Giorgia Bronzini, più tirata di quanto correva, non fa che abbracciare le sue ragazze all’arrivo. Lungo il percorso le ruote Bontrager e vari personaggi in appoggio facevano pensare che la Trek-Segafredo avesse messo in atto il piano perfetto per lanciare la sua leader, seppure oggi abbia corso con le insegne delle Fiamme Oro.
Mai scontato
«Ma non c’è mai niente di scontato nelle gare in bicicletta – dice Bronzini – sapevo che Elisa aveva i numeri e le gambe per vincere, soprattutto perché era supportata da una squadra in forma e da una grande Marta Cavalli. Ci eravamo già immaginate questo scenario, appunto con Marta, Ragusa e Longo Borghini. Elisa aveva fatto vedere nelle ultime gare il suo scenario di forma, per cui abbiamo detto loro di parlarsi. E Marta è stata molto umile pensando alla sua capitana di nazionale, che si meritava questa maglia oggi. Sicuramente per Marta ci saranno altre occasioni in cui questo sacrificio tornerà utile».
Contro le arancioni
Meritava di vincere, oggi. La stagione ha portato vittorie, ma anche una serie di piazzamenti alle spalle delle olandesi più forti, dal Giro d’Italia al mondiale di Imola. E sul fatto che Elisa vinca in Italia, ma fuori si ritrovi spesso a piegarsi per lo strapotere delle Olandesi, la diesse della Trek ha le idee chiare.
«Facendo parte di una società internazionale – dice Bronzini – dove abbiamo atlete che potevano essere avversarie e invece sono dalla parte di Elisa, tutte insieme possiamo vincere e battere le arancioni. Chiaro che Elisa è la miglior pedina che in Italia abbiamo per le salite e le gare toste. Vedo però Marta Cavalli che sta crescendo molto bene e anche Elisa Balsamo e Vittoria Guazzini. Tutte queste ragazze hanno un grande potenziale per contrastare l’ondata arancione. E magari presto la tendenza si invertirà».
E la Vuelta in Spagna?
Spero non si vada, che senso avrebbe? Cosa potrebbe pensare la gente vedendoci correre nelle vie di Madrid che è in lockdown? Ma ad ora è tutto confermato, staremo a vedere…