Organizzare gare sportive si può, anche nel cross, anche nel pieno della pandemia Covid-19. La quinta tappa del Giro d’Italia a Osoppo, ai piedi delle Alpi Carniche, lo ha dimostrato nella maniera migliore, innanzitutto con il grande ordine con il quale sono state espletate le operazioni di accreditamento e accesso al percorso di gara, anche se hanno richiesto un po’ più di tempo. Poi con il ligio rispetto delle regole durante le gare, con distanziamento obbligato fra chi assisteva e utilizzo di tutti i presidi sanitari richiesti, a cominciare dalle mascherine.
La bolla regge
«Il lavoro per costruire una “bolla” a ogni gara funziona – sentenzia il Ct azzurro del cross nonché responsabile del Giro, Fausto Scotti – anche se bisogna stare continuamente attenti ed essere rigidi nell’applicazione delle regole, è una faticaccia. Dopo Gallipoli vedremo la situazione del calendario, noi vogliamo andare avanti, ma qui i DPCM cambiano la situazione di continuo e non abbiamo alcuna certezza di quel che sarà».
Alla giornata
Già, ma come si vive una giornata di cross in mezzo a tutto quel che sta succedendo intorno a noi e soprattutto al clima di incertezza che contraddistingue la quotidianità? A rispondere è una delle protagoniste di queste giornate sportive, Sara Casasola: «Si cerca di vivere alla giornata, senza fare troppi programmi. Noi siamo già felici di poter gareggiare visto che molte discipline sportive sono state fermate o non hanno addirittura mai ripreso dall’inizio della pandemia. Correre è una bellissima cosa, vada come vada, noi speriamo sempre che la situazione migliori per tutti, non solo per noi che corriamo».
Tutti in Puglia
Si va avanti e si lavora per la prossima tappa, quella di Gallipoli, su un percorso che ha ospitato addirittura i mondiali anche se eravamo ancora prima del cambio di secolo. Il Giro d’Italia scende al Sud per poi prendersi una pausa, che dovrebbe servire per gli Europei e per l’esordio della Coppa del mondo posticipato a fine novembre (ma si gareggerà a Tabor e in questo momento la Repubblica Ceca è il Paese europeo più in sofferenza per il Covid-19). Il condizionale è d’obbligo, di questi tempi bisogna davvero andare avanti giorno dopo giorno…