Proprio così, Toon Aerts in sella alla Orbea Orca ha vinto il Campionato Europeo di ciclocross. Pur non avendo conferme ufficiali da Orbea, le immagini parlano piuttosto chiaramente. Il belga del Team Belgian Deschacht-Hens CX (alcuni atleti di questa squadra hanno un doppio tesseramento e sono legati al Team Lotto per le corse su strada) ha trionfato su una bici da strada, un prodotto con le sue linee classiche, minimale, una bici con un frame-kit dal peso ridotto.
Buona parte dei compagni di team utilizzano la gravel race Orbea Terra Race, modello sviluppato dall’azienda basca per le competizioni sullo sterrato. Proviamo ad argomentare di nostro pugno la scelta tecnica.


La Orbea usata da Toon Aerts
Le forme non mentono e l’impatto visivo recita in maniera lampante. Si tratta della Orca, modello utilizzato da molti atleti anche del Team Lotto, non solo per i grandi dislivelli. E’ difficile categorizzare la bici sotto il profilo del carbonio, ma potremmo dire che si tratta della top di gamma OMX. Cockpit non integrato OC Performance (sempre di casa Orbea) con stem in alluminio e piega molto classica (rotonda) in carbonio. Reggisella da 27,2 millimetri di diametro OC Performance con arretramento zero. La trasmissione è Shimano Dura Ace, con doppio plateau anteriore (50-42) e cassetta posteriore (sembrerebbe) 11-30. Ruote firmate Icon per tubolari, questi ultimi Dugast.
Resta il dubbio per la forcella abbinata al telaio. La sezione superiore della testa e dei foderi sono accostabili a quella normalmente in dotazione alla Orca “classica”, ma rispetto a quest’ultima c’è più luce per il passaggio della gomma ed una sorta di fazzoletto aggiunto dal lato opposto al disco. Potremmo giurare che la forcella montata sulla Orbea Orca di Toon Aerts sia quella che equipaggia la bici gravel Terra Race. Questo componente garantisce anche un passaggio più ampio dello pneumatico.






Un occhio alle geometrie
Il neo campione europeo ha una statura notevole, sfiora il metro e novanta, oltre ad essere filiforme. Nonostante questo si nota per la sua posizione molto compatta una volta sulla bici e con un baricentro perfettamente in linea con il piantone. Non è un fattore secondario che, porta lo stesso atleta a prediligere bici con geometrie compatte, con un interasse ridotto. Inoltre Aerts è sempre stato performante sui tracciati impegnativi con dislivello, fangosi e sabbiosi, ma al tempo stesso è un atleta non troppo agile nell’indirizzare l’avantreno del mezzo. Una bici con un angolo anteriore “più dritto” (concettualmente) è più adatta ad un atleta con queste caratteristiche.
Qui si può spiegare (per lo meno in parte) la scelta di puntare su un frame-kit stradale, sicuramente più leggero, diretto e agile negli ingressi alle traiettorie strette, presumibilmente una XL (57). La Orbea stradale è più corta di quasi 4 centimetri ed ha un angolo dello sterzo di 73,2° invece di 71,5 di Terra Race. Significa per l’appunto una bici più corta, ma anche molto più diretta su tutto l’avantreno. Cambia ovviamente il valore di trail tra sterzo e terminale della forcella, grazie all’adozione della forcella gravel. Inoltre è da considerare che la Orbea Orca ha un drop del movimento centrale per nulla compresso, anzi è piuttosto elevato, fattore importante per un ciclocrossista nell’ottica di non urtare gli ostacoli.