SANTA CRUZ (Isole Canarie, Spagna) – Capita che in una tipica serata alle Canarie Alberto Contador riceva un premio dal Cabildo de Tenerife per quanto ha fatto nella sua carriera. Una carriera ricca di successi, molti dei quali costruiti proprio su questa isola in mezzo all’Oceano Atlantico… chiaramente sul Teide.
E’ come spesso succede, questi momenti sono ideali anche per fare delle riflessioni, seppur dribblando tifosi che chiedono un selfie o autorità che tirano Contador per la giacchetta. Quali riflessioni? Quelle sulla classifica UCI, per esempio.


Ranking ingannevole?
Dando uno sguardo alla graduatoria dei primi 10-15 posti del ranking UCI individuale, questa sembra sbilanciata nettamente a favore degli uomini da corse a tappe e da Grandi Giri. Forse anche perché un paio di anni fa fu rivista l’assegnazione dei punti. Ricorderete, per esempio, che la Lotto non venne al Giro d’Italia e racimolò, con piccole gare di un giorno in Belgio, più punti di chi era alla corsa rosa.
In realtà, secondo Contador, la questione è ben diversa. «Guardiamola bene questa classifica – dice Contador mentre la osserva – per me non è così vero che nei primi 15 ci siano uomini da corsa a tappe. Togliamo Pogacar, che vince sia le classiche che i Grandi Giri, ma per me Pidcock non è uomo da Grandi Giri, anche se è salito sul podio della Vuelta. Lo stesso Remco. E poi ci sono anche Van der Poel e Pedersen… che non sono certo uomini di classifica».
In effetti la nostra supposizione nasceva proprio dalla presenza, in questa graduatoria, dei soli due “bestioni” puri da classiche: gente che vince parecchio, come Mathieu Van der Poel, e gente che vince un po’ meno ma è molto presente come Mads Pedersen. E’ logico dunque pensare che questa classifica sia appannaggio degli uomini da corse a tappe.
| ATLETA | PUNTI |
| 1 – Tadej Pogacar | 11.680 |
| 2 – Jonas Vingegaard | 5.944,14 |
| 3 – Isaac Del Toro | 5.664 |
| 4 – Mads Pedersen | 5.074,45 |
| 5 – Joao Almeida | 4.331,07 |
| 6 – Remco Evenepoel | 4.118 |
| 7 – Thomas Pidcock | 3.904,38 |
| 8 – Mathieu Van der Poel | 3.838 |
| 9 – Oscar Onley | 2.910 |
| 10 – Wout Van Aert | 2.908 |
| 11 – Arnaud De Lie | 2.781 |
| 12 – Giulio Ciccone | 2.752,88 |
| 13 – Ben Healy | 2.742 |
| 14 – Juan Ayuso | 2.602,5 |
| 15 – Florian Lipowitz | 2.552 |
Il “caso” Almeida
«Per me – continua Contador – un vero uomo da corse a tappe è Joao Almeida, magari anche Vingegaard. Joao fa praticamente solo gare a tappe: quelle di una settimana e i Grandi Giri. Con lui andrebbe fatto il paragone. Joao però certe corse le vince. Se ben ricordo ha vinto il Tour de Suisse e raccoglie molti punti. E infatti si trova tra Pedersen e Van der Poel in classifica».
Tolto Pogacar, che è un’eccezione e ha praticamente il doppio dei punti del secondo, cioè Vingegaard, il discorso del madrileno torna.
Van der Poel tutto sommato ha corso poco: in totale ha messo insieme appena 41 giorni di gara (15 dei quali al Tour de France), però ha vinto molto, specie nella prima parte di stagione, quando tra le altre cose ha conquistato la Milano-Sanremo, la Roubaix e poi tappa e maglia gialla al Tour, racimolando punti pesanti.
Pedersen, dal canto suo, ha vinto un po’ meno, ma è stato super presente: 74 giorni di gara, due Grandi Giri. Solo nella corsa rosa Mads, fra tappe e maglia ciclamino, si è portato via oltre 1.000 punti. E qui nasce un’altra questione: Pedersen non è uomo da classifica, ma i suoi punti li ha fatti nei Grandi Giri. La situazione, insomma, è ben più intricata.
«Ma potrei dire anche di Del Toro – riprende Contador – Isaac è vero che è salito sul podio del Giro, ma nemmeno lui possiamo considerarlo un corridore esclusivamente da Grandi Giri. Quante classiche italiane ha vinto solo nel finale di stagione? E quanti punti vi ha raccolto? Sono dure, vero… ma sono sempre corse di un giorno.
«Bisogna fare un’altra considerazione: se uno sta molto bene, è capace in un mese di portare a casa tantissimi punti pur non essendo uomo da Grandi Giri. Se poi quel mese coincide con grandi classiche Monumento, che pagano tantissimo, ecco che si ritrova in alto in classifica».


Prima di Pogacar…
«Due classiche importanti pagano quasi come un buon piazzamento in un Grande Giro e certamente più di una corsa a tappe di una settimana. Quindi per me il vero uomo da corse a tappe in classifica è Almeida».
Gli facciamo notare che una volta a vincere era Alejandro Valverde. «Ma Alejandro – ribatte Contador – vinceva le classiche e si piazzava bene nei Grandi Giri. Io ho vinto questa classifica, se ben ricordo, solo nel 2009, ma vinsi praticamente tutto il Tour de France compreso. Nel 2008 invece, quando conquistai sia il Giro che la Vuelta, non ci riuscii», come a ribadire ancora una volta che non è così vero che davanti ci siano solo specialisti dei Grandi Giri.
Alberto continua a sbirciare la classifica e i nomi. Sottovoce nomina Onley, Ciccone… e continua a ripetere che secondo lui non sono uomini solo da Grandi Giri. Poi sale sul palco e va a prendersi l’applauso di Tenerife.