbe da dire, dato che in Bike-room lavorano 15 persone, 7 delle quali sono gli sviluppatori che hanno creato questo vero e proprio marketplace.
«Prima di tutto – prosegue Maruzzi – devi essere molto efficiente a smaltire l’usato, per cui ci siamo imposti che le bici che ritiriamo debbano uscire entro un mese. La vera scommessa è stata questa e siamo riusciti a farlo aprendo dei canali. Poi c’è ovviamente un tema finanziario, perché la permuta è un mancato incasso, quindi se vuoi trattare ad esempio 200 bici al mese, devi avere le spalle larghe. Per farlo ci siamo strutturati con i fondi di investimento che abbiamo alle spalle. Cioè Azimut, Cassa depositi e prestiti e Digital Magics, società quotate in borsa che hanno il portafoglio per finanziarci. Raggiunta l’efficienza e la capacità finanziaria, abbiamo deciso di uscire allo scoperto. E dal 6 luglio abbiamo messo online la possibilità di dare indietro l’usato».
Solo alta qualità
A qualcuno si è illuminato lo sguardo per la possibilità di dare indietro il ferrovecchio su cui da anni si deposita la polvere in cantina? Non si può fare, su questo Bike-room sceglie la via della chiarezza.
«Nel momento in cui avviamo il percorso di permuta online – spiega Maruzzi – dichiariamo anche quello che non accettiamo. Quindi restano fuori le biciclette troppo vecchie: che mercato può avere una bici del 2008? Non accettiamo biciclette con determinati danni. E poi vogliamo essere chiari sul fatto che se permuti una Pinarello F 12, la valutiamo in maniera diversa rispetto a un brand sconosciuto. Magari sono regole che il cliente può immaginare, ma che teniamo comunque a precisare.
«Detto questo, all’inizio avremo le maglie molto larghe. Prendiamo ad esempio una Pinarello F8 del 2016, che magari nei negozi non prendono più. Per noi è uno dei prodotti con la più alta velocità di rotazione, perciò potremmo ritirarla, perché sappiamo che hanno mercato in Inghilterra oppure in Asia. Si stanno aprendo piazze inaspettate. La Malesia, per esempio. Oppure l’Ungheria. Dinamiche che vediamo prima, facendo marketing in tutto il mondo. Ci sarà mercato in Africa fra due anni, grazie ai mondiali del 2025? Stiamo cercando di capire: da questo punto di vista, siamo quasi un osservatorio».
C’è un mondo che si apre, proprio come nell’auto, in cui si cercano quelle a Chilometri Zero, se non addirittura l’usato che rientra dopo i noleggi a lungo termine. Usato sì, ma sicuro e certificato. E se guardiamo il listino di certi marchi, bisogna ammettere che ci sono auto che costano anche meno di certe bici. E’ un nuovo modo di starci dentro ed è a suo modo geniale. Ce ne accorgiamo alle corse, quando incontriamo i ragazzi di Bike-room: prima li accoglievano con diffidenza, adesso sono anche loro di casa.