MISANO ADRIATICO – A La Farrapona, Lagos de Somiedo, la UAE Emirates ha dominato ancora una volta, tirando dietro e vincendo davanti con Marc Soler. Dopo l’Angliru, la Vuelta regala un’altra frazione breve ma durissima, che ha visto il team emiratino conquistare la settima vittoria in 14 tappe: un dato impressionante, il 50 per cento delle frazioni corse.
Oltre alla vittoria, resta la sfida per la classifica generale, con Jonas Vingegaard e Joao Almeida al centro del confronto. In tutto questo, Giulio Pellizzari continua a stupire. Ne abbiamo parlato con Daniel Oss, incontrato all’Italian Bike Festivaal, che ha analizzato la doppietta Asturie e gli equilibri di questa Vuelta.


Soler congola
Intanto Soler ci mette la firma e lui è anche uno dei papabili spagnoli per il mondiale che vede, si dice, un Ayuso primo ed acerrimo rivale di Pogacar.
«Sono davvero felice di aver conquistato un’altra vittoria per la squadra – ha commentato Soler – Stavo seguendo le azioni più importanti e ho seguito Campenaerts quando ha attaccato per entrare in fuga e da lì ho fatto un’azione nella valle prima dell’ultima salita per andare in fuga. Poi ho mantenuto il mio ritmo in salita.
«Aspettavo istruzioni da dietro se Joao fosse andato in fuga e avessi dovuto rialzarmi, ma alla fine ho avuto il via libera per spingere e sono contento di aver conquistato la tappa. Buon compleanno a mia moglie, questa tappa è per lei».


Daniel, partiamo da ieri e da questa doppietta Angliru-Lagos de Somiedo. Cosa significa in termini di energie spese?
Dal punto di vista della performance e dell’economia complessiva della Vuelta questa doppietta ci dà valori reali in campo. La tappa di oggi ha messo in mostra dati importanti anche dal punto di vista tattico, perché la fuga è andata via dopo tanta bagarre. In quel gruppo c’erano super atleti, gente forte anche in salita.
Con Soler ancora in fuga…
Lui in fuga è una garanzia. Si è visto dalla voglia che aveva. Ma mi è piaciuto molto anche Giulio Pellizzari, che sta disputando un altro grande Giro di livello. Noto invece una situazione ancora ferma dal punto di vista della classifica generale.
Ecco, veniamo al nocciolo della questione: lo scontro è tra Vingegaard e Almeida. Come la vedi?
Che Jonas Vingegaard va come un tuono! Almeida, che ha una squadra incredibile, sta facendo il possibile: oggi ha provato, ha tirato, ha cercato di fare la differenza, ma fatica a guadagnare. Potrà approfittare solo di eventuali debolezze di Vingegaard, ma se Jonas resta così solido, la vedo dura.


Il punto è la terza settimana: uno ha il Tour sulle gambe e l’altro no?
Ci sta. Vingegaard non sta mostrando debolezze, si muove bene tatticamente, non fa colpi di testa e non spreca nulla. E’ molto concentrato sull’obiettivo Vuelta. Lo vedo consapevole. Almeida è uno scalino dietro e deve inventarsi qualcosa di speciale.
Da ex corridore, come leggi il fatto che sull’Angliru non abbia vinto? E’ una crepa per lui?
Ieri era stravolto al defaticamento. Dubito che qualcuno sia arrivato fresco sull’Angliru. Non ha staccato tutti, ma può essere anche interpretato come l’unico giorno di difficoltà della sua Vuelta. Vediamo i prossimi giorni: la terza settimana decide sempre tutto. E la Vuelta è famosa per il caldo e le salite dure. Però faccio fatica a immaginare un Almeida superiore a Vingegaard.
Quindi se Daniel Oss dovesse puntare 10 euro li punterebbe sul danese?
Esattamente.


Daniel, aiutaci a interpretare la tattica della UAE Emirates: tiravano dietro e davanti c’era Soler.
E’ sembrata una tattica strana, ma la tappa è stata super tirata. In fuga c’erano più di venti corridori. Soler è stato furbo, ha aspettato e sulla salita finale ha avuto via libera dalla squadra, perché il vantaggio era alto. Ha colto l’occasione al meglio. Dietro, la UAE ha proseguito col piano del mattino: mettere in difficoltà Vingegaard e preparare un eventuale attacco di Almeida. In tutto ciò, Soler ha superato ogni aspettativa. Secondo me non se lo aspettava neanche la squadra.
Ne hai accennato prima, ma quanto ci piace questo Pellizzari?
Molto. E’ un ragazzo positivo, leggero ma non in senso superficiale. Ha serietà nel lavoro e professionalità. E’ già proiettato verso una grande carriera. E’ uno dei pochissimi italiani che può darci speranze per la classifica generale. Riesce a gestire la pressione. Al Giro d’Italia ha avuto qualche inciampo, ma solo perché era la prima volta. Nel complesso, bene. Tra l’altro lo vedo relativamente spesso perché si sta spostando verso il trentino (la sua compagna è valsuganese proprio come Oss, ndr) e ogni tanto lo vedo in bici per un caffè o per una cena.
In questi caffè valsuganesi gli hai dato qualche consiglio?
No, consigli tecnici non credo di poterne dare. Eventualmente di vita. In bici ha già la direzione giusta e la giusta testa. Deve solo sfruttare questo momento e crescere al meglio.