Raccagni Noviero, chili in meno e tanta voglia di emergere in più

Raccagni Noviero, chili in meno e voglia di emergere in più

11.10.2025
5 min
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C’è chi le classiche italiane le colleziona, come Isaac Del Toro e chi le corre comunque da protagonista, come Andrea Raccagni Noviero. Non sono tanto i risultati colti dal genovese, che pure ha sfiorato il podio alla Coppa Bernocchi, quanto alla maniera autoritaria con cui le ha interpretate, dando seguito a una seconda parte di stagione nel complesso molto positiva, nella quale sta mostrando confortanti progressi.

In partenza per la Cina, dove disputerà il Tour of Guangxi con in tasca già il contratto per la prossima stagione, Raccagni Noviero ammette che qualcosa è cambiato: «Diciamo che rispetto soprattutto alla prima metà stagionale, adesso sono molto più nel vivo della corsa. Ho raccolto negli ultimi due o tre mesi un bel po’ di top 10, molto meglio rispetto a prima».

Andrea Raccagni Noviero è al suo terzo anno alla Soudal ed ha il contratto fino al 2027
Andrea Raccagni Noviero è al suo terzo anno alla Soudal ed ha il contratto fino al 2027
Ti sei sbloccato col quarto posto nella tappa al Giro di Polonia?

Io andrei anche oltre, a dopo la Roubaix. L’avevo finita anche se non come avrei voluto e poi ho avuto qualche giorno più tranquillo e un periodo un po’ più lungo per prepararmi. Avevo in mente già da un po’ di cambiare. Avevo sempre la sensazione che quel tipo di gare, le classiche dove tirare e fare l’ultimo uomo non fosse lo schema ideale per me, dove poter dare il 100 per cento e quindi anche parlando col preparatore, col nutrizionista, da lì abbiamo iniziato a lavorare su un altro tipo di caratteristiche. Quelle appunto delle gare italiane, delle corse a tappe di una settimana. Ho iniziato a maggio a perdere un po’ di peso, a fare intervalli un po’ più lunghi di allenamento, a lavorare più sulla soglia invece che sulle volate.

Questo a che cosa ti ha portato?

Innanzitutto ho avuto bisogno di tempo, sono andato in altura a San Pellegrino con la squadra e già vedevo che lavoravo meglio. Poi sono andato in altura da solo e sono arrivato al Giro di Polonia che ero già, rispetto alla Roubaix, un altro corridore, con qualche chilo in meno. Le sensazioni, soprattutto in salita, erano completamente diverse.

Il genovese si è messo bene in luce nelle classiche italiane, andando spesso in fuga, con 2 Top 10
Il genovese si è messo bene in luce nelle classiche italiane, andando spesso in fuga, con 2 Top 10
Tu hai mantenuto poi quel regime alimentare e quel peso da allora?

Sì, ho lavorato su quella base. C’è voluto un po’ di tempo. Ho avuto i miei periodi dove ero un po’ più tranquillo, ho perso peso ma non mi è mai pesato troppo. Anche ora che siamo a fine stagione ho sempre un’alimentazione molto controllata. Il mio peso forma ora è di 70 chilogrammi, almeno 5 meno di prima.

In questa seconda parte di stagione si sono visti due Andrea diversi. Il primo che faceva classifica e che si è piazzato bene anche nelle classifiche, come per esempio in Slovacchia, il secondo che attaccava a tutto spiano nelle classiche di un giorno. Qual è quello che ti rispecchia di più?

Diciamo che è ancora un po’ presto per dirlo perché sto lavorando su questi aspetti da pochi mesi. Sicuramente per fare classifica devo crescere ancora tanto, adesso posso limitarmi a farla in queste gare un po’ di secondo livello come appunto in Slovacchia, ma credo che se non se non fossi ritirato perché avevo il Covid anche in Polonia avrei potuto fare bene e già era un livello molto più alto. Comunque per il tipo di caratteristiche che ho, credo che gli sforzi un po’ più lunghi e controllati mi favoriscano un pochettino rispetto per esempio alle gare italiane che sono molto nervose e quindi a livello di muscolatura le soffro un po’ di più, soprattutto se sono tanti giorni attaccati come adesso.

In Slovacchia Raccagni Noviero si è scoperto uomo da classifica, finendo 7° e 2° tra i giovani
In Slovacchia Raccagni Noviero si è scoperto uomo da classifica, finendo 7° e 2° tra i giovani
All’Agostoni e alla Bernocchi hai fatto due Top 10 attaccando da lontano e la cosa colpisce perché rispecchia un po’ il nuovo spirito che la Soudal dovrebbe avere dal dal prossimo anno…

Sì, la squadra perdendo Remco ha l’intenzione di tornare alle origini, anche con gli acquisti che hanno fatto, come Stuyven e Van Baarle. L’intenzione è quella di puntare forte sulle classiche, anche perché abbiamo Paul Magnier che è sicuramente uno dei più grandi prospetti per quel tipo di corse. Io cercherò di specializzarmi un po’ di più su questo tipo di percorsi, dove dobbiamo attaccare perché quando ti confronti con squadre come la UAE che hanno sempre un leader molto forte, devi inventarti qualcosina di diverso.

D’altronde il discorso classiche si sposa un po’ a te. Tu lo scorso anno sei stato addirittura sul podio alla Gand-Wevelgem di categoria. E’ un teatro di gara che a te piace?

Cercherò di valutare il prossimo anno perché quest’anno ho fatto tanto pavé a inizio stagione, ma era anche un periodo che non andavo fortissimo, per cui non mi sono trovato molto bene. Avrò l’occasione di riprovarci l’anno prossimo, spero con una gamba diversa come ho in questo finale di stagione, per capire appunto se posso dire la mia o magari provare anche qualche gara nelle Ardenne dove non ho mai corso.

Il ligure sarà impegnato al Tour of Guangxi, dove vorrebbe mettere a frutto la sua ottima forma attuale
Il ligure sarà impegnato al Tour of Guangxi, dove vorrebbe mettere a frutto la sua ottima forma attuale
Tu adesso parti per la Cina, vista la gamba che hai avrai libertà di movimento?

In Cina su sei tappe, almeno in quattro si prospetta la volata e noi abbiamo Magnier, per cui si lavorerà per lui, per provare a vincere più tappe possibili. Nelle due un po’ più impegnative dovrei avere la possibilità di muovermi come voglio. Sono in una buona condizione da tanto tempo, quindi spero di non calare e trovare degli altri risultati, ma se non dovesse accadere sono abbastanza tranquillo e non vedo già l’ora di potermi preparare al meglio per la prossima stagione.