Gios Torino, A.R.T.E. 2

A.R.T.E. 2: Un nuovo capitolo di Gios tra strada e gravel

19.11.2025
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La nuova Gios A.R.T.E. 2 è la novità della casa torinese che con questo modello ha voluto portare avanti un progetto votato all’interscambio di discipline e terreni. Infatti stiamo parlando di una bicicletta costruita per fornire ottime prestazioni sia su strada che nel gravel, un binomio ormai sempre più ricercato dagli appassionati di ciclismo. Asfalto e sterrato, due mondi maggiormente in contatto ma difficili da unire. Per questo in Gios si è andati alla ricerca di un’evoluzione tecnica che potesse strizzare l’occhio a entrambe le discipline.

«Il progetto A.R.T.E. è partito un anno fa – ci spiega Marco Gios – e ha trovato una sua prima collocazione nel mondo dei telaio in acciaio, dettaglio tecnico che mi piace molto. Il secondo modello di questa gamma viaggia sulla stessa lunghezza d’onda, con la particolarità di avere un passaggio ruota ancora più ampio. E’ possibile montare senza alcun problema copertoni con larghezza massima di 34 millimetri».

Gios Torino, A.R.T.E. 2
La larghezza del tubo sterzo è di 1,5 pollici
Gios Torino, A.R.T.E. 2
La larghezza del tubo sterzo è di 1,5 pollici

Titanio

A.R.T.E. 2 vede la sua anima forgiata nel titanio, materiale apprezzato per le sue qualità tecniche e che permette di avere un telaio leggero, resistente e performante. Non un dettaglio da poco, vista l’intenzione che sta alla base di questa bici. 

«Le tubazioni scelte – continua a raccontare Marco Gios – sono in titanio Deda K19 grado 9. Diciamo che a differenza del primo modello realizzato di questa gamma, la A.R.T.E. 2 ha delle differenze per quanto riguarda il tubo sella, non più curvo. Una scelta che comporta, di conseguenza, una maggior lunghezza del carro posteriore. Il titanio ci permette di avere una bicicletta con prestazioni elevate, quindi un modello collocabile nell’alta gamma. Stiamo parlando di un prodotto riservato a un pubblico alla ricerca di un’ottima performance tecnica».

Dettagli

Le differenze e le chicche tecniche non mancano nella nuova nata di casa Gios Torino, tante accortezze che messe insieme danno come risultato finale un bicicletta capace di rispondere a diverse esigenze. 

«La forcella anteriore – dice ancora Marco Gios – è la Deda All Road, molto particolare e che garantisce lo spazio sufficiente per montare copertoni da 34 millimetri. La particolarità sta nel design, il quale permette al ciclista di avere un telaio con geometrie da strada anche nel gravel. L’obiettivo infatti era di creare una bici da terreni misti ma con animo racing».

«Il carro posteriore – conclude – presenta una “schiacciatura” nei pressi del passaggio ruote, cosa che ci permette di montare copertoni con dimensioni maggiori rispetto a quelli canonici che troviamo su strada. Il gruppo è Campagnolo, ed è possibile scegliere tra monocorona e doppia corona. Un’altra particolarità è la scelta di aver montato le ruote Deda SL5, progettate appositamente per il fuoristrada».

Gios Torino