Lanciato il settore, dai primi passi pionieristici, si passa ad uno step successivo decisamente più tecnico e strutturato. Ed è quello che sta succedendo al mondo del gravel. E sta accadendo sia per quel che riguarda i suoi eventi, più numerosi e ben organizzati, sia da un punto di vista tecnico. E la collezione XPLR di Sram (Sram, Rock Shox e Zipp) ne è la prova.


L’esempio della Canyon Grizl
E la gravel bike del brand tedesco è un ottimo esempio per studiare questo step del settore gravel. Una vera finestra sul futuro. Giusto pochissimi giorni fa Sram, che è stato un antesignano del “offroad veloce”, ha lanciato dei nuovi componenti e il nuovo gruppo, l’XPLR. Questa è stata l’occasione per Canyon, ma anche altri marchi (vedi 3T) di mostrare le loro bici.
La Grizl è un concentrato di tecnologia d’avanguardia. Il meglio delle concezioni stradistiche con quelle della Mtb: la sintesi che ne deriva è una gravel bike che rappresenta lo stato dell’arte attuale: velocità, leggerezza, comfort, manutenzione ridotta all’osso e grande piacere di guida.
Il pezzo forte è senza dubbio la forcella: la Rock Shox Rudy che con la sua escursione di 30 millimetri amplia notevolmente il range di utilizzo di questa bici. In pratica si può accedere a percorsi prima impensabili. Non a caso Canyon la inserisce nella sua sezione “gravel tosto”… Il reggisella a doppio stelo assicura il 15% di flessibilità in più. Senza contare la qualità del carbonio utilizzata.
Il peso del telaio è di soli 950 grammi e le sue geometrie aiutano moltissimo a combattere le vibrazioni, specie quelle verticali, come la “spezzata” dei foderi bassi del carro.


Da Sram un nuova visione
Ma per capire l’evoluzione del settore gravel, lasciamo il singolo modello e studiamo meglio i prodotti proposti da Sram, che tracciano la via. Non si può non partire dalla forcella, la Rudy, come accennato.
Una forcella ammortizzata su una bici che di fatto è un telaio “da strada” è una svolta mica da poco. Questo significa che c’è un cambio di approccio significativo. Una gravel bike ammortizzata, impone delle riflessioni anche sulle Mtb: ha ancora senso usare una front con escursione da 80-100 millimetri? E questa considerazione vale ancora di più in Italia dove spesso persino nelle granfondo di Mtb i tracciati sono delle strade bianche o poco più. Va da sé che si potrebbe affrontarli con una gravel ammortizzata e magari anche dotata di reggisella telescopico. Ma al tempo stesso filare via meglio nei tratti di asfalto.
La forcella Rock Shox Rudy Il reggisella telescopico Reverb per gravel bike
La forcella Rock Shox Rudy Il reggisella telescopico Reverb per gravel bike
Forcella e reggisella in stile Mtb
La forcella Rudy ha un’escursione di 30 millimetri (estendibile anche a 40). Ha un alloggio per un eventuale parafango al suo interno, così di limitare lo sporco in faccia. E sempre a proposito di sporco, la sua larghezza consente di montare coperture fino a 50 millimetri così che anche in caso di fango estremo sia sempre assicurato un ottimo scarico. La forcella sfrutta l’idraulica Charger Race Day (leggerissima) e la molla ad aria Solo Air. Leggeri anche gli steli in alluminio “targati” Kashima.
Questa tipologia di forcella, abbinata al reggisella telescopico, può davvero cambiare i connotati di una gravel. “Togliere di mezzo” la sella significa avere più spazio per una guida anche estrema (o agevolare coloro che hanno più difficoltà sul tecnico).
Questo reggisella è il Reverb AXS XPLR, con meccanica ad aria. Il suo diametro è di 27,2 millimetri e già questo è sufficiente ad avere un certo comfort. Due i travel disponibili: 50 e 75 millimetri. Il suo comando è elettronico, facile ed intuitivo, ed è alimentato dalla batteria del cambio.
La nuova cassetta Sram a 12 velocità, 10-44 Il gioiello di casa Sram, il cambio Force eTap Asx La guarnitura Force con spider in carbonio
Il gioiello di casa Sram, il cambio Force eTap Asx La guarnitura Force con spider in carbonio
Una tecnologia, tre modelli
E a proposito di cambio. La collezione XPLR passa anche per i nuovi componenti della trasmissione. Sono stati rivisti i comandi elettronici, la guarnitura e i rapporti di tutti e tre i gruppi: dal più pregiato RED, passando per il Force e fino al Rival…
Un balzo in avanti è dato soprattutto dalle nuove cassette posteriori a partire dal 10-44 XPLR. Le pulegge over size e la tecnologia X-Sync sfruttano al meglio i rapporti della cassetta il cui range è del 440%. In più la catena lavora in modo più fluido e anche in caso di sporco “fatica” di meno. Il disegno dei denti (e il conseguente ingaggio della catena nella cambiata) è stato pensato per il cambio elettronico. Insomma tutto è in armonia. E’ stato fatto un lavoro sui dettagli.
E lo stesso discorso vale per le guarniture: più leggere, con pedivelle più rigide in carbonio (in alluminio solo per il Rival) e disponibili da 38, 40, 42, 44 e 46 denti. E a proposito di pedivelle, si hanno a disposizione molte lunghezze: si va da 165 a 177,5 millimetri, con scarti di 2,5 millimetri.
Le ruote Zipp 101 XPLR La curva manubrio Zipp Sl 70 XPLR prevede un reach di 70 millimetri e un drop di 115 Per la copertura tubeless ready G40 XPLR una spalla rinforzata antiforatura
Le ruote Zipp 101 XPLR La curva manubrio Zipp Sl 70 XPLR prevede un reach di 70 millimetri e un drop di 115 Le coperture da 40 millimetri di Zipp
Componenti Zipp al vertice
Completano la collezione XPLR anche ruote, manubri e gomme. Stavolta il brand di riferimento della famiglia Sram è Zipp.
Senza dubbio le ruote 101 XPLR la fanno da padrona. Si tratta del primo set completo appositamente creato dal brand americano per il gravel. La filosofia costruttiva? Far divertire il ciclista: quindi massimo comfort, tenuta e robustezza. Sono disponibili sia per la misura da 27,5” (segno che sono state sfruttate le enormi conoscenze di Sram nella Mtb) che da 29”. Il canale interno è da 27 millimetri, quello esterno da 35, il profilo appena di 15 millimetri. Il tutto a fronte di un peso sbalorditivo per essere così “toste”: 1.665 grammi (1.590 nella versione da 27,5”). Ma la vera particolarità di questo cerchio è che grazie a particolari niplles il cerchio stesso può “ruotare trasversalmente” seguendo le asperità del terreno e agevolando il lavoro della gomma.















