E oggi si riparte. Dopo il giorno di riposo il Giro d’Italia affronta la super chiacchierata tappa Perugia-Montalcino, quella con gli sterrati. Incredibile come la Strade Bianche, che si tiene a marzo, abbia lanciato questo genere di percorso e di corsa. In tutto il mondo l’appeal è fortissimo.
E’ di ieri la notizia che in Belgio ci sia una sorta di rivolta popolare con la televisione di Stato perché abbia scelto di non trasmettere in chiaro il Giro d’Italia con un Evenepoel così in palla e tappe come quella in Toscana.
Montalcino si appresta ad accogliere il Giro Torri illuminate di rosa all’imbrunire: uno spettacolo
Quattro settori di sterrato
Ma davvero cosa ci possiamo attendere da questa tappa? Molto, sia dal punto di vista delle emozioni, che da quello paesaggistico, che ovviamente dal punto di vista strettamente agonistico.
Da Perugia a Montalcino i chilometri da affrontare sono 162 e di questi 35,1 sono su sterrato. Si concentrano dal chilometro 92, in località Torrenieri, al chilometro 153, quando il gruppo entrerà nell’abitato di Tavernelle. E anche il dislivello non manca, si superano i 3.000 metri e l’arrivo è in cima ad uno strappo. I 35 chilometri di sterrati si dividono in quattro settori. Il più lungo è il secondo (in apertura) e misura 13,5 chilometri.
Il primo settore verso la Fattoria Caparzo Il rettilineo finale, pendenza al 10%
Il primo settore verso la Fattoria Caparzo Il rettilineo finale, pendenza al 10%
Fondo perfetto
Dal Comitato di tappa giungono voci di un grande lavoro sulle strade. Alcuni settori, sono stati abbondantemente risistemati, come il primo. C’era un discesa un po’ dissestata e anche per non compromettere troppo il Giro (ricordiamo non è una classica di un giorno) si è “levigato” il fondo. Come? Prima con delle piccole ruspe a sistemare gli avvallamenti più importanti, poi con il riporto di molta “breccia” e infine con il rullo. Inoltre la pioggia della scorsa settimana è stata una vera manna in quanto ha compattato tutto. Si è pensato persino allo sfalcio dei rovi e dei cespugli ai lati per allargare la visuale. Insomma gli sterrati sono in ottime condizioni.
Montalcino poi si è vestita a festa. Come tutte le altre città del Giro, un suo monumento è stato illuminato di rosa, solo che qui si è andati oltre. Si sono addobbati persino i tipici cipressi. E poi i fiocchi per la città, gli eventi gravel e in e-bike di contorno che vanno avanti da settimane, la gara juniores di domenica scorsa vinta da Svrcek.
Le gomme che useranno oggi i corridori della Ineos-Grenadiers Nazareno Berto al lavoro sulle Cipollini della Bardiani
Le gomme che useranno oggi i corridori della Ineos-Grenadiers Nazareno Berto al lavoro sulle Cipollini della Bardiani
Gomme più robuste
Ma se questo è quello che succedeva a Montalcino, ieri nella zona di Perugia, dove soggiornavano le squadre, i meccanici lavoravano sodo, tuttavia meno del previsto. A quanto pare infatti, si è intervenuto quasi esclusivamente su ruote e gomme.
«Noi – ci ha detto Matteo Cornacchione meccanico della Ineos-Grenadiers di Bernal – utilizziamo le ruote Shimano Dura Ace da 40 o da 60 millimetri di profilo a seconda di ciò che vuole il corridore. L’unica cosa che abbiamo cambiato sono state le gomme: usiamo i tubolari Continental Rbx, cioè Roubaix, sempre da 25 millimetri. Semplicemente hanno una sponda e una carcassa più robuste. Li utilizziamo nelle classiche del Nord e abbiamo l’esperienza della Strade Bianche. Per il resto le bici sono totalmente identiche ad una tappa normale».
E dello stesso parere è anche Nazareno Berto, storico meccanico della carovana ed ora in forza alla Bardiani Csf Faizanè.
«Si è lavorato solo sulle ruote – dice Berto – I ragazzi useranno tubolari Pirelli da 28 millimetri, mentre di solito montiamo quelli da 25. L’unica differenza per gli sterrati è l’utilizzo delle ruote basse, che poi sono quelle da 30 millimetri le Deda Elementi SL30TDB, per tutti».