Coppa del mondo ciclocross, Namur, dicembre 2025, crampi Vilmar Aastrup, Mathieu Van der Poel (immagine photopress.be)

Il crampo (virale) di Aastrup a Namur: proviamo a spiegarlo

19.12.2025
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Vilmar Aastrup sperava senza dubbio di farsi vedere nella Coppa del mondo di Namur, ma non così. Mentre scalava il muro sterrato, con Van der Poel alle spalle che stava per doppiarlo, lo svedese ha sentito la gamba destra diventare di legno e ha capito che si stava mettendo male. Il crampo l’ha addentato senza pietà, così Vilmar ha prima cercato di mantenere l’equilibrio, poi si è steso per terra. Mentre Van der Poel, con Nys a ruota, lo aggirava e volava verso la vittoria (in apertura, immagine Photopress.be).

«Il mio debutto in Coppa del mondo di ciclocross – ha scritto Aastrup su Instagram – non è stato come avevo immaginato. Ho avuto crampi a entrambe le gambe contemporaneamente e non riuscivo a muovermi. Ora ho una settimana per riprendermi e allenarmi prima della prossima Coppa del mondo ad Anversa (sabato 20 dicembre, ndr)».

Luca Festa è appena arrivato nello staff dei preparatori alla Groupama-FDJ. Fra i corridori che seguirà c'è anche Gaudu
Luca Festa è appena arrivato nello staff dei preparatori alla Groupama-FDJ. Fra i corridori che seguirà c’è anche Gaudu
Luca Festa è appena arrivato nello staff dei preparatori alla Groupama-FDJ. Fra i corridori che seguirà c'è anche Gaudu
Luca Festa è appena arrivato nello staff dei preparatori alla Groupama-FDJ. Fra i corridori che seguirà c’è anche Gaudu

Un video virale

Il crampo di Aastrup è diventato virale come il calcio alla borraccia di Evenepoel a Kigali. Eppure, al di là della facile ironia, abbiamo provato a fare luce sulle cause della scena impietosa. Stando magari alla larga dalla facile associazione tra crampi e disidratazione, che è subito scattata, banalizzando il fenomeno. Ci accompagna in questa esplorazione Luca Festa, dottore di ricerca in Scienze dello Sport e che dopo aver lavorato in Cofidis, agli ordini di Mattia Michelusi, dalla prossima stagione sarà alla Groupama-FDJ agli ordini di Julien Pinot.

«Dal punto di vista scientifico – spiega – non esiste una spiegazione univoca: il crampo non è facilmente riproducibile in laboratorio e la sua eziologia è considerata multifattoriale. Le due ipotesi principali chiamate in causa sono quella dello squilibrio idro-elettrolitico e quella della fatica neuromuscolare. Quest’ultima, negli ultimi anni, è diventata la più accreditata, soprattutto negli sport ad alta intensità».

Vilmar Aastrup è un classe 2007, qui in azione al campionato nazionale (foto Stefanek)
Vilmar Aastrup è un classe 2007, ha compiuto 18 anni a luglio. Qui lo vediamo in azione al campionato nazionale (foto Stefan Ek)
Vilmar Aastrup è un classe 2007, qui in azione al campionato nazionale (foto Stefanek)
Vilmar Aastrup è un classe 2007, ha compiuto 18 anni a luglio. Qui lo vediamo in azione al campionato nazionale (foto Stefan Ek)
Il ciclocross non è regolare come il ciclismo su strada.

Nel caso specifico del ciclocross, l’ipotesi della disidratazione come causa primaria appare poco convincente. Parliamo di gare della durata di circa un’ora, spesso disputate con temperature comprese tra i 5 e i 12 gradi. In queste condizioni la sudorazione difficilmente porta a una disidratazione tale da provocare crampi acuti. Questo non significa che l’idratazione non conti, ma che difficilmente rappresenta il fattore determinante.

Quindi?

Il cross è uno sport ad altissima intensità, con sforzi brevi e ripetuti, con richieste neuromuscolari molto elevate. In questo contesto, la fatica, soprattutto a livello del sistema nervoso, gioca un ruolo centrale.

In che senso?

Quando compare un crampo si verifica un’alterazione del controllo neuromotorio. In particolare, la teoria più condivisa parla di uno squilibrio tra gli input eccitatori e inibitori che regolano l’attività del motoneurone alfa. Con la fatica, diminuisce l’azione inibitoria degli organi tendinei del Golgi e aumenta l’attività eccitatoria dei fusi neuromuscolari. Il risultato è una contrazione involontaria e sostenuta del muscolo, che l’atleta non riesce più a controllare volontariamente. Lo stretching, spesso utilizzato per “far passare” il crampo, aumenta temporaneamente l’inibizione del motoneurone, riducendo l’attività riflessa e permettendo al crampo di attenuarsi.

Nello scorso gennaio, Aastrupo ha partecipato ai mondiali di Lievin ( jeff_cycling_photography)
Nello scorso gennaio, Aastrup ha partecipato ai mondiali di Lievin ( foto Jean-Francois Dhennin)
Nello scorso gennaio, Aastrupo ha partecipato ai mondiali di Lievin ( jeff_cycling_photography)
Nello scorso gennaio, Aastrup ha partecipato ai mondiali di Lievin ( foto Jean-Francois Dhennin)
E’ la soluzione del problema?

E’ un intervento efficace sul sintomo, non sulla causa. In questo contesto – giovane età, esordio in Coppa del mondo, percorso molto impegnativo – direi che il quadro suggerisce fortemente una predominanza della fatica neuromuscolare. E’ plausibile che Aastrup, 18 anni, non avesse ancora la capacità di sostenere quel livello di sforzo per l’intera durata della gara. Il crampo non arriva per caso: si manifesta quando il carico neuromuscolare supera la capacità di adattamento dell’atleta in quel momento specifico.

Il fatto di passare in continuazione dalla parte pedalata alla corsa a piedi può avere inciso?

Il passaggio continuo dalla pedalata alla corsa a piedi è un ulteriore fattore critico. I due gesti richiedono pattern neuromuscolari differenti e una diversa frequenza di attivazione dei motoneuroni. Se l’atleta non è perfettamente adattato a questi continui cambi, il rischio di crampo quando soppraggiunge la fatica aumenta sensibilmente.

Quindi il cross aumenta il rischio di crampi?

Collegando la parte neuromuscolare alla tipologia di sforzo del ciclocross, il crampo è assolutamente normale se vai oltre il tuo limite. In più spesso ci sono delle situazioni di terreno più o meno pesante, per cui Aastrup potrebbe non aver avuto problemi fino a quel punto, poi si è trovato “inchiodato”. Non mi stupisce, essendo doppiato dopo mezz’ora di gara, che il livello e l’adattamento non fossero in linea con la richiesta di un evento di Coppa del mondo. Inoltre c’è da considerare l’aspetto mentale che troppo spesso lasciamo in secondo piano, ma che gioca un ruolo fondamentale per un giovane che si confronta per la prima volta con i grandi.

Il crampo ha colpito, Aastrup è a terra, lo supera anche Nieuwenhuis (immagine photopress.be)
Il crampo ha colpito, Aastrup è a terra, lo doppia anche Nieuwenhuis (Photopress.be)
Il crampo ha colpito, Aastrup è a terra, lo supera anche Nieuwenhuis (immagine photopress.be)
Il crampo ha colpito, Aastrup è a terra, lo doppia anche Nieuwenhuis (Photopress.be)
Abbiamo parlato dello stretching, ma le immagini lo hanno abbandonato seguendo Van der Poel. Per ripartire qualcuno lo avrà aiutato tirandogli la gamba?

I casi sono due. Può essere riuscito a farlo da solo, oppure qualcuno gli ha dato una mano. Non è stato sicuramente un momento indolore, non penso che il suo obiettivo a Namur fosse farsi vedere a quel modo. Per questo non credo alla disidratazione come causa primaria, ma al fatto che abbia spinto il corpo oltre il suo limite.

BIBLIOGRAFIA

Articolo su rivista: Gaia Giuriato, Anna Pedrinolla, Federico Schena, Massimo Venturelli. Agosto 2018. Muscle cramps: A comparison of the two-leading hypothesis. Science Direct.

Articolo su rivista: Ronald J Maughan, Susan M Shirreffs. Novembre 2019. Muscle Cramping During Exercise: Causes, Solutions, and Questions Remaining. National Library of Medicine.