Avete letto l’intervista a Dario Cioni di questa mattina che annuncia il Natale, in cui il tecnico toscano della Ineos Grenadiers parla dei criteri con cui sarà gestita la neonata Racing Academy? Il capoverso da cui partiamo per questo ragionamento è proprio l’ultimo.
«Non useremo il pullman – dice Cioni parlando del team, composto da 12 atleti – ma prevalentemente il camper. A livello di coaching e alimentazione avranno un supporto, ma non al livello dei corridori WorldTour. I materiali saranno gli stessi come marchi, ma a un livello leggermente al di sotto. Guadagnarsi lo status di WorldTour con i relativi benefit fa parte dello sviluppo».


Umiltà e regole da rispettare
E’ un ragionamento onesto, basato su una considerazione elementare e antica quanto il ciclismo: se gli dai tutto e subito, in che modo salire di categoria produrrà l’effetto di un vero passaggio? E in che modo gli fai capire che la strada per raggiungere i veri corridori è più lunga di quanto possano immaginare? Anche un bimbo prodigioso ha bisogno di fare la gavetta. E nella gavetta devono esserci umiltà e regole da rispettare. Se un ragazzino arriva fra gli under 23 ed è convinto di potersele scrivere come più gli piace, forse qualcosa non funziona.
Neppure Pogacar a 19 anni osava fare di testa sua e non lo fa neppure adesso, nonostante i suoi risultati potrebbero autorizzarlo ad alzare la testa. I corridori che sfondano sono infatti quelli che hanno basato la loro carriera sull’umiltà e le regole da rispettare.


Prima ancora di cominciare
E’ per questo che ci ha dato da pensare, in questi giorni di regali sotto l’albero di Natale, la storia di un ragazzo appena uscito dagli juniores che, prima ancora di cominciare, ha chiesto la rescissione del contratto alla squadra che aveva scelto per il debutto. Trovandosi all’estero per allenarsi al caldo, il ragazzo avrebbe rifiutato di rispondere alla convocazione per un ritiro in Italia, dicendo di avere già un programma di allenamento ben avviato. Programma peraltro non stilato dal preparatore della nuova squadra.
Pare che fra i motivi che hanno portato alla rescissione dell’impegno ci siano stati anche l’inasprimento dei toni da parte della società di fronte ai comportamenti inattesi e una non perfetta sintonia sul calendario 2026, che la squadra avrebbe proposto di comporre in base allo stato di forma, senza offrire garanzie di partecipazione.


Tre cause, il tempo dirà…
Certi attriti possono avere cause molto diverse. La prima ipotesi, volendo concedere al ragazzo e alla sua famiglia il beneficio del dubbio, è che la squadra abbia disatteso le promesse fatte. La seconda è che sia saltata fuori una squadra di caratura superiore e servisse un motivo per liberarsi. La terza è che al ragazzo sia stato concesso tutto e subito e che, di fronte al nuovo progetto di crescita, lui o chi lo ha consigliato abbia pensato di meritare di più.
In attesa di sapere come andrà a finire, ci restano in testa qualche dubbio e il senso di un passo falso. Ci chiediamo se portarlo su questo terreno a 18 anni appena compiuti, di chiunque sia la responsabilità, sia stato il supporto di cui il ragazzo aveva bisogno. Ma il tempo è galantuomo, ne sapremo certamente di più con il passare dei chilometri. Intanto prendiamo nota delle parole di Cioni e auguriamo a tutti un sereno Natale.
La foto di apertura di depositphotos.com raffigura il Villaggio di Babbo Natale a Rovaniemi.