Nibali sul Giro

Nibali sul Giro: Vingegaard per la tripletta. Remco e quella crono…

06.12.2025
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ROMA – Il Giro d’Italia è la grande news di questa settimana. La corsa rosa tiene banco e, in attesa dei programmi dei grandi corridori, non si può far altro che approfondire l’argomento. Magari proprio con un grandissimo ex corridore: Vincenzo Nibali.

Il percorso, i protagonisti, quella crono così lunga, l’assenza di salite “monster”. Come inciderà tutto ciò sulla corsa rosa? In particolare ci è piaciuto ascoltare lo Squalo su quella questione tattica che potrebbe svilupparsi proprio attorno alla crono qualora ci fosse al via Remco Evenepoel.

Nibali sul Giro
Vincenzo Nibali a Roma durante la presentazione del Giro d’Italia
Nibali sul Giro
Vincenzo Nibali a Roma durante la presentazione del Giro d’Italia

Le salite

Con Nibali si parte parlando proprio delle salite. Alla fine si rischia che la più dura sia il Blockhaus, tappa appenninica alla settima frazione. Per il resto le scalate non mancano, ma sembrano regolari. Salite che si affrontano sul filo o sopra i 20 all’ora.

«Per me – dice Nibali – la tappa di Alleghe, quindi l’arrivo a Piani di Pezzé, è la tappa più iconica, la tappa 5 stelle di questo Giro. Arriva nell’ultima settimana quando la stanchezza è palpabile. Quindi è durissima e l’arrivo è preceduto da tante scalate in successione tra cui la Cima Coppi, il Passo Giau.
E poi c’è la tappa di Piancavallo che sarà dura. Abbiamo visto due anni fa cosa fece la doppia scalata del Grappa. Ma credo che la tappa di Alleghe sia un pochino più dura e definitiva. Poi magari in gara abbiamo visto che tante volte le cose sono cambiate, come l’anno scorso nella situazione di Simon Yates che ribaltò tutto sul Colle delle Finestre.

«L’ultima settimana invece è quella più dura, più complicata: è un crescere di tensione. Mi incuriosisce molto questa ripartenza dopo il secondo giorno di riposo con la tappa svizzera e il finale a Carì».

Nibali sul Giro
Remco ha già saggiato le strade della prossima crono rosa: è stato nella Tirreno 2022. Un punto a suo vantaggio?
Nibali sul Giro
Remco ha già saggiato le strade della prossima crono rosa: è stato nella Tirreno 2022. Un punto a suo vantaggio?

La cronometro

Una sola tappa contro il tempo, ma lunga (40,2 chilometri) e piatta come un biliardo. Qui gli specialisti possono aprire davvero un bel varco e chiamare poi gli scalatori alla ribalta nelle frazioni successive. Una crono così lunga non si vedeva da un po’: quanto inciderà sulla corsa? E quanto sulla partecipazione dei big?

«Una cronometro così – va avanti Nibali – è sicuramente molto veloce perché è completamente pianeggiante. Per la mia esperienza la zona a volte è anche un po’ ventosa. Sarà interessante vedere come sarà la partenza degli uomini di classifica. Ma dopo il Blockhaus credo che partiranno comunque tutti molto vicini.
«Pensando a questa crono vorrei vedere un Remco Evenepoel, sicuramente, e anche un Jonas Vingegaard. Sono i due nomi più importanti che reputo possano essere interessanti per il Giro d’Italia, specialmente Remco per fare un ritorno dopo aver abbandonato il Giro d’Italia qualche anno fa in modo non bellissimo la prima volta e dopo una caduta la seconda. Una crono tanto lunga non si vedeva da tempo ed è molto interessante. E’ la massima espressione della velocità: sono 40 chilometri completamente piatti e potrebbero essere un grande richiamo proprio per Remco».

«Io sono cresciuto in terra toscana, è un po’ casa mia. Quelle zone le conosco bene. Tante volte abbiamo affrontato lì la crono della Tirreno-Adriatico: non hanno insidie, però il vento quando soffia può incidere. A volte ha fatto bei disastri e tra un cronoman puro e uno che va bene ma non è specialista potrebbe ballare qualche minuto».

E questo davvero cambierebbe tutto. Davvero poi potremmo vedere un Giro frizzante che, con tappe non impossibili, si presterebbe bene allo spettacolo. Lo stesso Nibali ricorda come le tappe di Pila e Carì, ricche di dislivello ma corte, richiedano esplosività. E se non si è recuperato bene potrebbero essere più dure di un tappone “monster”.

Vingegaard ha avuto poco a che fare con l’Italia, ma con ottimi risultati. Esplose alla Coppi e Bartali del 2021 e vinse la Tirreno 2024. Eccolo sul Petrano
Vingegaard ha avuto poco a che fare con l’Italia, ma con ottimi risultati. Esplose alla Coppi e Bartali del 2021 e vinse la Tirreno 2024. Eccolo sul Petrano

Quali protagonisti?

Uno dei temi emersi dopo la presentazione di questo Giro d’Italia è quello secondo cui, non essendo così duro, consentirebbe poi di andare al Tour de France. In tanti dicono che sia stato disegnato pensando a Vingegaard. Ma vedendo il percorso, salgono, e non poco, le quotazioni di vedere Evenepoel al via in Bulgaria

Però un “vantaggio”, circa la presenza del danese, c’è: la possibilità di battere in qualche modo l’eterno rivale Tadej Pogacar. Potrebbe essere infatti Jonas il primo tra i due a mettere a segno la “sacra corona”: Giro, Tour, Vuelta.

«E’ un Giro d’Italia equilibrato – riprende Nibali – come ho detto, ma anche se non è durissimo è accattivante. E’ un Giro che lascia spazio anche a chi vuole proseguire la stagione andando al Tour. Secondo me è un Giro intelligente sotto questo punto di vista.

Vingegaard bisogna vedere se ci sarà. La sua conferma immagino sia legata anche a quella eventuale di Simon Yates, che è il vincitore uscente. Potrebbe stuzzicarlo l’idea di essere il primo a vincere tutti e tre i Grandi Giri. Questo gli darebbe grande risalto. Ha vinto la Vuelta qualche mese fa e potrebbe ripetersi. E poi non me ne vogliano, ma scontrarsi con Pogacar di questi tempi è… come dire, un po’ complicato! Mai partire battuti, però se dovessi pensare a una tattica relativa al calendario penserei seriamente al Giro. Ma poi domando io: chi ci sarà? E se venisse Del Toro? Lui avrebbe il dente avvelenato. Carapaz cosa farà: ritornerà? Perché ci sarebbero anche i protagonisti dell’anno scorso.